Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Depressione e cambi di comportamento possono precedere la perdita di memoria nell'Alzheimer

Depressione e cambiamenti comportamentali possono presentarsi prima del calo della memoria nelle persone che in seguito sviluppano l'Alzheimer, secondo una nuova ricerca eseguita alla Washington University di St. Louis.


I ricercatori sanno che molte persone con Alzheimer sperimentano depressione, irritabilità, apatia e perdita di appetito, ma non avevano ancora capito quanto precocemente compaiono questi sintomi.


Individuare le origini di questi sintomi può essere importante per comprendere appieno gli effetti dell'Alzheimer sul cervello e per trovare il modo di prevenirli.


“Ci sono prove contrastanti sulla relazione tra Alzheimer e depressione”, ha detto l’autore senior Catherine M. Roe, PhD, assistente professore di neurologia. “Ancora non sappiamo se alcuni di questi sintomi, come l'irritabilità e la tristezza, dipendono dal fatto che una persona capisca, in qualche modo, di avere problemi con la memoria e il pensiero, o se questi sintomi siano causati direttamente dagli effetti dell'Alzheimer sul cervello”.


Lo studio è apparso ieri, 14 gennaio, in Neurology. La Roe ed i suoi colleghi del Charles F. and Joanne Knight Alzheimer’s Disease Research Center dell’università, hanno analizzato i dati di 2.416 persone over-50. Gli scienziati hanno valutato con regolarità i partecipanti fino ad un massimo di 7 anni, comprese le loro prestazioni in numerosi test sulla funzionalità mentale e sulla salute psicologica.


Tutti i partecipanti erano cognitivamente normali all’inizio, ma nel corso dello studio 1.218 di loro hanno sviluppato la demenza. Questi ultimi avevano una maggiore probabilità di avere subito cambi di umore e comportamentali. Ad esempio, dopo 4 anni dall'inizio dello studio, il 30 per cento di coloro che avrebbero in seguito sviluppato la demenza aveva anche la depressione.


In confronto, dopo lo stesso periodo di tempo, solo il 15 per cento di coloro che non hanno sviluppato la demenza nel corso dello studio era diventato depresso. Inoltre, quelli che avrebbe in seguito sviluppato la demenza avevano un probabilità 12 volte maggiore di avere allucinazioni rispetto a quelli che non hanno sviluppato la demenza.


I ricercatori di Alzheimer stanno lavorando allo sviluppo di marcatori che permettano di diagnosticare la malattia prima della comparsa della demenza. La speranza è iniziare a trattare la condizione prima che i pazienti sviluppino la demenza.
Tuttavia la Roe avverte che i cambiamenti di umore non funzionano bene come marcatori in questo senso fino a quando i ricercatori non capiranno meglio come questi cambiamenti sono collegati alla malattia.

 

**********
La ricerca è stata finanziata dalla Longer Life Foundation; dal National Institute on Aging; da Fred Simmons e Olga Mohan; dal Farrell Family Research Fund; e dalla Charles and Joanne Knight Alzheimer’s Research Initiative del Knight Alzheimer's Disease Research Center della Washington University.

 

 

 

 

 


Fonte:  Michael C. Purdy in Washington University in St. Louis  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Masters MC, Morris JC, Roe CM. "Noncognitive" symptoms of early Alzheimer disease. Neurology, January 2015 DOI: 10.1212/WNL.0000000000001238 1526-632X

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)