Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto nuovo gene che aumenta il rischio di Alzheimer

Ricercatori della University of British Columbia (UBC) e dell'Università Centrale del Sud (CSU) in Cina hanno identificato per la prima volta un gene che aumenta il rischio di morbo di Alzheimer (MA).


Nello studio, pubblicato di recente sulla rivista JCI Insight, i ricercatori hanno trovato due mutazioni nel gene endothelin-converting enzyme 2 (ECE2), che compromettono la sua capacità di abbattere la proteina amiloide-beta (Aβ). Queste mutazioni erano presenti molto più spesso nelle persone con MA rispetto ai controlli, suggerendo che le varianti genetiche dell'ECE2 potrebbero essere la causa, o per lo meno un contributore, dei sintomi di MA.


"Dal momento che la proteina Aβ è unica del MA, la maggior parte dello sviluppo di farmaci si è focalizzata qui", dice il dott. Weihong Song, docente di MA, professore e direttore del Townsend Family Laboratory dell'UBC. "Se potessimo impedire l'accumulo dell'Aβ o almeno trovare un modo per sbarazzarci di parte di essa, potremmo prevenire e curare la malattia".


Il laboratorio di Song alla UBC ha collaborato per lo studio con il team del dott. Lu Shen del Xiangya Hospital della CSU. Il primo autore dello studio è il dott. Xinxin Lio che ha completato un dottorato di ricerca comune alla UBC e alla CSU.


Gli scienziati hanno esaminato 741 persone con MA ad insorgenza tardiva e le hanno confrontate con dei controlli. A differenza della forma ad esordio precoce, che colpisce le persone fino dai 30 anni, il MA ad insorgenza tardiva è la forma più comune di questa malattia, che colpisce generalmente le persone dopo i 65 anni.


Il laboratorio di Song si concentra sul ruolo dell'Aβ nel MA. Sappiamo che l'aumento della produzione (o il degrado ridotto) di Aβ determina la formazione di placche neuritiche nel cervello, un segno distintivo della neuropatologia del MA.


Il team ha iniettato le forme mutate del gene ECE2 nei topi, scoprendo che i topi con la mutazione avevano un aumento dei livelli di Aβ ​​e di formazione di placca, ed esibivano anche alcuni segni del MA, come la perdita di memoria. Quando hanno espresso la forma originale del gene nei topi (vale a dire quella non mutata), i livelli di di Aβ sono diminuiti e i topi hanno recuperato una parte dei loro deficit di apprendimento e memoria.


"Questi risultati significano che l'ECE2 è un gene di rischio per lo sviluppo del MA più tardi nella vita", dice Song. "Andando avanti, possiamo cercare di puntare questo gene e aumentare la sua espressione come un modo per curare il MA".


I ricercatori stanno ora filtrando altre mutazioni genetiche in una banca più grande di dati, come modo per convalidare questi risultati e per cercare altre varianti nel gene ECE2 che potrebbero contribuire ai sintomi di MA.

 

 

 


Fonte: University of British Columbia via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Xinxin Liao, Fang Cai, Zhanfang Sun, Yun Zhang, Juelu Wang, Bin Jiao, Jifeng Guo, Jinchen Li, Xixi Liu, Lina Guo, Yafang Zhou, Junling Wang, Xinxiang Yan, Hong Jiang, Kun Xia, Jiada Li, Beisha Tang, Lu Shen, Weihong Song. Identification of Alzheimer’s disease–associated rare coding variants in the ECE2 gene. JCI Insight, 27 Feb 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.