Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ciceroni non funzionanti: la causa comune alla radice di Alzheimer e altre neurodegenerazioni

La perdita della funzione motoria e dell'acutezza mentale associata alla malattia di Huntington potrebbe essere curabile ripristinando un processo cellulare di controllo della qualità, che i ricercatori della Duke University hanno identificato come un fattore chiave della malattia degenerativa.


L'Huntington è una malattia ereditaria che provoca la graduale erosione delle cellule nervose, on conseguente deterioramento e morte. Essa colpisce circa una persona su 10.000 negli Stati Uniti e non ha una cura.


Come altre malattie neurodegenerative, tipo l'Alzheimer e il Parkinson, l'Huntington insorge quando alcune molecole proteiche non riescono a piegarsi nella forma strutturale richiesta per la loro funzione. Queste proteine ​​mal ripiegate si moltiplicano e diventano tossiche per le cellule nervose che controllano il movimento e il pensiero.


Con lo studio pubblicato online il 13 febbraio sulla rivista Nature Communications, i ricercatori della Duke University hanno esaminato ciò che provoca il fallimento del processo cellulare che di solito ripara o scarta queste proteine ​​mal ripiegate.


"Di norma, quando le proteine si ripiegano male, le cellule hanno un meccanismo per far fronte"
, ha detto l'autore senior Dennis Thiele PhD, professore del Dipartimento di Farmacologia e di Biologia del Cancro. "Questi meccanismi di controllo di qualità sono in grado di stimolare le proteine perché tornino alla loro normale forma tridimensionale, o, se il danno è troppo esteso, le marcano per essere rimosse dal sistema di smaltimento dei rifiuti cellulari. Nell'Huntington, nulla di ciò accade".


Thiele e colleghi hanno condotto esperimenti usando la genetica del lievito, la biochimica, lo screening chimico biologico, modelli di topo e cellule staminali da pazienti con la malattia. Hanno trovato una spiegazione biochimica della ragione per cui il processo di controllo di qualità si corrompe nella malattia di Huntington.


Si sono concentrati sulle proteine ​​specializzate chiamate chaperoni [ciceroni, guide], dei collaboratori che convincono le proteine ​​mal ripiegate a tornare nelle loro conformazioni corrette. Le proteine ​​chaperoni sono anormalmente scarse nelle persone con Huntington, ma fino ad ora non si conosceva la causa di quella scarsità.


Il team della Duke ha scoperto che nell'Huntington il controllo principale della produzione dei chaperoni, chiamato HSF1, è distrutto, a causa della presenza di livelli anormalmente elevati di un modificatore chimico chiamato CK2. Il risultato è che i neuroni muoiono a causa della loro incapacità di produrre livelli sufficienti di ciceroni benefici.


"Abbiamo dimostrato che si può ristabilire l'abbondanza di proteine chaperoni ​inibendo chimicamente il CK2 in un modello cellulare dell'Huntington, o abbassando geneticamente i livelli di chinasi CK2 nel topo modello della malattia", ha detto Thiele. "In entrambi i casi, abbiamo visto un notevole aumento del numero di neuroni sani e abbiamo impedito l'atrofia muscolare che accompagna l'Huntington".


Con più neuroni funzionanti, ha detto, diminuiscono i tratti distintivi dell'Huntington. Thiele ha detto che ci sono farmaci sperimentali potenziali che potrebbero ritardare o impedire i processi cellulari che causano la neurodegenerazione del morbo di Huntington, e potrebbero essere testati anche per l'Alzheimer e il Parkinson, e in altre malattie simili.


Ma ha detto che sono necessari altri studi pre-clinici per esplorare quelle sostanze chimiche e per fare più luce sugli eventi cellulari coinvolti.

 

 

 


Fonte: Duke University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rocio Gomez-Pastor, Eileen T. Burchfiel, Daniel W. Neef, Alex M. Jaeger, Elisa Cabiscol, Spencer U. McKinstry, Argenia Doss, Alejandro Aballay, Donald C. Lo, Sergey S. Akimov, Christopher A. Ross, Cagla Eroglu, Dennis J. Thiele. Abnormal degradation of the neuronal stress-protective transcription factor HSF1 in Huntington’s disease. Nature Communications, 2017; 8: 14405 DOI: 10.1038/ncomms14405

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.