Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad esordio tardivo

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockefeller University, descrivono l'interazione tra grassi e proteine nelle cellule cerebrali e come la loro disfunzione contribuisce aIlo sviluppo dell'Alzheimer a esordio tardivo.

astrocytes treated with oleic acid Windham and CohenAstrociti trattati con acido oleico: l'ApoE è in giallo e le gocce lipidiche in magenta.

Sarah Cohen PhD, ricercatrice della University of North Carolina (UNC) e Ian Windham, ex dottorando del Cohen Lab, hanno fatto una nuova scoperta sull'apolipoproteina E (ApoE), il maggiore fattore di rischio genetico per il morbo di Alzheimer (MA) ad esordio tardivo.

Gli anziani che hanno ereditato dai genitori una variante genetica chiamata ApoE4 hanno un rischio da 2 a 3 volte maggiore di sviluppare la malattia neurodegenerativa ad esordio tardivo. Se i ricercatori potessero capire meglio l'influenza dell'ApoE4 sulle cellule cerebrali, avrebbero un aiuto per progettare terapie efficaci e puntare i meccanismi che aumentano il rischio della malattia.

Cohen e Windham hanno condotto uno studio eccezionalmente completo di 5 anni per capire e visualizzare meglio la relazione tra ApoE4, MA e molecole di grasso chiamate lipidi nel cervello.

"Abbiamo scoperto che le cellule cerebrali chiamate astrociti sono più vulnerabili ai danni e possono persino diventare disfunzionali quando l'ApoE4 circonda i loro centri di conservazione lipidici", ha affermato la Cohen, assistente prof.ssa di biologia cellulare e fisiologia e autrice senior dello studio pubblicato sul Journal of Cell Biology. "Questo meccanismo potrebbe spiegare esattamente perché l'ApoE4 aumenta il rischio di MA a livello cellulare".

 

Il ruolo dei lipidi nel cervello

Il 60% della massa secca del cervello è composto da lipidi, che hanno ruoli importanti nel cervello, come conservare l'energia cellulare e formare la mielina, la sostanza che circonda e isola i neuroni.

I lipidi possono essere in compartimenti specializzati di stoccaggio di grassi chiamati goccioline lipidiche all'interno degli astrociti. Per quanto possano essere utili, i lipidi possono anche diventare tossici se le condizioni sono giuste.

Quando eccitati o stressati, i neuroni rilasciano lipidi tossici nell'ambiente. Gli astrociti hanno il compito di ripulire i lipidi tossici fluttuanti e impedire loro di accumularsi nel cervello.

Se gli astrociti diventano danneggiati o disfunzionali in qualunque modo, non possono svolgere i loro compiti di pulizia. Di conseguenza, altre cellule cerebrali, chiamate microglia, non possono eliminare le placche di amiloide-beta (Aβ) nel cervello, un altro fattore di traino del MA.

 

Vedere l'ApoE in tempo reale

L'ApoE è prodotto dagli astrociti. Proprio come un taxi, la proteina supervisiona il rilascio e il trasporto di lipidi tra i tipi di cellule nel cervello. Windham e Cohen volevano vedere cosa succede esattamente con i lipidi negli astrociti.

Windham ha guidato il compito, creando un sistema di etichettatura e marcatori che consentiva loro di vedere al microscopio l'interno degli astrociti in azione.

"Etichettare l'ApoE con una proteina fluorescente verde ci ha permesso di vedere i diversi luoghi dove va l'ApoE all'interno delle cellule viventi", ha detto Windham, ora post-dottorato della Rockefeller University e primo autore dello studio.

Il team ha nutrito inizialmente gli astrociti con acido oleico, un acido grasso omega-9 prodotto naturalmente nel corpo. Usando un microscopio, il team ha osservato la solita formazione di goccioline lipidiche. L'ApoE4, sorprendentemente, si è ficcato sulle goccioline lipidiche come un magnete e ha cambiato la forma e le dimensioni delle goccioline.

È diventato del tutto chiaro ai ricercatori che l'ApoE4 può sfuggire alla secrezione, bloccarsi all'interno degli astrociti e migrare verso le goccioline lipidiche all'interno degli astrociti. Windham e Cohen ipotizzano che la composizione alterata delle goccioline lipidiche potrebbe causare la disfunzione degli astrociti e influenzare la capacità delle microglia di eliminare l'Aβ.

 

Lipidi: la prossima frontiera

Tuttavia, è necessario fare ulteriori ricerche per conoscere i dettagli. Cohen spera che queste scoperte enfatizzino ulteriormente il ruolo delle goccioline lipidiche nel MA e in altre malattie neurodegenerative.

"Nel suo primo studio, Alois Alzheimer ha descritto tre caratteristiche della malattia neurodegenerativa: placche di Aβ, grovigli tau e accumuli di lipidi", ha affermato la Cohen. “I primi due hanno ricevuto molta attenzione. La prossima frontiera è costituita dai lipidi. L'ApoE è il più grande fattore di rischio genetico, e noi pensiamo che abbia le tracce di come i lipidi si inseriscono nella storia".

 

 

 


Fonte: University of North Carolina (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: IA Windham, [+7], S Cohen. APOE traffics to astrocyte lipid droplets and modulates triglyceride saturation and droplet size. Journal of Cell Biology, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.