Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le donne con Alzheimer perdono prima degli uomini le abilità comunicative verbali

Una nuova ricerca, condotta da accademici dell'Università di Hertfordshire, ha chiarito che le aree cognitive in cui le donne di solito hanno il sopravvento sugli uomini, come la comunicazione verbale, sono le più veloci a declinare nelle donne, man mano che progredisce il morbo di Alzheimer (MA).


Lo studio, pubblicato nel numero di marzo della rivista Current Opinion in Psychiatry, fa seguito alla precedente ricerca del primo autore Dr Keith Laws, che aveva rivelato che le donne avevano più decadimento cognitivo a parità di stadio di MA rispetto agli uomini.


Nell'attuale studio, il Dr Laws ha analizzato 298 ricerche pubblicate tra il 2016 e il 2017, rivedendo la disparità tra i sessi in relazione alle aree in cui il declino cognitivo è maggiore nelle donne e i fattori che contribuiscono a questo declino.


Le evidenze emergenti mostrano con coerenza che le donne soffrono di un deterioramento cognitivo significativamente maggiore in un'ampia gamma di domini cognitivi, che includono sia l'elaborazione visiva e verbale, sia la memoria.

 

'Anche piccoli effetti possono avere conseguenze importanti'

Keith Laws, professore di Neuropsicologia cognitiva all'Università di Hertfordshire, ha dichiarato:

"Uomini e donne ad alto rischio genetico di MA possono condividere alcuni fattori di resilienza; tuttavia, esistono anche fattori di resilienza specifici per sesso e possono avere implicazioni per diverse strategie di cura, per migliorare il declino cognitivo. Anche effetti di piccole dimensioni possono avere conseguenze importanti sul modo in cui uomini e donne potrebbero richiedere approcci più specifici per sesso al loro trattamento e alle loro cure".


"In termini di resilienza specifica del sesso, le donne hanno benefici se sono sposate, se vivono con un partner, se hanno un Indice di Massa Corporea inferiore e se consumano meno alcol; mentre per gli uomini qualcosa di apparentemente casuale come la "gestione dell'animale domestico" può aiutare la resilienza, presumibilmente perché è legato anche all'esercizio fisico. Ci sono anche alcuni fattori comuni che sono protettivi per entrambi i sessi - tra cui fare puzzle e parole crociate e la loro scolarità".

 

Vari i motivi per cui sono le donne le più colpite dal MA

La ricerca precedente ha identificato una serie di motivi per cui le donne potrebbero essere maggiormente colpite dal MA rispetto agli uomini. Alcuni ricercatori sostengono che è dovuto alla riduzione degli estrogeni nelle donne in postmenopausa, in quanto la menopausa diminuisce le funzioni cognitive come la memoria, che è successivamente aggravata dal MA.


Un'altra possibilità riguarda il fatto che gli uomini hanno tradizionalmente trascorso più tempo al lavoro, e questa attività può dare loro una maggiore "riserva cognitiva", consentendo loro di resistere meglio all'impatto della malattia.


Un'altra teoria riguarda un gene specifico (APOE4) che è stato collegato all'Alzheimer. Le donne hanno maggiori probabilità di essere portatrici di questo gene che è legato al declino cognitivo e ai problemi di memoria, anche nei soggetti sani.

 

 

 


Fonte: University of Hertfordshire (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Keith R. Laws, Karen Irvine, Tim M. Gale. Sex differences in Alzheimer's disease. Current Opinion in Psychiatry, March 2018, Volume 31, Issue 2, p133–139, doi: 10.1097/YCO.0000000000000401

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.