Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Depressione o demenza?

Questa conversazione avviene innumerevoli volte ogni giorno in questo paese [USA]: "La nonna ha qualcosa che non va bene. Penso che abbia l'Alzheimer".

Può sembrare smemorata o incapace di svolgere la sua solita routine. Si può lamentare di non avere energie e mancanza di volontà o perdita di interesse nello svolgimento delle normali attività. In effetti, può sembrare che le manchi la voglia di vivere ed essere incapace di godersi la vita.

Ma le famiglie devono usare cautela. La nonna o il nonno, potrebbero non avere assolutamente la demenza, ma una depressione mascherata da demenza, chiamata pseudo-demenza. Si tratta di una diagnosi estremamente importante da fare.

La demenza, indipendentemente dalla maggior parte delle cause, non è curabile. I farmaci che hanno dimostrato di essere utili per la demenza, non prevengono o invertono la perdita delle facoltà. Nella migliore delle ipotesi, la maggior parte di questi trattamenti rallentano solo la progressione. Infatti, le famiglie che decidono di abbandonare l'uso di questi farmaci, quando non vedono i loro anziani recuperare la perdita di memoria, successivamente si rendono conto che fermare i risultati terapeutici si risolve in una più rapida progressione della demenza.

Ma cos'è la pseudo-demenza? In realtà è depressione. Se trattati con successo, i pazienti anziani infatti recuperano le loro facoltà, a condizione che nessun elemento di demenza vera e propria sia presente. Il trattamento comprende farmaci antidepressivi come Prozac e Zoloft, consulenza o entrambi. La valutazione medica è fondamentale. Condizioni curabili come infezioni urinarie o altre, ipotiroidismo e altre malattie mediche devono essere identificate e curate. Anche un cattivo stato nutrizionale, non raro in persone anziane che possono lesinare sui pasti a causa del reddito limitato, contribuisce al senso generale di declino mentale.

Ci possono essere indizi per la diagnosi di pseudo-demenza. In questi casi, i pazienti possono essere molto consapevoli del loro declino in termini di prestazioni mentali e possono mettere in discussione la loro situazione. Questo potrebbe contrastare con i casi di demenza, in cui chi ne soffre, in realtà, è sulla difensiva e nega il problema. Molte volte le persone affette da demenza diventano molto abili a nascondere problemi come la perdita di memoria a breve termine. Essi sottolineano la loro controllo dei ricordi lontani, ma in caso di contestazione sugli eventi attuali o domande come il mese o il nome del presidente, rivelano una debole memoria a breve termine.

Infine, la prova di questa diagnosi può essere il successo del trattamento. E' una bella sensazione davvero vedere la salute mentale ed emozionale restaurata negli anziani di famiglia, mantenendo un minimo di farmaci antidepressivi e altri trattamenti. Tali recuperi notevoli non sono purtroppo il caso con Alzheimer o altre forme di demenza irreversibile.

In sintesi, i cambiamenti dello stato mentale o emotivo, come la perdita di memoria o i cambiamenti graduali, ma evidenti nella capacità di svolgere attività quotidiane, la perdita di interesse nelle attività e le espressioni sottili o manifeste di tristezza o malessere devono essere esaminate dal personale medico. Una volta accertata la mancanza di malattia più grave, possono essere diagnosticate e trattate le possibili pseudo-demenza o depressione.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Scritto da Dan Gold in GreatFallsTribune il 23 giugno 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.