Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori trovano indizio per fermare le malattie di tipo Alzheimer

Piccole differenze nel comportamento delle proteine dei topi, che li rendono particolarmente resistenti ad una famiglia di condizioni che comprendono l'Alzheimer, il Parkinson e il morbo di Creutzfeldt-Jakob, potrebbero fornire indizi per i trattamenti nell'uomo.


Le malattie amiloidi sono spesso incurabili perché i progettisti di farmaci non possono identificare gli eventi che le inducono a partire.


La prof.ssa Sheena Radford, professore di Biofisica all'Astbury Centre dell'Università di Leeds, ha dichiarato: "Le malattie amiloidi sono associate all'accumulo di placche fibrose provenienti da lunghe stringhe di proteine misfolding [= che si ripiegano male], ma non è chiaro cosa dà il via al processo. Ciò significa che non può funzionare il normale approccio di progettare un farmaco per distruggere o disattivare le specie che avviano il processo patologico. Dobbiamo prendere una strada completamente diversa: invece di puntare alla causa della malattia, dobbiamo interrompere il processo di formazione della placca".


Lo studio guidato dal gruppo dell'Università di Leeds, e pubblicato il 25 giugno sulla rivista Molecular Cell, ha esaminato dei topi per trovare una via d'uscita. "Sapevamo già che i topi non erano inclini alla formazione di alcune di queste placche. Questo studio ha osservato, per la prima volta, la loro formazione mentre avveniva e ha visto le differenze tra le proteine dei topi e le equivalenti umane quasi identiche", ha detto la prof.ssa Radford. "Abbiamo mescolato proteine di topi e ​​umane e abbiamo trovato che la proteina dei topi ferma realmente la formazione delle fibrille della proteina umana che formano la placca".


La ricerca è stata condotta completamente in provetta usando proteine «microglobulina beta-2» umane e di topi prodotte in laboratorio. Le placche costituite da microglobulina beta-2 sono associate all'«Amiloidosi Correlata a Dialisi» (DRA). Invece di essere una condizione neurodegenerativa come l'Alzheimer o il Parkinson, la DRA colpisce principalmente le articolazioni delle persone in dialisi renale. Il gruppo ha osservato le differenze nella formazione delle fibrille che formano la placca in campioni contenenti solo proteine di topi, in campioni solo con la proteina umana e in campioni contenenti una miscela delle due.


Il primo ricercatore, il Dott. Theodoros Karamanos, ha detto: "Queste due versioni delle proteine sono quasi esattamente identiche, con lievissime differenze nella struttura, ma i risultati sono completamente diversi. Se metto una proteina incline al misfolding nel campione umano, vedo la formazione di fibrille in due giorni nelle condizioni giuste. Se faccio la stessa cosa nel campione di topo, posso lasciarla per settimane e non si formano fibrille". "La cosa interessante è che se si mischiano le proteine, con una sola proteina del topo per ogni cinque proteine umane, si vede una perturbazione significativa della formazione di fibrille".


Lo studio ha utilizzato la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare per esaminare a livello molecolare le interazioni delle diverse proteine e le piccole differenze rilevate nelle proprietà fisiche e chimiche delle superfici, che sono state determinanti nel formare, o meno, le placche.


I risultati hanno mostrato che la proteina del topo si lega alla proteina umana più strettamente di quanto una proteina umana si lega alla sua forma misfolded [mal ripiegata]. È interessante notare che delle sottili differenze nelle forze che guidano la legatura (ovvero l'equilibrio delle interazioni idrofobiche e di carica-carica) nell'interfaccia di legatura governano il risultato dell'assemblaggio.


Il Dott. Karamanos ha detto: "Non possiamo semplicemente caricare una siringa e iniettare la proteina del topo nei pazienti. Ma se conosciamo le proprietà dell'interfaccia tra le due proteine che sono responsabili dell'effetto di inibizione, possiamo chiedere ai chimici di progettare dei farmaci a piccole molecole che mimano ciò che fa la proteina del topo alla proteina umana. Questo può essere un elemento chiave per capire come fermare il processo di formazione della placca".


Il progetto ha ricevuto un finanziamento dal Wellcome Trust e il Settimo Programma Quadro del Consiglio Europeo della Ricerca.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Leeds  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Theodoros K. Karamanos, Arnout P. Kalverda, Gary S. Thompson, Sheena E. Radford. Visualization of Transient Protein-Protein Interactions that Promote or Inhibit Amyloid Assembly. Molecular Cell, 2014; DOI: 10.1016/j.molcel.2014.05.026

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.