Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ignorare il delirium al Pronto Soccorso ha conseguenze importanti

Il delirium, o stato confusionale acuto, dei pazienti anziani nell'ambiente del Pronto Soccorso (PS) può essere il segno premonitore di altri problemi di salute.


Ma secondo un nuovo studio pubblicato negli Annals of Emergency Medicine, questa condizione è spesso trascurata a causa della mancanza di strumenti di screening in quel reparto.


Si calcola che un anziano ogni 10 che transita nel PS degli ospedali negli Stati Uniti sperimenti il delirium, ma questo cambiamento acuto nello stato mentale spesso non viene riconosciuto. I ricercatori dell'Istituto Regenstrief e dell'Indiana University hanno condotto una revisione sistematica degli studi esistenti sul delirium nei PS e hanno scoperto che non esistono nè strumenti di screening completamente convalidati per il delirium, né un programma ideale per effettuare una valutazione del delirium.


Il pronto soccorso è un ambiente unico con sfide significative di compressione dei tempi. I medici del pronto soccorso in genere non hanno relazioni a lungo termine con i pazienti, sono spesso inconsapevoli del loro stato mentale di base poichè il team di assistenza sanitaria tende all'emergenza.


"Meno di un terzo degli anziani con delirium nei PS vengono riconosciuti, e abbiamo bisogno di migliorare quel tasso di rilevamento", ha detto Michael A. LaMantia, MD, MPH, ricercatore del Regenstrief Institute che ha guidato la revisione sistematica dello screening sul delirium. "I pazienti rispediti a casa dal PS con delirium non rilevato hanno tassi di mortalità a sei mesi quasi tre volte superiori a quelli delle loro controparti alle quali viene rilevato il delirium. Il delirium non riconosciuto presenta una sfida importante di salute per gli anziani e un onere più alto per il sistema sanitario".


"I pazienti con delirium hanno degenze in ospedale lunghe più del doppio: 21 giorni invece di 9", ha detto il dottor LaMantia, che è anche scienziato del Center for Aging Research della IU e assistente professore di medicina alle School of Medicine della IU. "Essi hanno anche una maggiore probabilità di essere dimessi dall'ospedale verso una struttura di cura a lungo termine ed una probabilità molto maggiore di sviluppare la demenza rispetto alle persone che non soffrono di delirium".


Il delirium è uno stato di confusione che può svilupparsi improvvisamente e di solito sparisce in giorni o settimane, se trattato adeguatamente, secondo l'American Delirium Society, le cui stime dicono che più di 7 milioni di americani ricoverati sperimentano ogni anno il delirium.


Il Dr. LaMantia, geriatra, ha detto che è necessario un ulteriore lavoro per sviluppare e validare strumenti di screening specifici per il PS e determinare la frequenza dei relativi esami in quell'ambiente a ritmi incalzanti. Egli incoraggia anche coloro che accompagnano un anziano al pronto soccorso a mettersi attivamente dalla parte del paziente, passando al personale le informazioni di base sul suo stato mentale. "Il medico del PS è inconsapevole di come si presenta la persona nella vita quotidiana", ha detto. "Non vede la gamma completa dei colori. Un famigliare o un amico può aiutare a completare i colori e le gradazioni dei colori. Niente può sostituire qualcuno che conosce il paziente, che ti dà le informazioni di base di quella persona".


Oltre al Dott. LaMantia, hanno collaborato allo studio Frank C. Messina, MD, professore associato di medicina d'urgenza clinica alla Facoltà di Medicina dell'UI; Cherri D. Hobgood, MD, professore Rolly McGrath e cattedra di medicina d'emergenza alla Scuola di Medicina dell'IU; e Douglas K. Miller, MD, ricercatore dell'Istituto Regenstrief e del Center for Aging Research dell'IU nonchè Professore Richard M. Fairbanks di Ricerca sull'Invecchiamento della Facoltà di Medicina dell'UI. Il lavoro è stato finanziato dalla Fondazione John A. Hartford, dal Centro di Ricerca sull'Invecchiamento dell'IU, da Regenstrief Institute Inc., e dal Dipartimento UI di Medicina di Emergenza. Il contenuto dello studio è di esclusiva responsabilità degli autori e non rappresenta necessariamente le opinioni ufficiali dei finanziatori.

 

 

 

 

 


FonteIndiana University.

Riferimenti:  Michael A. LaMantia, Frank C. Messina, Cherri D. Hobgood, Douglas K. Miller. Screening for Delirium in the Emergency Department: A Systematic Review. Annals of Emergency Medicine, 2013; DOI: 10.1016/j.annemergmed.2013.11.010

Pubblicato in news.medicine.iu.edu (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.