Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer non diminuisce la sensibilità al dolore

A molti pazienti di Alzheimer vengono somministrati meno farmaci antidolorifici dei coetanei senza demenza che soffrono di malattie dolorose, o lesioni, simili.


Dal momento che le persone nelle fasi avanzate della malattia non possono comunicare normalmente, se non dimostrando aggressività, esse non possono riferire il loro dolore.


In passato alcuni professionisti hanno concluso che la neurodegenerazione causata dalla malattia deve abbassare la sensibilità al dolore, e quindi hanno somministrato meno  antidolorifici.


Uno studio australiano ha indicato il contrario. La ricerca, condotta all'Howard Florey Institute dell'Università di Melbourne, ha misurato i tassi di dolore e le risposte funzionali del cervello alla risonanza magnetica, conseguenti alle simulazioni di pressione meccanica, in 14 pazienti con Alzheimer e 15 controlli di pari età.


Le analisi di questo studio non hanno mostrato evidenze di una minore attività legata al dolore nei pazienti con Alzheimer rispetto ai controlli. Infatti, in questo gruppo, le persone con Alzheimer hanno mostrato una maggiore resistenza e durata dell'attività collegata al dolore nelle aree di elaborazione sensoriali, affettive e cognitive del cervello, rispetto al gruppo di controllo.


Il risultato finale di questo studio dimostra che la percezione e l'elaborazione del dolore non sono minori nelle persone con Alzheimer. Questo fatto solleva preoccupazioni che ci possano essere casi in cui si affronta il dolore in modo inadeguato nel trattamento di queste persone particolarmente vulnerabili.


Si prenda come esempio una cosa comune come l'osteoartrite. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (USA) riportano che il 50 per cento delle persone di 65 anni e oltre soffrono di un certo grado di osteoartrite. Anche se alcune di queste persone possono avere solo dolori lievi, possono essere comunque irritanti. Tuttavia é più preoccupante il fatto che i dolori lancinanti possono essere causati dall'artrosi avanzata.


Proviamo ad immaginare un familiare in fase avanzata di Alzheimer, seduto in una sedia a rotelle per gran parte della giornata. Si muove di rado, ma quando il caregiver tenta di spostarlo urla e diventa combattivo. Potrebbe il suo comportamento combattivo essere il risultato di dolore da osteoartrite che non può esprimere in altro modo?


La lezione di questo studio australiano è che le persone con demenza di qualsiasi tipo devono essere attentamente monitorate per il dolore e dovrebbero avere la possibilità di essere controllate per il dolore almeno quanto chiunque altro che può esprimersi. Quando le persone con demenza esibiscono uno di quelli che sono considerati comportamenti inappropriati, è sempre possibile che possano avere un dolore e devono essere trattati con questo potenziale in mente.


In effetti, l'aggressività di molte persone con Alzheimer può essere causata da frustrazione o da altre cause sconosciute. Tuttavia il dolore come causa non deve essere trascurato, semplicemente perché le persone con fase avanzata di Alzheimer non possono dire al caregiver ciò che fa loro male.


Mi piacerebbe vedere più ricerca e formazione in questo settore. Molti caregivers profetici credono che tutti gli individui che non riescono a riferire il loro dolore debbano essere monitorati nella possibilità che il linguaggio negativo del corpo e le manifestazioni esteriori possano essere causate da un dolore che si potrebbe controllare. Lo studio australiano dà sostanza a questo concetto.

 

 

 

 

 


Fonti:

  1. Cole, L. (2008) Howard Florey Institute, University of Melbourne, Pain perception and processing in ageing. Retrieved here
  2. Cole, L. (2006) Pain sensitivity and fMRI pain-related brain activity in Alzheimer's disease. Howard Florey Institute, University of Melbourne. Retrieved here
  3. King, M. (2013, August 25) Identifying Pain in the Person With Alzheimer's. Suite101.com. Retrieved here
  4. DeNoon, D. (2006, September 22). Pain a Problem in Alzheimer's Disease: Undertreated Pain Plagues Alzheimer's Patients Who Hurt, but Can't Tell.  WebMD. Retrieved here

Pubblicato da Carol Bradley Bursack in Health Central (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.