Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Bilinguismo può compensare i cambiamenti cerebrali dell'Alzheimer

Dopo oltre un decennio di ricerche, questo sappiamo: è un bene che il tuo cervello conosca un'altra lingua.


Un nuovo studio eseguito alla Concordia University va oltre, concentrandosi in particolare sugli effetti della conoscenza di una seconda lingua per i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) e lieve deterioramento cognitivo (MCI) che è uno stato di rischio del MA.


"La maggior parte delle ricerche precedenti sulla struttura del cervello è stata condotta su adulti sani, giovani o anziani", afferma Natalie Phillips, professore nel Dipartimento di Psicologia. "Il nostro nuovo studio contribuisce a confermare l'ipotesi che parlare due lingue può esercitare delle aree specifiche del cervello e aumentare lo spessore corticale e la densità della materia grigia. Ed estende questi risultati, dimostrando che queste differenze strutturali sono presenti nel cervello di pazienti multilingue con MA e MCI".


Lo studio di Phillips, condotto dalla neolaureata in psicologia Hilary D. Duncan, è pubblicato su Neuropsychologia di gennaio 2018.

 

Nuovi metodi: ecco la risonanza magnetica

Phillips e il suo team sono i primi a usare i dati ad alta risoluzione di risonanza magnetica dell'intero cervello e sofisticate tecniche di analisi per misurare lo spessore corticale e la densità dei tessuti all'interno di specifiche aree del cervello.


In particolare, hanno studiato le aree di controllo del linguaggio e della cognizione nelle regioni frontali del cervello e nelle strutture del lobo temporale mediale che sono importanti per la memoria e sono aree cerebrali note per atrofizzarsi nei pazienti con MCI e MA. "Gli studi precedenti hanno usato le scansioni CT, che sono una misura molto meno sensibile", afferma Phillips, direttore e fondatore del Laboratorio di Cognizione, Invecchiamento e Psicofisiologia della Concordia.


Lo studio ha esaminato la risonanza magnetica di pazienti del Jewish Memory Hospital Hospital di Montreal. Il campione comprendeva 34 pazienti con MCI monolingui, 34 pazienti con MCI multilingue, 13 pazienti monolingui con MA e 13 pazienti con MA multilingue.


Phillips ritiene che il loro studio sia il primo a valutare la struttura delle regioni di controllo del linguaggio e del controllo cognitivo dei pazienti con MCI e MA. È anche il primo a dimostrare un'associazione tra quelle aree del cervello e la funzione della memoria in questi gruppi, e il primo a controllare il loro stato dell'immigrazione.

"I nostri risultati contribuiscono alla ricerca che indica che parlare più di una lingua è uno dei numerosi fattori di stile di vita che contribuiscono alla riserva cognitiva"
, dice Phillips. "E supportano l'idea che il multilinguismo e i relativi benefici cognitivi e socioculturali siano associati alla plasticità cerebrale".


Phillips e il suo team stanno già sviluppando le loro scoperte.

Il nostro studio sembra suggerire che i multilingua sono in grado di compensare la perdita di tessuto correlato al MA accedendo a reti alternative o ad altre regioni del cervello per elaborare la memoria. Stiamo studiando attivamente questa ipotesi ora.

 

 

 


Fonte: Concordia University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hilary D. Duncan, Jim Nikelski, Randi Pilon, Jason Steffener, Howard Chertkow, Natalie A. Phillips. Structural brain differences between monolingual and multilingual patients with mild cognitive impairment and Alzheimer disease: Evidence for cognitive reserve. Neuropsychologia, 2018; 109: 270 DOI: 10.1016/j.neuropsychologia.2017.12.036

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)