Schema della risonanza magnetica. Sinistra: segmentazioni corticali e sottocorticali sovrapposte registrate in spazio R2*. Destra: Mappa R2* corretta per disomogeneità del campo macroscopico, dove sono stati calcolati i valori mediani R2* per ogni regione e...
I principali neuroni nello strato della corteccia entorinale assistono la memoria e la navigazione e sono tra i più vulnerabili all'Alzheimer. I neuroni ECII (in verde enll'immagine) hanno un rischio così alto perché si rimodellano spesso, diventando...
Nel momento in cui le persone arrivano a una certa età, hanno accumulato abbastanza esperienza di vita da avere molte storie da raccontare sulla vita 'dei bei tempi andati'. Tuttavia, un nuovo studio suggerisce che più è anziana una persona, meno è...
Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle battaglie più impegnative che una persona potrà mai incontrare. Nessuno può prevedere se o quando il suo caro, in particolare un genitore, riceverà la diagnosi di...
La demenza segna l'inizio della fine, con sintomi che peggiorano progressivamente nel tempo. È fondamentale prestare attenzione ai segnali di avvertimento del proprio partner, poiché è possibile adottare misure per mantenere una qualità di vita...
Un numero significativo di paesi dell'OCSE ha recentemente sperimentato un aumento ripido della percentuale dei cittadini anziani a causa della ondata dei baby-boom che ha passato la barriera dei 65 anni. Negli USA e in Francia, la popolazione vulnerabile...
Uno studio sull'invecchiamento e la salute del cervello, in esecuzione da lungo tempo all'Università del Kentucky, ha ancora una volta portato a importanti nuove scoperte, mettendo in evidenza una forma complessa e sotto-riconosciuta di demenza. Il lavoro...
Sinistra: cervello di topo prima della riprogrammazione, con i neuroni dopaminergici in verde. Destra: cervello di topo dopo la riprogrammazione con il trattamento oligonucleotide antisenso PTB, che ha convertito gli astrociti in neuroni dopaminergici...
Cara Carol: Vivo vicino a mia madre e sono la sua caregiver da anni. Il mio problema è che ho una sorella single pensionata che viveva a New York. Una volta iniziata l'epidemia di virus, ha deciso di tornare in Alabama a vivere con la mamma e prendersi...
I funzionari delle carceri USA si stanno preparando a uno tsunami d'argento che inonderà gli istituti penitenziari con prigionieri anziani e spesso vulnerabili.Come il resto della popolazione degli USA, la popolazione carceraria sta invecchiando...
Un singolo monomero tau codifica diverse conformazioni di assemblaggio e ciascuna di esse porta a modelli distinti di patologia.Un nuovo studio rivela una possibile ragione biologica per cui il morbo di Alzheimer (MA) avanza a ritmi diversi nei diversi...
Grafica: Alexandr MitiucUno studio coordinato da ricercatori italiani ha sviluppato delle nanoparticelle d'oro con l'obiettivo di ridurre la morte cellulare dei neuroni esposti a sovreccitazione.Lo studio è il risultato di una collaborazione...
Le donne di mezza età sono più propense degli uomini ad avere cambiamenti nel cervello legati al morbo di Alzheimer (MA), come rilevato dalle scansioni, anche quando non ci sono differenze di pensiero e di memoria. Questo può essere associato a...
Da sinistra, sezione di un intestino sano, con malattia di Crohn e con colite ulcerosa.Le malattie infiammatorie intestinali (IBD, Inflammatory bowel disease), che comprendono la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, sono legate ad un rischio più che...
Un nuovo studio condotto da ricercatori della University of Southern California è il primo a dimostrare che una piccola proteina ha un grande impatto sulla salute e sulla longevità, sia degli animali che dell'uomo.I ricercatori hanno esaminato...
Cellule vascolari degenerate (periciti, in verde), con accumulo di amiloide-beta vascolare (in rosso) nella retina di paziente con Alzheimer.Il morbo di Alzheimer (MA) nelle prime fasi colpisce l'integrità dei piccoli vasi sanguigni nella retina dei...
Astrociti APOE4 di coltura con un accumulo alterato dei lipidi. Uno studio condotto all'Institut de Neurociències (INC-UAB) di Barcellona mostra che l'ApoE4, il principale fattore di rischio genetico del tipo più comune di morbo di Alzheimer (MA), produce...
L'obesità è associata ad un rischio più alto di demenza fino a 15 anni più tardi, secondo un nuovo studio eseguito alla University College London, che suggerisce che il controllo del peso potrebbe avere un ruolo significativo nel ridurre il rischio.I...
Uno studio recente pubblicato su Frontiers in Neuroscience, delinea un percorso di declino cognitivo indotto-da-pressione-di-pulsazione che mette in luce il motivo per cui i trattamenti precedenti per la demenza possono aver fallito e propone nuove...
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.