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Cinque cambiamenti allo stile di vita 'potrebbero ridurre il rischio di demenza'

Un sondaggio ha scoperto che una persona su cinque non crede sia possibile ridurre il proprio rischio di demenza, nonostante la crescente evidenza che la condizione è legata allo stile di vita.La ricerca invece ci suggerisce che un caso su tre della...

Carenza di proteine naturali ​​può essere alla base della demenza

Scienziati dell'Università di Warwick hanno fornito la prima prova che la mancanza di una proteina naturale è legata ai primi segni di demenza. La ricerca, pubblicata su Nature Communications, ha scoperto che l'assenza della proteina MK2/3 promuove...

Chirurgia bariatrica potrebbe ridurre il rischio di Alzheimer per gli obesi

La chirurgia per la perdita di peso può frenare le alterazioni dell'attività cerebrale associate all'obesità e migliorare la funzione cognitiva coinvolta nella pianificazione, nella strategia e nell'organizzazione, secondo un nuovo studio pubblicato nel...

Allena il cuore per proteggere la mente

L'esercizio fisico per migliorare la nostra forza cardiovascolare può proteggerci dal deterioramento cognitivo che interviene con l'età, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università di Montreal e dall'affiliato «Institut universitaire de...

Aumento del rischio di ictus nelle persone con deficit cognitivo

Le persone con decadimento cognitivo hanno una probabilità significativamente maggiore (39%) di subire un ictus, rispetto alle persone con una funzione cognitiva normale, secondo un nuovo studio pubblicato nel CMAJ (Canadian Medical Association...

Allenamento alla consapevolezza: utile per demenza lieve e caregiver

L'allenamento alla consapevolezza è risultato benefico sia per persone in uno stadio precoce di demenza, che per i rispettivi caregiver che erano nella stessa classe, riducendo la depressione e migliorando il sonno e la qualità della vita, secondo un nuovo...

Cambiamenti negli occhi possono prevedere i cambiamenti nel cervello

I ricercatori dei Gladstone Institutes e dell'Università di California di San Francisco hanno dimostrato che una perdita di cellule nella retina è uno dei primi segni di demenza frontotemporale (FTD) nelle persone che hanno il rischio genetico per il...

Alzheimer: quanto presto vuoi sapere?

Sei smemorato ultimamente? Qualche difficoltà di concentrazione? Difficoltà a ricordare i nomi?Se rispondi "sì" anche ad una sola di queste domande, è probabile che qualcuno voglia che tu vada ad una clinica per esaminare la tua memoria. E non è perché...

Si invecchia per quello che si mangia? Si possono ringiovanire le cellule immunitarie

I ricercatori della University College London (UCL) hanno dimostrato come nel processo di invecchiamento sia coinvolta l'interazione tra alimentazione, metabolismo e immunità. I due nuovi studi, finanziati dal «Biotechnology and Biological Sciences...

Disuguaglianze di genere nella sanità: le donne sentono di ammalarsi di più

Un nuovo studio del progetto europeo SOPHIE ha valutato la relazione tra il tipo di politiche familiari e le disuguaglianze di genere nella sanità in Europa.I risultati dimostrano che i paesi che hanno politiche tradizionali per la famiglia (Europa...

Obesità in gioventù e mezza età alza il rischio di demenza in vecchiaia

I risultati di una ricerca dimostrano che l'età in cui una persona è obesa sembra essere un fattore cruciale, con l'apparente triplicazione del rischio per le persone che hanno da 30 a 40 anni.Le stime suggeriscono che quasi 66 milioni di persone in...

Un farmaco ottenuto dal melograno per arginare Alzheimer e Parkinson

 L'insorgenza dell'Alzheimer può essere rallentata se alcuni dei suoi sintomi sono frenati da un composto naturale che si trova nel melograno, che potrebbe anche ridurre l'infiammazione dolorosa che accompagna le malattie come l'artrite reumatoide e...

Terapia sperimentale cerca di rallentare la progressione dell'Alzheimer da lieve a moderato

I pazienti con Alzheimer da lieve a moderato al momento non hanno opzioni di trattamento per rallentare il deterioramento delle cellule cerebrali.I ricercatori del Nantz National Alzheimer Center dello Houston Methodist stanno studiando un farmaco...

L'addestramento mentale mirato può aiutare a migliorare il multitasking

L'area del cervello coinvolta nel multitasking [eseguire più compiti contemporaneamente] e i modi per addestrarla sono stati individuati da un gruppo di ricerca dell'«Institut Universitaire de IUGM Gériatrie de Montréal» e dell'Università di Montreal. La...

Infermieri motivati dall'aiuto agli altri sono più propensi all'esaurimento

Gli infermieri che sono motivati principalmente dal desiderio di aiutare gli altri, piuttosto che dal piacere per il lavoro in sè stesso o dallo stile di vita che esso rende possibile, sono più inclini all'esaurimento sul posto di lavoro, dicono ricercatori...

Le figlie assistono meglio che possono i genitori anziani, i figli meno che possono

E' molto meglio per i genitori avere figlie, se vogliono essere assistiti nella loro vecchiaia, suggerisce un nuovo studio, che rileva che le donne sembrano dare al genitore anziano più assistenza che possono, mentre gli uomini contribuiscono il meno...

Il pesce-zebra ci aiuta a svelare l'Alzheimer

Nuove conoscenze fondamentali sulla regolazione delle cellule staminali nel tessuto nervoso degli embrioni di pesce-zebra hanno dato informazioni sorprendenti sui processi patologici neurodegenerativi nel cervello umano.Un nuovo studio condotto da...

Nuova ricerca spiega perché gli anziani tendono ad avere problemi a dormire

Invecchiando, le persone hanno spesso difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno, e tendono a svegliarsi troppo presto alla mattina.Nei soggetti con Alzheimer questo sintomo dell'invecchiamento, comune e preoccupante, tende ad essere...

Come riescono delle cellule rettali a diventare neuroni? Capire la transdifferenziazione

Come può una cellula specializzata cambiare la sua identità?Un team dell'Institut de Génétique et de Biologie Moléculaire et Cellulaire (CNRS/INSERM/Université de Strasbourg) ha studiato un esempio naturale di questo fenomeno, efficace al 100%, che si...

La depressione nel Parkinson spesso non è diagnosticata

La depressione è nota per essere un sintomo comune del Parkinson, ma rimane non trattata per molti pazienti, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Northwestern University in collaborazione con la National Parkinson’s Foundation (NPF).In...

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Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

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