Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'effetto dei pensieri depressivi sulla memoria

Per le persone con umore depresso, le difficoltà di memoria e  di concentrazione sono spesso una realtà quotidiana, che incide notevolmente sulle prestazioni nel lavoro e nelle relazioni personali.


Anche se coloro che hanno tale disordine riferiscono che questi problemi cognitivi sono tra quelli che disturbano di più, gli studi precedenti non sono riusciti ad osservare questo fenomeno in un ambiente di laboratorio.


In uno studio pubblicato ieri online su Cognition and Emotion, i ricercatori del Center for BrainHealth dell'Università del Texas di Dallas sono i primi a dimostrare i deficit di memoria negli individui con umore depresso. I risultati potrebbero avere implicazioni per il modo in cui sono diagnosticati e trattati i deficit cognitivi nella depressione.


Nello studio gli individui con umore depresso mostrano una riduzione della memoria addirittura del 12% rispetto agli individui senza umore depresso, quando sono presenti pensieri depressivi, ma ottenugono risultati simili quando non hanno pensieri depressivi.


"I risultati suggeriscono che gli individui con e senza umore depresso di solito hanno una capacità analoga di ricordare attivamente le informazioni. Tuttavia, in presenza di pensieri depressivi, le persone con umore depresso non sono in grado di rimuovere la loro attenzione da queste informazioni, provocando un deficit nella loro memoria", ha spiegato Nicholas Hubbard, autore principale dello studio e dottorando del Center for BrainHealth sotto Bart Rypma, PhD.


"La depressione è un fenomeno di interferenza. La ruminazione* [rimuginare] e i circoli di pensieri negativi interferiscono con la capacità di pensare di una persona. La nostra ipotesi è che quando gli individui con umore depresso sono esposti a degli stimoli, come ad esempio una canzone significativa o un luogo che evoca sentimenti tristi, il cervello si fissa su questo e non può concentrarsi sulle attività quotidiane, come una conversazione telefonica o il completamento della lista della spesa", ha spiegato il dottor Rypma, presidente e professore associato della Scuola di Scienze Comportamentali e Mentali dell'Università del Texas di Dallas. "In un ambiente tradizionale di laboratorio mancano gli stimoli esterni che inducono pensieri depressivi e che interferiscono con le prestazioni cognitive. Nel nostro studio, abbiamo trovato un modo per incorporare ed osservare i loro effetti sulla memoria".


I 157 partecipanti allo studio, tutti studenti universitari, hanno completato un inventario computerizzato sulla depressione, che misura i sintomi depressivi auto-riferiti sperimentati nel corso delle due settimane precedenti. 60 partecipanti sono stati classificati con umore depresso e 97 con umore non depresso. I ricercatori hanno valutato la memoria di lavoro, che è la funzione cognitiva che permette al cervello di memorizzare le informazioni per brevi periodi di tempo in modo che altri processi cognitivi possono essere eseguiti simultaneamente.


I partecipanti con e senza umore depresso dovevano dichiarare 'Vera' o 'Falsa' una frase con due pensieri depressivi (ad esempio: "Sono triste", "Non piaccio alle persone") o con una informazione neutra (ad esempio "La maggior parte delle persone è d'accordo che Lunedi è il giorno peggiore della settimana"), e poi ricordare una serie di numeri alla fine.


Le persone con umore depresso hanno dimenticato più numeri delle persone senza umore depresso quando hanno risposto alla frase che presentava informazioni negative, ma hanno ricordato la stessa quantità di numeri quando hanno risposto alle informazioni neutre.

Può essere rilevante perché:

Lo studio stabilisce un ulteriore legame tra depressione e problemi di memoria.


Si ricorda anche che la depressione è uno dei maggiori fattori di rischio per l'Alzheimer.


"La depressione colpisce 151 milioni di persone in tutto il mondo e costa agli americani 83 miliardi di dollari all'anno. Gran parte di questi costi sono legati alla perdita di produttività e all'aumento del tasso di disabilità. Capire e diagnosticare con precisione la perdita di memoria nella depressione è di primaria importanza per sviluppare un approccio terapeutico efficace", ha spiegato Hubbard. "I nostri risultati implicano che approcci terapeutici come insegnare a riconoscere e inibire i pensieri depressivi, potrebbero essere fondamentali per trattare i deficit cognitivi nella ​​depressione".


Il gruppo di ricerca prevede di studiare, con il nuovo paradigma dello studio, gli individui che soddisfano i criteri per la diagnosi clinica di depressione. "In passato, gli studi di imaging hanno mostrato differenze cerebrali tra gli individui depressi e quelli non depressi, ma i test cognitivi non erano all'altezza", ha detto il dottor Rypma. "Ora che siamo in grado di riprodurre i deficit cognitivi in laboratorio, possiamo guardare gli studi di imaging neurale con più fiducia".

 

*****
Questo lavoro è stato finanziato da Friends of BrainHealth, da un premio Linda e Joel Robuck Distinguished New Scientist, e da uno della Diane Cash Fellowship.

 

 

 

 (*) Definizione di Rumination da Wikipedia: «Ruminare è focalizzare compulsivamente l'attenzione sui sintomi del proprio disagio, e sulle sue possibili cause e conseguenze, al contrario delle soluzioni. La ruminazione è simile alla preoccupazione, ma si concentra su cattivi sentimenti ed esperienze del passato, mentre la preoccupazione è interessata ai potenziali eventi negativi del futuro. Sia la ruminazione che la preoccupazione sono associate all'ansia e ad altri stati emotivi negativi».

 

 

 


FonteCenter for BrainHealth  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Nicholas A. Hubbard, Joanna L. Hutchison, Monroe Turner, Janelle Montroy, Ryan P. Bowles, Bart Rypma. Depressive thoughts limit working memory capacity in dysphoria. Cognition and Emotion, 2015; 1 DOI: 10.1080/02699931.2014.991694

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.