Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Preocuparsi dell'Alzheimer potrebbe non aiutare ad evitarlo

E' noto che un atteggiamento ottimista fa bene, sia mentalmente che fisicamente. Gli ottimisti sono più sani, più felici e hanno probabilità di vivere più a lungo rispetto alle persone che non sono così di buon umore.

Un nuovo studio condotto da ricercatori del Rush Alzheimer's Disease Center dell'Università Rush di Chicago ha recentemente dimostrato quello che dice il buon senso: anche il contrario è vero, cioè le persone inclini al "disagio psicologico" (emozioni negative come la preoccupazione e l'ansia) hanno più probabilità di sviluppare problemi di memoria di coloro che adottano una vita più spensierata.


Secondo l'analisi su due studi sull'invecchiamento, che nell'insieme comprendevano oltre 1.200 persone, coloro che sperimentano emozioni negative più spesso hanno il 40 per cento in più di probabilità di sviluppare decadimento cognitivo lieve rispetto a quelli che provano minore negatività. Il deterioramento cognitivo comporta lievi problemi cognitivi e di memoria e può essere un trampolino di lancio per la demenza e l'Alzheimer.


Anche uno studio precedente degli stessi ricercatori aveva indicato che le persone che sono facilmente in difficoltà hanno maggiori probabilità di sviluppare l'Alzheimer rispetto a coloro che non lo sono.  "Le persone differiscono nel modo in cui tendono a sperimentare ed affrontare le emozioni negative e lo stress psicologico, e il modo in cui esse rispondono tende a rimanere lo stesso per tutta la loro vita adulta", ha detto Robert S. Wilson, PhD, uno degli autori dello studio. "Questi risultati suggeriscono che, nel corso della vita, l'esperienza di stress cronico colpisce l'area del cervello che regola la risposta allo stress. Purtroppo, quella parte del cervello regola anche la memoria", ha continuato.


Cosa si può fare se sei un pessimista incallito? In un mondo ideale, nessuno di noi penserebbe negativamente, ma, in realtà, molti di noi lo fanno. Cercare di preoccuparsi di meno e mantenere al minimo il "disagio psicologico" è importante per migliorare la qualità della vita, e nel tempo, forse pure la memoria. "Penso che essere meno inclini alle emozioni negative dovrebbe ridurre il proprio rischio di declino cognitivo e Alzheimer", ha detto Wilson in un articolo su Psychiatric News. "Questa caratteristica è piuttosto stabile in età adulta e nell'anzianità, quindi cambiare potrebbe essere difficile", dice.


Può richiedere un certo cammino, ma è possibile cambiare l'abitudine a pensare negativamente. Ecco alcuni consigli per aiutarci a riguadagnare una prospettiva positiva:

  • Sostituire le parole / frasi negative con quelle positive (invece di dire "Sono così grasso, non riuscirò mai a perdere peso", dire "Ringrazio di avere la motivazione di non mangiare un secondo pezzo di torta").
  • Quando ci sentiamo stressati, provare varie tecniche di rilassamento fino a trovare la propria, quella che funziona meglio per noi.
  • Apprezzare le piccole cose della vita.
  • Avere solo pensieri positivi su di se e la propria vita.
  • Praticare l'arte importante del perdono.
  • Mostrare gratitudine per le cose belle della nostra vita.
  • Annotare 10 cose che piacciono nella vita quotidiana.
  • Provare a vivere nel presente, non sentendo né rimpianto per gli eventi del passato, né paura o ansia per il futuro.

 

 

 

 

 


Pubblicato in HealthRealizations.com  (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.