Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

Zaretsky(A) Modello multicompartimento di scambio amiloide-beta e citotossicità che risolve due paradossi: alta probabilità di diagnosi di MA in pazienti con molti depositi di amiloide non tossica (segnale PET) e bassa concentrazione di amiloide-beta solubile tossica nel liquido cerebrospinale (CSF-Aβ42). (B) Mappa di calore con sovrapposta la distribuzione dei dati clinici: cerchi gialli sono pazienti con MA, cerchi verdi pazienti con cognizione normale. Fonte: Dmitry V. Zaretsky e Bentham Science Publishers

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) manca da sempre di trattamenti efficaci a causa di una comprensione fondamentalmente inadeguata della sua eziologia e patogenesi.

I progressi sono stati finora ostacolati dall'assenza di una teoria integrativa che colleghi le origini molecolari del MA con i disturbi a livello di cellule e di organelli, con i cambiamenti nei biomarcatori rilevanti e con la prevalenza a livello di popolazione.

Anche se la maggior parte dei ricercatori spera solo che emerga presto una teoria integrativa del MA, gli scienziati della società di biotecnologie Zarbio e della Georgia State University hanno scoperto dati sufficienti per formulare un quadro per tale teoria.

I livelli molecolari e cellulari di questo quadro sono stati inizialmente riassunti come Amyloid Degradation Toxicity Hypothesis (ipotesi di tossicità da degradazione dell'amiloide) che, divergendo dalle precedenti teorie incentrate sull'amiloide, postula che il peptide amiloide-beta (Aβ) entri nelle cellule attraverso l'endocitosi e venga trasportato nei lisosomi per essere degradato.

Tuttavia, invece di una degradazione completa, alcuni frammenti di Aβ formano pori nelle membrane lisosomiali, portando alla morte cellulare quando le proteasi lisosomiali fuoriescono nel citoplasma. L'ipotesi tossicità da degradazione dell'amiloide è stata recentemente spiegata con uno articolo scritto da Yaroslav Molkov (della GSU), Maria Zaretskaia e Dmitry Zaretsky (della Zarbio), pubblicato su Current Alzheimer Research.

Uno dei paradossi centrali nella ricerca di MA è la forte correlazione tra diagnosi di MA e l'alta densità dei depositi di amiloide non tossica (placche senili) nel cervello. La densità può essere misurata dalla tomografia a emissione di positroni (PET) ed è un biomarcatore consolidato di MA. Il secondo paradosso coinvolge concentrazioni più basse di Aβ42 solubile tossica nel liquido cerebrospinale (CSF-Aβ42, un altro biomarcatore di MA) nei pazienti con MA. Qualsiasi ipotesi praticabile deve spiegare questi fenomeni e il manoscritto lo fa.

Secondo l'ipotesi tossicità da degradazione dell'amiloide, la citotossicità dipende dall'assorbimento cellulare di Aβ solubile piuttosto che dalla presenza di aggregati amiloidi. L'accumulo di danno cellulare definisce la probabilità di una diagnosi di MA. Inoltre, gli autori sostengono che la formazione di semi extracellulari spontanei è improbabile a causa della bassa concentrazione di Aβ.

Al contrario, l'Aβ endocitosato è concentrato e immagazzinato per via intra-lisosomica, dove forma semi di aggregazione. I semi di aggregazione non possono essere digeriti e, quando esocitosati, crescono formando placche senili. Pertanto, per diventare aggregata, l'Aβ deve essere prima assorbita dalle cellule cerebrali. La dipendenza sia della tossicità Aβ che dell'aggregazione nello stesso processo - assorbimento cellulare di Aβ - risolve entrambi i paradossi.

Per testare la validità delle loro conclusioni, i ricercatori hanno usato il database dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (ADNI), il set di dati più completo sui biomarcatori amiloidi. Il modello che formalizza il concetto descritto ha riprodotto i dati clinici a un livello di confidenza del 95%, fornendo un forte supporto all'ipotesi tossicità da degradazione amiloide. In particolare, i limiti naturali dei tassi di assorbimento amiloide cellulare spiegano la distribuzione caratteristica di due biomarcatori amiloidi nella popolazione.

Dmitry Zaretsky, il fondatore di Zarbio, afferma:

Per quanto ne sappiamo, è la prima spiegazione meccanicistica del perché i biomarcatori amiloidi sono informativi nella diagnostica del MA, anche se sono correlati indirettamente alla patofisiologia della malattia.

"È importante sottolineare che l'ipotesi tossicità da degradazione dell'amiloide non solo risolve paradossi di lunga data, ma fornisce anche un quadro completo che ci consente di proporre nuovi biomarcatori rilevanti per la patofisiologia per diagnosticare o persino prevedere il MA.

Il nostro prossimo obiettivo è usare il quadro proposto per identificare obiettivi farmacologici scientificamente rilevanti per la patofisiologia del MA".

I risultati rivoluzionari della Zarbio e della Georgia State University sono un passo avanti promettente nella comprensione del MA e potrebbero aprire la strada a trattamenti più efficaci e misure preventive per questa malattia debilitante.

 

 

 


Fonte: Bentham Science Publishers via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: IY Molkov, VM Zaretskaia, DV Zaretsky. Towards the Integrative Theory of Alzheimer’s Disease: Linking Molecular Mechanisms of Neurotoxicity, Beta-amyloid Biomarkers, and the Diagnosis. Curr Alz Res, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)