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Caregiver di Alzheimer: come gestire o superare la rabbia?

anger in caregiving

Gli esseri umani non sono perfetti e i caregiver del morbo di Alzheimer (MA) non possono aspettarsi di mantenere sempre un atteggiamento perfetto.


Il caregiving è un compito complesso, che porta inevitabilmente un flusso di emozioni, e la rabbia è un'emozione che rimane una sfida particolare. Ma i caregiver dovrebbero riconoscere che la rabbia cronica può avere effetti collaterali fisici, come ipertensione, infarto e malattie cardiache, disturbi del tratto digestivo e mal di testa.


La persona con MA o altra demenza a volte può essere agitata e persino aggressiva, e ciò può causare molto stress al caregiver, rendendo il suo ruolo molto difficile e travolgente.


Quando il caregiver non riesce a controllare queste situazioni, può iniziare a sentirsi arrabbiato. Questa è una reazione normale. La maggior parte dei caregiver, in un momento o nell'altro, ha voglia di stringere i pugni o addirittura di urlare dalla frustrazione. La chiave è trovare il modo di affrontare queste emozioni di rabbia.


Il caregiver deve ricordare che le azioni dell'individuo affetto non hanno nulla a che fare con lui. A volte capire le ragioni di un comportamento può ammorbidire la reazione rabbiosa del caregiver.


Un'idea è quella di deviare l'attenzione per risolvere l'ansia dell'individuo interessato, come dargli qualcosa di divertente da fare. Ciò può alleviare parte della frustrazione del caregiver che può portare alla rabbia.


I caregiver devono riconoscere il loro valore e praticare il perdono. Quando si sentono frustrati o arrabbiati, i caregiver dovrebbero prendersi un momento per riconoscere le ore di amorevole cura che hanno dato, comprese le molte volte in cui hanno mostrato grande pazienza e compassione. E i caregiver dovrebbero fermarsi e riconoscere che stanno facendo la differenza nella vita dei loro cari e che hanno un ruolo significativo in questo.


Quando non esprime la rabbia accumulata, il caregiver può provare depressione e ansia. E quando la rabbia esplode, può compromettere le relazioni ed essere dannosa per gli altri.


I caregiver dovrebbero gestire la loro rabbia imparando ad esprimerla in modo sano. Esercizi fisici e respirazione profonda sono dei modi per portare la rabbia imminente in uno stato più calmo.


I caregiver devono stare attenti al loro benessere mentale e fisico ed essere proattivi nel trovare risorse per farsi assistere nelle responsabilità del caregiving, come le cure di sollievo e i servizi di supporto da fornitori sanitari. L'errore più grande che commettono i caregiver è non prendersi del tempo per loro stessi.


Dare un pugno a un cuscino o andare in un'altra stanza e buttare fuori tutto è uno sfogo salutare della rabbia e può essere molto terapeutico. Anche il journaling [tenere un diario] è un buon esercizio per i caregiver di MA, poiché scrivere i sentimenti può promuovere un senso di benessere e può essere anche catartico.


A volte i caregiver hanno ogni motivo per sentirsi arrabbiati, poiché stanno lottando per la vita dei loro cari e per il diritto di reclamare la propria vita.


Alla fine, l'emozione della rabbia è collegata all'amore. I caregiver si arrabbiano perché stanno perdendo qualcuno che amano e che è prezioso per loro, perché la loro vita è stata interrotta, perché la persona amata ha questa malattia debilitante e perché devono imparare un nuovo modo di amare e di vivere con un individuo che sta dimenticando di amare e vivere.


La prossima settimana parleremo della difensiva, un'altra delle sette emozioni mortali nel caregiving di Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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