Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Impresa di mappatura: individuati neuroni dove nascono ricordi specifici

I ricordi sono difficili da produrre, sono spesso fragili, e dipendono da una serie di fattori, comprese le modifiche a vari tipi di nervi.


Nel moscerino della frutta comune, un modello scientifico usato per studiare la formazione della memoria umana, questi cambiamenti avvengono in diverse parti del cervello dell'insetto.


Gli scienziati del campus della Florida del The Scripps Research Institute (TSRI) sono riusciti ad individuare una manciata di neuroni in cui avviene la formazione di determinati tipi di memoria, una prodezza di mappatura che un giorno potrebbe aiutare gli scienziati a prevedere quali neuroni sono danneggiati da una malattia negli esseri umani, con la stessa specificità.


"Abbiamo scoperto che, anche se molti neuroni rispondono agli stimoli sensoriali, solo una certa sottoclasse di neuroni codifica effettivamente la memoria", ha detto Seth Tomchik, il biologo del TSRI che ha condotto lo studio, pubblicato il 27 marzo 2014 online sulla rivista Current Biology e finanziato dai National Institutes of Health.


I ricercatori hanno esaminato una classe di neuroni, chiamati neuroni dopaminergici (che rispondono alla dopamina, un neurotrasmettitore molto conosciuto), coinvolti nella modellazione di diversi comportamenti, compreso l'apprendimento, la motivazione, la dipendenza e l'obesità.


Nello studio, gli scienziati hanno seguito la stimolazione di un gran numero di questi neuroni nel momento in cui un odore è stato accoppiato ad un evento negativo, una scossa elettrica. Gli scienziati hanno poi usato la tecnologia di scansione per seguire i cambiamenti nel cervello dei moscerini vivi, mappando gli schemi di attivazione delle molecole di segnalazione all'interno dei neuroni e osservando la plasticità legata all'apprendimento con la quale cambiano i neuroni e sviluppano tracce di memoria.


Gli scienziati hanno scoperto che i neuroni che hanno codificato i ricordi rispondono ad un messaggero di segnalazione cellulare chiamato cAMP (adenosina monofosfato ciclico), che è vitale per molti processi biologici. Il cAMP è coinvolto in una serie di disturbi psicologici come il disturbo bipolare e la schizofrenia, e la sua disregolazione può essere alla base alcuni sintomi cognitivi dell'Alzheimer e della Neurofibramatosi I.


In effetti, lo studio ha indicato una posizione specifica nel cervello (un lobo particolare con una regione nota come mushroom bodies o corpora pedunculata, dove i neuroni sembrano essere particolarmente sensibili alle quantità elevate di cAMP.


Secondo Tomchik, questo è un dato importante in termini di memoria umana, perché la formazione della memoria olfattiva nel moscerino della frutta è molto simile alla formazione della memoria umana. "Abbiamo un buon modello in queste due classi di neuroni, uno che codifica e l'altro no", ha detto. "Ora sappiamo esattamente dove avviene la formazione della memoria e dove cercare di vedere come una malattia può distruggerla".


Tamara Boto, il primo autore dello studio e membro del laboratorio di Tomchik, ha aggiunto: "Ora sappiamo dove, ma non sappiamo ancora il meccanismo del perché solo questi sottoinsiemi sono interessati. Questo è il nostro prossimo lavoro: capirlo".


Oltre a Tomchik e Boto, hanno collaborato Thierry Louis e Kantiya Jindachomthong del TSRI e Kees Jalink di The Cancer Institute Netherlands di Amsterdam.

 

 

 

 

 


FonteScripps Research Institute(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari

Riferimenti:  Tamara Boto, Thierry Louis, Kantiya Jindachomthong, Kees Jalink, and Seth M. Tomchik. Dopaminergic Modulation of cAMP Drives Nonlinear Plasticity across the Drosophila Mushroom Body Lobes. Current Biology, March 27, 2014; DOI: 10.1016/j.cub.2014.03.021

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.