Ricerche
ApoE nel plasma legato al rischio di demenza
Lo studio di Gammon C.S. et al, (“Kiwifruit consumption favourably affects plasma lipids in a randomised controlled trial in hypercholesterolaemic men”, Br J Nutr., 2013 Jun 28;109(12):2208-18), diverso da quello citato in questo articolo, ha esaminato l'effetto del consumo di 2 kiwi verdi al giorno nell’ambito di una dieta sana, sui lipidi plasmatici e altri marcatori metabolici e la risposta in base al genotipo APOE negli uomini ipercolesterolemici. Risultati: concentrazione significativamente più alta di colesterolo HDL (buono) e un colesterolo totale significativamente più basso. I portatori dell’allele APOE4 hanno avuto una diminuzione evidente dei trigliceridi.Un nuovo studio dimostra che i livelli plasmatici di apolipoproteina E (ApoE) sono associati al rischio di Alzheimer (AD) e di demenza, indipendentemente dal genotipo ApoE.
Usando due grandi coorti della popolazione generale, ricercatori danesi hanno scoperto che bassi livelli plasmatici di ApoE sono associati a un rischio significativamente più alto di AD e di tutte le altre demenze, ma non alla malattia cerebrovascolare, indipendentemente dalla presenza o meno del genotipo ApoE ε4 già associato all'aumento del rischio di AD.
"Queste cose suggeriscono che i livelli plasmatici di ApoE possono essere un nuovo biomarcatore plasmatico preclinico della demenza, e ancora, questo è il primo biomarcatore del plasma a predire la futura demenza", ha detto Ruth Frikke-Schmidt, del Rigshospitalet al Copenhagen University Hospital di Copenhagen in Danimarca. Lei ipotizza che bassi livelli di plasma riflettano un'attività dell'ApoE nel cervello. "Quindi un basso ApoE nel plasma riflette una bassa produzione di ApoE nel cervello, che probabilmente non va bene, perché significa che viene eliminata meno amiloide-β", ha concluso.
La Dott.ssa Frikke - Schmidt ha riferito questi risultati alla Scientific Sessions 2013 dell'American Heart Association (AHA).
Rischio fondato
L'ApoE ha un ruolo importante nel trasporto dei lipidi e nella riparazione neuronale, dicono gli autori. Nella circolazione, è associato, e funziona, da ligando per i recettori nel fegato, eliminando le lipoproteine ricche di trigliceridi. "Ma nel cervello, la situazione è diversa", ha detto la dott.ssa Frikke-Schmidt. Gli astrociti producono ApoE, che lì è responsabile dell'eliminazione dell'amiloide-β, la proteina "appiccicosa" che forma le placche senili dell'AD e di altre forme di demenza.
La forte associazione tra una variante genetica dell'ApoE (l'ε4), e la demenza, in particolare l'AD, è stata stabilita nel 1993 ed "è stata convalidata a livello globale", ha detto. Più tardi l'ApoE ε4 è stato collegato anche ad un aumento del rischio moderato di malattia cerebrovascolare.
In questo studio, i ricercatori si sono attivati per verificare se i livelli plasmatici di ApoE sono anch'essi legati al rischio di AD, demenza o malattia cerebrovascolare, indipendentemente dal genotipo ApoE. "Questo è importante perché non abbiamo i biomarcatori della demenza, e solo pochi per la malattia cerebrovascolare", ha detto.
[... dettagli dello studio, con più di 76.000 partecipanti, disponibili sul documento originale, link a fine articolo]
"Penso che [i risultati di questo studio] costituiscano la più forte evidenza che l'effetto dei livelli di ApoE sulla demenza sono indipendenti dal genotipo", ha detto. Questo è ulteriormente confermato dal fatto non c'è alcuna evidenza dell'interazione tra i livelli di ApoE e il genotipo ApoE nel predire la demenza, ha aggiunto.
Non c'è alcuna associazione tra ApoE del plasma e malattia cerebrovascolare, ma c'è un'associazione tra il genotipo ApoE e le malattie cardiovascolari. C'è un leggero aumento del rischio di tutte le malattie cardiovascolari per i portatori della variante ε44, che è più pronunciato per l'ictus emorragico, ha osservato, e queste associazioni sono rimaste significative anche dopo l'aggiustamento per altri lipidi e proteine, compreso l'ApoE.
La Dott.ssa Frikke-Schmidt cita un articolo recente su Nature che dimostra in un modello di topo che l'allele ε44 e una mancanza di ApoE sono associati ad una risposta infiammatoria nei periciti dell'unità neurovascolare, che porta ad un difetto della barriera emato-encefalica e alla penetrazione di sostanze neurotossiche nel tessuto cerebrale, iniziando il processo di AD.
Gli autori non hanno rivelato alcun conflitto di interesse rilevante.
Riferimenti: American Heart Association (AHA) Scientific Sessions 2013. Abstract #17377. Presented November 18, 2013.
Pubblicato in medscape.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |