Gestire lo stress ossidativo è un trattamento efficace per l'Alzheimer?

24 Mag 2024 | Ricerche

Il numero di persone che soffrono di morbo di Alzheimer (MA) dovrebbe raggiungere i 100...

Il caregiver dovrebbe assicurarsi che il paziente di Alzheimer abbia una cura adeguata del…

24 Mag 2024 | Esperienze & Opinioni

Quanto è importante la cura del piede per una persona con Alzheimer o altra demenza?

&...

Il circolo vizioso dell'aggregazione proteica nell'Alzheimer e nell'invecch…

24 Mag 2024 | Ricerche

I ricercatori del Buck hanno scoperto delle connessioni e suggeriscono interventi per migl...

Assoni diversi delle donne aggravano deficit cognitivi dopo commozione cerebrale

23 Mag 2024 | Ricerche

Importanti strutture cerebrali cruciali per la segnalazione nel cervello sono più stret...

Giudici e medici hanno opinioni molto diverse sulla nomina del tutore nella demenza

23 Mag 2024 | Ricerche

Pubblicato sull'European Journal of Neurology un nuovo studio interdisciplinare che ha tro...

Inquinamento promuove neuroinfiammazione, accelera declino cognitivo e aumenta rischio di …

23 Mag 2024 | Ricerche

Questo è il primo studio eseguito in Danimarca che mostra un legame tra inquinamento atmos...

Trovato biomarcatore per diagnosticare l'Alzheimer nelle fasi asintomatiche

22 Mag 2024 | Ricerche

È una molecola che è direttamente collegata all'espressione della proteina prionica presen...

Cambiamento climatico legato a peggioramento delle malattie cerebrali

22 Mag 2024 | Esperienze & Opinioni

La nostra nuova revisione ha riscontrato che il cambiamento climatico sta peggiorando i...

Nuovo strumento di formazione di gruppo per la prevenzione della demenza

22 Mag 2024 | Ricerche

Il sistema, già in uso in alcune case di riposo, è stato testato da uno studio scientifico...

Prossimi eventi

Mer, 29 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 30 Mag '24  18:00    Incontri e presentazioni
Assemblea dei soci dell'associazione
L'Assemblea Ordinaria dei soci si terrà in prima convocazione lunedì 27/5/24 ...
Via Schiavonesca, Riese Pio X
Mer, 5 Giu '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Ven, 7 Giu '24  10:00 > 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Biblioteca di Valdobbiadene - sala Candiani, Via Piva 53, Valdobbiadene (TV)
Mer, 12 Giu '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 13 Giu '24  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Dialogo con il medico di famiglia sulla patologia»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Associazione ANTEAS/Amici di Godego, Piazza XI Febbraio 8, Castello di Godego (TV)
Ven, 14 Giu '24  20:30 > 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Centro Sociale, Via Roma 21, Altivole
Ven, 5 Lug '24  10:00 > 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Biblioteca di Valdobbiadene - sala Candiani, Via Piva 53, Valdobbiadene (TV)

Assemblea annuale 2024

Sostegno Psicologico Ottobre 2023

Da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalen...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno sc...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimo...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diff...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una re...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) s...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricerca...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo ch...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle ca...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheime...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strument...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbi...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al compu...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno rif...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamat...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attiva...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e sp...

I pazienti con demenza 'soffrono in silenz

Le persone con demenza ricoverate in ospedale, che hanno un dolore, hanno più probabilità di sperimentare anche il delirium, spesso senza essere in grado di comunicare il dolore che provano, secondo un nuovo studio guidato dall'University College London.


La ricerca, la prima di questo tipo in ambito ospedaliero, pubblicata su Age and Aging, ha trovato che molte persone con demenza in ospedale stanno provando dolore, e oltre un terzo di loro con delirium non è in grado di comunicare come si sente. Le conclusioni dello studio suggeriscono che il dolore può essere un fattore chiave del delirium nelle persone con demenza.


L'autrice senior, Dott.ssa Liz Sampson (Marie Curie Palliative Care Research Department, UCL Psychiatry), ha affermato:

"Nel Regno Unito, quasi la metà delle persone con più di 70 anni ricoverate in ospedale avrà la demenza. Sappiamo che sono un gruppo ad alto rischio di delirium e tuttavia questo problema è spesso sotto-trattato. È una profonda preoccupazione sapere che questo gruppo vulnerabile di pazienti sta soffrendo in silenzio, incapace di dire ai sanitari che sta soffrendo".


Il delirium è uno stato di confusione acuta. È una condizione medica comune e potenzialmente grave che può colpire in particolare gli anziani fragili. Può essere causato da infezioni, privazione sensoriale o anche semplicemente dal passaggio in un ambiente non familiare come un ospedale.


I pazienti possono essere spaventati e molto angosciati, e questo può essere profondamente traumatico per il paziente e un'esperienza sconvolgente per la sua famiglia. Circa il 40% delle persone nei reparti di degenza acuta ha la demenza, e molti di loro provano potenzialmente dolore, eppure non sono in grado di chiedere aiuto.


Lo studio, finanziato congiuntamente dall'Alzheimer's Society e dalla Bupa Foundation, e supportato dalla no-profit per malattie terminali Marie Curie, è stato condotto in due ospedali acuti nel Regno Unito e ha seguito 230 pazienti over-70.


I ricercatori per prima cosa hanno chiesto ai pazienti se stavano soffrendo. Se il paziente non era in grado di comunicare, i ricercatori hanno valutato i segni di dolore nella loro espressione facciale e nel linguaggio del corpo. Hanno registrato il numero di persone che non erano in grado di comunicare che stavano soffrendo e hanno misurato il delirium con un metodo standard di valutazione della confusione.


Hanno scoperto che il 49% dei partecipanti provava dolore a riposo e il 25% durante le attività. Del 35% dei partecipanti che avevano delirium e che erano incapaci di denunciare il dolore, un terzo provava dolore a riposo e il resto durante le attività. Le probabilità di avere delirium erano 3,26 volte più alte nei partecipanti che provano dolore a riposo.


Lo studio conclude che, se il personale ospedaliero potesse identificare i pazienti che stanno avendo delirium, questo potrebbe essere un segno di dolore, e con valutazioni regolari potrebbero aiutare a gestire efficacemente il loro dolore e delirium. "Studi come questo possono aiutare il personale ospedaliero a fornire cure migliori ora e in futuro, dal momento che i tassi di diagnosi della demenza continuano ad aumentare", ha aggiunto la dott.ssa Sampson.


La prima autrice dello studio, la dott.ssa Alexandra Feast della UCL, ha dichiarato:

"Per supportare le persone con demenza che non sono in grado di esprimere il loro dolore, è essenziale che vengano condotte regolari valutazioni su dolore e delirium, per identificare questo gruppo vulnerabile di pazienti, non solo per gestire il loro dolore ma anche per minimizzare il potenziale rischio di delirium e gli effetti avversi associati alla salute".


Il dott. Doug Brown, responsabile politica e ricerca dell'Alzheimer's Society, ha commentato:

"La demenza è una condizione devastante, nel Regno Unito una persona la sviluppa ogni 3 minuti. Sappiamo che le persone con demenza possono trovare difficoltà a comunicare, e quando si tratta di incapacità di segnalare il dolore al personale ospedaliero, è chiaramente estremamente preoccupante, in quanto non solo è sconvolgente e frustrante, ma può avere gravi conseguenze sulla salute della persona. Il collegamento che questa ricerca stabilisce tra delirium e dolore mostra che il problema potrebbe essere peggiore di quanto si pensava finora".

 

 

 


Fonte: University College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alexandra R Feast, Nicola White, Kathryn Lord, Nuriye Kupeli, Victoria Vickerstaff, Elizabeth L Sampson. Pain and delirium in people with dementia in the acute general hospital setting. Age and Ageing, 25 August 2018, DOI: 10.1093/ageing/afy112

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)