Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Persone con demenza in età lavorativa ottengono scarso orientamento e consulenza

puzzled lady working at computer Foto: shutterstock

Il diritto delle persone con demenza in età lavorativa a ricevere guida e consulenza adeguate e tempestive non si realizza correttamente, secondo un nuovo studio eseguito all'Università della Finlandia Orientale, pubblicato su Ageing & Society. I partecipanti allo studio hanno evidenziato carenze nella continuità della guida e della consulenza, nonché nella parità di accesso ai servizi di guida e consulenza.


Lo studio fa parte di un progetto multidisciplinare che esplora le esperienze, le situazioni di vita e la realizzazione dei diritti delle persone con demenza o con lieve deterioramento cognitivo in età lavorativa. Combinando le prospettive della psicologia sociale e della legge, lo studio si è basato sulle informazioni raccolte in un gruppo di discussione, formato da 12 adulti (età da 54 a 65 anni) che avevano la diagnosi di demenza mentre stavano ancora lavorando.


Prima di ottenere la diagnosi, i partecipanti allo studio avevano sperimentato varie difficoltà nel loro lavoro, come problemi di memoria, difficoltà a gestire nuovi compiti e stress causato da un ritmo di lavoro frenetico. Le sfide sperimentate al lavoro hanno causato sentimenti di ansia e esaurimento. Prima di fare un test della memoria e ottenere la diagnosi, le difficoltà affrontate dai partecipanti allo studio erano state talvolta interpretate come frutto di pigrizia, incompetenza o alcolismo.


Quasi tutti i partecipanti allo studio hanno smesso di lavorare subito dopo aver ricevuto la diagnosi di demenza. La maggior parte di loro ha ritenuto che fosse una buona soluzione, considerando i requisiti del lavoro. In alcuni casi, non c'è stata discussione con il datore di lavoro sulle possibilità di adeguamento del lavoro alle capacità della persona. Per i dipendenti che desideravano continuare a lavorare, il pensionamento potrebbe essere arrivato come una sorpresa.


Andare in pensione significa dover rinunciare alle routine e ai contatti sociali del posto di lavoro. Alcuni partecipanti si vergognavano perfino della loro stessa disabilità. Tutti i soggetti interessati hanno ricevuto il supporto dalle filiali locali dell'Alzheimer Society of Finland, e queste sezioni hanno anche suggerito loro delle cose significative da fare. Le reti di supporto dei pari sono state considerate preziose, poiché le reti sociali delle persone con demenza possono rimpicciolirsi a causa del pregiudizio associato alla malattia.


I risultati sottolineano l'importanza di aumentare la consapevolezza sulla demenza tra i supervisori e i dipendenti. Inoltre, i datori di lavoro e i professionisti che lavorano nelle risorse umane e nell'assistenza sanitaria professionale dovrebbero capire meglio i diritti delle persone con demenza a insorgenza precoce, nonché le pratiche che sostengono le loro opportunità di influenzare.


I ricercatori ritengono inoltre necessario coordinare servizi sociali e di assistenza sanitaria forniti dal terzo settore, così che le persone con demenza in età lavorativa possano ricevere un sostegno adeguato, tempestivo e individuale.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M. Issakainen, A. Mäki-Petäjä-Leinonen, S. Heimonen, A. Nedlund, A. Astell, J. Boger, S. Rissanen, L. Nygård. Experiences of influencing one's own life when living with working-age dementia. Ageing and Society, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.