Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensoriale

Regions of cerebrospinal fluid in blue by Stephanie WilliamsScansione MRI di un cervello adulto, con regioni di liquido cerebrospinale in blu (Fonte: Stephanie D. Williams)

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liquido cerebrospinale nel cervello è legato all'attività cerebrale nello stato di veglia.


Lo studio, guidato da Stephanie Williams e pubblicato su PLOS Biology il 30 marzo, dimostra che manipolare con stimolazione visiva il flusso sanguigno nel cervello induce un flusso complementare di fluido. I risultati potrebbero influire sul trattamento di condizioni, come il morbo di Alzheimer (MA), che sono state associate a cali del flusso di liquido cerebrospinale.


Proprio come i reni aiutano a rimuovere i rifiuti tossici dal corpo, il liquido cerebrospinale aiuta a rimuovere le tossine dal cervello, in particolare mentre dormiamo. È noto che il flusso ridotto di liquido cerebrospinale è correlato al declino della salute cerebrale, come avviene nel MA. Sulla base delle prove degli studi sul sonno, i ricercatori hanno ipotizzato che anche l'attività cerebrale in stato di veglia potrebbe influire sul flusso di liquido cerebrospinale.


Hanno testato questa ipotesi registrando contemporaneamente l'attività cerebrale umana tramite fMRI e la velocità del flusso di liquido cerebrospinale mentre delle persone guardavano uno schema a scacchi che si accendevano e si spegnevano. Inizialmente i ricercatori hanno confermato che il modello a scacchi induceva attività cerebrale; l'ossigenazione del sangue registrata dalla fMRI aumentava quando lo schema era visibile e diminuiva quando veniva spento.


Successivamente, hanno scoperto che il flusso di liquido cerebrospinale era inversamente proporzionale al segnale del sangue, aumentando quando lo schema a scacchi era spento. Ulteriori test hanno mostrato che il cambio del tempo di visibilità dello schema influenzava in modo prevedibile il sangue e il liquido, e che il collegamento sangue-fluido cerebrospinale non poteva essere rappresentato solo dai ritmi della respirazione o della frequenza cardiaca.


Sebbene lo studio non abbia misurato l'eliminazione dei rifiuti dal cervello, stabilisce che una semplice esposizione a uno schema lampeggiante può aumentare il flusso di liquido cerebrospinale, un possibile modo per combattere il calo naturale o innaturale nel flusso di fluido che si verifica con l'età o con la malattia.


Laura Lewis, autrice senior dello studio, aggiunge: “Questo studio ha scoperto che possiamo indurre grandi cambiamenti nel flusso di liquido cerebrospinale nel cervello umano sveglio, mostrando immagini con schemi specifici. Questo risultato identifica un modo non invasivo per modulare il flusso del fluido nell'uomo".

 

 

 


Fonte: PLOS via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SD Williams, ...[+5], LD Lewis. Neural activity induced by sensory stimulation can drive large-scale cerebrospinal fluid flow during wakefulness in humans. PLOS Biology, 30 Mar 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.