Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Statine di prescrizione comune legate a disturbi della memoria

Una nuova ricerca su due statine, farmaci di prescrizione comune, usate per abbassare il livello delle lipoproteine a bassa densità (LDL) o colesterolo 'cattivo' nel sangue, ha scoperto che uno dei farmaci causa disturbi della memoria nei topi.


Tra 6 e 7 milioni di persone in GB assumono statine ogni giorno e le conclusioni arrivano in seguito a prove aneddotiche di persone che hanno riferito che sentono che la statina, appena loro prescritta, ne influenza la memoria. L'anno scorso, la US Food and Drug Administration (FDA) ha insistito che tutti i produttori elenchino nei loro effetti collaterali anche la possibile influenza sulla funzione cognitiva.


Lo studio, condotto da scienziati dell'Università di Bristol e pubblicato sulla rivista PLoS ONE, ha testato la pravastatina e l’atorvostatina (due statine di prescrizione comune) in topi modelli di apprendimento e memoria. I risultati mostrano che, anche se non sono stati osservati effetti cognitivi negativi nelle prestazioni del ratto sull'apprendimento semplice e sui compiti di memoria con l’atorvostatina, la pravastatina ha invece compromesso la loro prestazione.


I ratti sono stati trattati quotidianamente con pravastatina (nome del marchio: Pravachol) o atorvostatina (nome del marchio: Lipitor) per 18 giorni. I roditori sono stati testati con un compito di apprendimento semplice, prima, durante e dopo il trattamento, per il quale dovevano imparare dove trovare una ricompensa di cibo. L'ultimo giorno del trattamento e dopo una settimana dalla cessazione, i topi sono stati testati anche con un compito che misurava la loro capacità di riconoscere un oggetto incontrato in precedenza (memoria di riconoscimento).


I risultati dello studio hanno dimostrato che la pravastatina tende a mettere in pericolo l'apprendimento nel corso degli ultimi giorni di trattamento, anche se questo effetto si è completamente invertito una volta cessato il trattamento. Tuttavia, nel nuovo compito di discriminazione dell’oggetto, la pravastatina ha compromesso la memoria di riconoscimento degli oggetti. Al contrario non sono stati osservati effetti dell’atorvostatina in entrambi i compiti.


I risultati suggeriscono che il trattamento continuo con pravastatina altera la memoria di lavoro e di riconoscimento dei roditori. La reversibilità degli effetti dopo l’arresto del trattamento è simile a quanto osservato nei pazienti, ma la mancanza di effetto dell’atorvostatina suggerisce che alcuni tipi di statine possono avere più probabilità di altri di causare deterioramento cognitivo.


Neil Marrion, professore di Neuroscienze alla Scuola di Fisiologia e Farmacologia di Bristol e autore principale dello studio, ha detto: "Questa scoperta è innovativa e probabilmente riflette sia i rapporti aneddotici sia i consigli della FDA. Ciò che è più interessante è che non è una caratteristica di tutte le statine. Tuttavia, per capire meglio la relazione tra il trattamento con statine e la funzione cognitiva, sono necessari ulteriori studi".

 

 

 

 

 


Fonte: University of Bristol.

Riferimenti: Sarah A. Stuart, James D. Robertson, Neil V. Marrion, Emma S. J. Robinson. Chronic Pravastatin but Not Atorvastatin Treatment Impairs Cognitive Function in Two Rodent Models of Learning and Memory. PLoS ONE, 2013; 8 (9): e75467 DOI: 10.1371/journal.pone.0075467

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.