Associazione Alzheimer ONLUS

Ricerche

La memoria degli anziani ha molte probabilità di essere intaccata da distrazioni dell'ambiente

La memoria degli anziani ha molte probabilità di essere intaccata dalle distrazioni dell'ambienteGli anziani hanno quasi il doppio delle probabilità, rispetto alle loro controparti più giovani, di subire una compromissione della memoria e dei processi cognitivi da distrazioni ambientali (come chiacchere irrilevanti o parole scritte presentate insieme a «stimoli target»), secondo un nuovo studio di psicologi della Rice University e della Johns Hopkins University.


Poichè altri studi avevano scoperto che gli anziani sono distratti dai ricordi di precedenti eventi simili, questo è il primo studio a dimostrare in modo convincente, su diverse attività, un deterioramento causato da distrazioni ambientali.


La ricerca, apparsa in una recente edizione di Psychology and Aging, conferma le ricerche precedenti che avevano dimostrato che la precisione della memoria e la velocità di elaborazione cognitiva declinano con l'età. Essa rivela anche che le persone anziane hanno almeno il doppio delle probabilità dei più giovani di avere ricordi irrilevanti che si intromettono durante il richiamo di ricordi, e dimostra anche un rallentamento doppio nell'elaborazione cognitiva in presenza di informazioni distraenti nell'ambiente.


Lo studio includeva 102 persone di età compresa tra 18 e 32 anni (età media 21 anni) tra e 60 persone di età compresa tra 64 e 82 anni (media 71) che hanno partecipato a una serie di compiti di memoria e cognitivi. Ad esempio, quando i partecipanti sono stati testati sul ricordo di liste di parole, gli individui del gruppo giovane hanno ricordato le parole della lista con una precisione media dell'81 per cento; in confronto, la precisione del gruppo vecchio è stata solo del 67 per cento. Quando sono state inserite parole non pertinenti che dovevano essere ignorate, la precisione del gruppo giovane è scesa al 74 per cento, ma quella del gruppo vecchio è scesa al 46 per cento.


"Quasi ogni tipo di test di memoria somministrato rivela un declino nella memoria dai 25 anni in poi", ha detto Randi Martin, professore «Elma W. Schneider» di Psicologia alla Rice e co-autrice dello studio. "Tuttavia, questo è il primo studio a dimostrare in modo convincente che le interferenze ambientali sull'elaborazione hanno un impatto maggiore sugli anziani rispetto agli adulti più giovani".


La Martin spera che lo studio possa incoraggiare ulteriori ricerche sull'influenza delle distrazioni ambientali sul cervello. "Dalla nostra prospettiva di studio della neuroplasticità (la capacità del cervello di riorganizzarsi dopo una lesione traumatica o disturbi neurologici) e di test dei pazienti con danni cerebrali, questa ricerca è molto importante", ha detto la Martin. "I test usati in questo studio sono strumenti importanti nel determinare come il cervello è influenzato dalle interferenze ambientali, una informazione critica nel trattamento dei disturbi neurologici, compreso l'ictus e le lesioni cerebrali traumatiche".

 

*******
L'autore principale dello studio è Corinne Pettigrew, un ex studente laureata in psicologia alla Rice, attualmente borsista post-dottorato alla Divisione di Neuroscienze Cognitive del Dipartimento di Neurologia della School of Medicine della Johns Hopkins University. Lo studio è stato finanziato dal Gertrude Maurin Fund e dal Social Sciences Research Institute della Rice University.

 

 

 

 

 


Fonte: Amy Hodges in  Rice University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Corinne Pettigrew, Randi C. Martin. Cognitive declines in healthy aging: Evidence from multiple aspects of interference resolution.. Psychology and Aging, 2014; 29 (2): 187 DOI: 10.1037/a0036085

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Informazione pubblicitaria

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno d...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il ris...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il…

22.07.2022

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne. <...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di …

20.05.2022

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'A…

24.03.2022

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'A...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscon…

31.01.2022

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università de...
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.