Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Atrofia corticale posteriore, un possibile campanello d'allarme di Alzheimer futuro

L'atrofia corticale posteriore può indicare la malattia di Alzheimer?

Occipital lobe posterior cortical atrophy benson syndrome

L'atrofia corticale posteriore (PCA), a volte chiamata malattia o sindrome di Benson, è una condizione cerebrale degenerativa rara che colpisce la parte posteriore del cervello, quella che elabora la visione, la percezione spaziale, l'ortografia e il calcolo.


Sappiamo bene che l'Alzheimer colpisce le funzioni cerebrali, come la memoria, la consapevolezza spaziale, il parlato e la scrittura, ma sono meno conosciuti i cambiamenti al cervello che possono influire anche sugli occhi associati alla condizione. Uno studio recente eseguito all'Università della California di San Francisco (UCSF) ha scoperto che la PCA è associata al morbo di Alzheimer (MA) e può essere un segnale di avvertimento precoce.


La PCA può causare difficoltà a giudicare le distanze, a distinguere tra oggetti in movimento e stazionari e a percepire più di un oggetto alla volta. La condizione può anche causare difficoltà a riconoscere persone, luoghi e oggetti, frustrazione nella lettura e problemi con la guida. Lo studio ha scoperto che nel 94% dei casi, le persone con PCA passano al MA, ed è presente in fino al 10% di tutti i casi di MA diagnosticati.


La PCA è spesso diagnosticata erroneamente perché produce sintomi di elaborazione visiva, piuttosto che i tipici problemi di memoria associati alla malattia. Il disturbo spesso sfugge anche ai normali esami oculistici. La dott.ssa Marianne Chapleau, del Dipartimento di Neurologia dell'UCSF, ha sottolineato la necessità di migliori strumenti diagnostici per la PCA:

“Gran parte dei pazienti vedono l'optometrista quando inizia ad avere sintomi visivi e possono essere riferiti a un oftalmologo che potrebbe anche non riconoscere la PCA. I pazienti di solito vedono per la prima volta un medico 3,8 anni dopo l'insorgenza dei sintomi, e in quel momento spesso è evidente la demenza lieve o moderata.

"Alla diagnosi, molti pazienti mostrano segni di 'disprassia costruttiva, deficit di percezione dello spazio e simultanagnosia'. Quasi la metà ha difficoltà a fare calcoli matematici di base e a leggere. Abbiamo bisogno di strumenti migliori in contesti clinici per identificare questi pazienti all'inizio e trattarli"
.


Anche il dott. Renaud La Joie, collega della Chapleau all'UCSF, ha sottolineato che il rilevamento precoce potrebbe migliorare il trattamento del MA. La ricerca ha scoperto che i pazienti con PCA hanno livelli di amiloide e tau simili a quelli dei casi tipici di MA, indicando che potrebbero trarre benefici da nuovi trattamenti. L'UCSF sta prendendo in considerazione i trattamenti per quelli con PCA e con varianti non amnestiche (che non coinvolgono la memoria) del MA.


La ricerca ha concluso che una migliore comprensione della PCA è importante per far avanzare la cura dei pazienti e comprendere i processi che portano al MA. Inoltre, l'autore senior dott. Gil Rabinovici, direttore del Centro Ricerca Alzheimer dell'UCSF, ha sottolineato la necessità di capire perché il MA colpisce le aree visive nel cervello piuttosto che le aree della memoria. Ha anche suggerito la maggiore prevalenza di PCA nelle donne come area cruciale per la ricerca futura.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)