Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Fumo di terza mano: anch'esso causa danni al DNA e, potenzialmente, il cancro

Il fumo emesso dalla sigaretta, che rimane attaccato alle pareti e ai mobili è fastidioso e puzzolente, ma ora la ricerca suggerisce che potrebbe rappresentare una minaccia ben più grave, soprattutto per i bambini piccoli che mettono in bocca giocattoli e altri oggetti impregnati di fumo.


Degli scienziati hanno riferito oggi che un composto contenuto in questo «fumo di terza mano», che si forma quando il fumo di seconda mano reagisce con l'aria interna, danneggia il DNA e se ne appiccica in modo da causare potenzialmente il cancro.


La loro relazione è una tra le più di 10.000 presentazioni effettuate al 247° «National Meeting & Exposition» della American Chemical Society (ACS), la più grande società scientifica del mondo, che si tiene a Dallas fino a Giovedi.


Bo Hang, Ph.D., che ha presentato la ricerca, ha detto che, anche se l'idea di fumo di terza mano è stata introdotta nel mondo della ricerca solo pochi anni fa (nel 2009), l'evidenza suggerisce già con forza che esso potrebbe minacciare la salute umana. "Il miglior argomento per l'istituzione di un divieto di fumo in casa è in realtà il fumo di terza mano", ha detto Hang, scienziato del Lawrence Berkeley National Laboratory (LBNL).


I ricercatori hanno scoperto che molte delle oltre 4.000 sostanze presenti nel fumo di seconda mano, che si diffonde attraverso l'aria quando si fuma una sigaretta, possono restare nella casa a lungo dopo il suo consumo. In base degli studi condotti da Hugo Destaillats, anch'egli del LBNL, queste sostanze possono andare a reagire con gli inquinanti interni come l'ozono e l'acido nitroso, creando composti nuovissimi, alcuni dei quali potrebbero essere cancerogeni.


Uno di questi composti va sotto l'acronimo di NNA. La ricerca di Hang ha dimostrato che l'NNA, un nitrosamino specifico del tabacco, si blocca sul DNA formando un addotto enorme (un pezzo di DNA legato ad un prodotto chimico cancerogeno), così come altri addotti, nelle provette di laboratorio. Altri composti di grandi dimensioni che si attaccano al DNA tendono a causare mutazioni genetiche. L'NNA inoltre rompe il DNA all'incirca alla frequenza di un composto correlato chiamato NNK, che è un sottoprodotto ben studiato della nicotina e un potente cancerogeno noto. Questo tipo di danno al DNA può portare alla crescita incontrollata delle cellule e alla formazione di tumori cancerosi.


Allo stesso modo con cui ci sono voluti anni per stabilire gli effetti cancerogeni del fumo di prima mano che viene inalato quando una persona respira direttamente dalla sigaretta, stabilire la connessione tra fumo di terza mano o NNA e cancro potrebbe richiedere molto tempo, ha detto Hang. Ma la ricerca iniziale sulla sua natura, sull'esposizione e sugli effetti sulla salute è così convincente che nel 2010 è stato costituito in California un consorzio di ricerca dedicato alle indagini sul fumo di terza mano. Questo consorzio ha aiutato a finanziare il lavoro di Hang sul danno al DNA indotto dal'NNA, che, secondo lui, potrebbe eventualmente essere usato come biomarcatore per identificare le persone che sono state esposte al fumo di terza mano.

Può essere rilevante perché:

Il fumo, attivo e passivo, è stato già associato al rischio di demenza e Alzheimer.

Essendo i prodotti chimici gli stessi, tutti contenuti nelle sigarette, sarebbe da verificare la connessione del fumo di «terza mano» con il declino cognitivo, tanto più che questo studio afferma che esso danneggia il DNA di una persona.


Il più grande rischio potenziale per la salute è per i neonati e i bambini piccoli, ha osservato. Mentre strisciano e mettono le mani o i giocattoli in bocca, potrebbero toccare, inghiottire o inalare composti del fumo di terza mano. Le loro piccole dimensioni e la fase iniziale di sviluppo li rendono più vulnerabili degli adulti agli effetti dei rischi ambientali.


Anche se molti luoghi pubblici vietano di fumare, Hang ha notato che le persone possono ancora fumare nella maggior parte degli appartamenti in affitto e nelle residenze private, e il fumo rimane un problema enorme di salute pubblica. Nel 2011, quasi 44 milioni di americani adulti hanno riferito di fumare sigarette, la principale causa di morte prevenibile in questo paese. E 34 milioni di persone fumano ogni giorno, secondo i dati del Centers for Disease Control & Prevention.


Ad oggi il modo migliore per sbarazzarsi del fumo di terza mano è rimuovere gli elementi interessati, come i divani e la moquette, nonché ricoprire e/o ridipingere le pareti, e talvolta anche sostituire i rivestimenti contaminati, ha spiegato. Sostituire i mobili può essere costoso, ma Hang ha detto che un aiuto potrebbe venire anche dall'aspirapolvere e dal lavaggio di vestiti, tende e biancheria da letto.


La ricerca di Hang è stata finanziata dal «Tobacco-Related Disease Research Program», che è amministrato dalla University of California.

 

 

 

 

 


FonteAmerican Chemical Society (ACS)  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.