Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


In difesa dei farmaci antipsicotici per la demenza

L'Ufficio dell'Ispettore Generale ritiene di aver appena portato alla luce uno scandalo di salute pubblica. Evidentemente, secondo un rapporto pubblicato di recente, psichiatri predatori stanno prescrivendo farmaci mortali e inefficaci ai nostri anziani nelle case di cura in tutto il paese.

Il rapporto completo è una tempesta di statistiche, ma i giornalisti si sono attaccati alla cifra 95%, la percentuale di antipsicotici prescritti "off-label" [cioè per un uso diverso da quello approvato dalla FDA] agli ospiti anziani delle casa di cura nella prima metà del 2007.

A peggiorare le cose, si dice che questi farmaci "quasi raddoppiano" (aumento di 1,6-1,7 volte) il tasso di morte nei pazienti anziani dementi, che costituiscono la maggioranza della popolazione delle case di cura. Daniel Levinson, ispettore generale del Dipartimento di Salute e Servizi Umani, dà libero sfogo alla retorica e, come citato dal New York Times, descrive gli antipsicotici per gli anziani come "potenzialmente letali" e che noi come nazione dovremmo "essere indignati e cercare soluzioni".

Il rapporto dice che oltre la metà dei farmaci antipsicotici che Medicare ha rimborsato nel primo semestre del 2007 erano "sbagliati". Come psichiatra che ha avuto il coraggio di prescrivere questi farmaci antipsicotici a pazienti con demenza e agitazione, a quanto pare sto per essere accusato di tentato omicidio.

E' vero che noi psichiatri siamo troppo veloci a prendere il blocchetto delle ricette, e che l'industria farmaceutica ha, in molti casi, illegalmente manipolato le nostre abitudini prescrittive. Infatti, ho appena scritto un libro su questi problemi. Ma in questo caso particolare, l'Ufficio dell'Ispettore Generale è in errore, e le dichiarazioni di Levinson a nome di Health and Human Services riflettono una comprensione sorprendentemente scarsa del funzionamento delle cure mediche in generale e della cura psichiatrica in particolare. Anche se è vero che una prescrizione di antipsicotici contro l'agitazione nella demenza è "off-label", questo significa che difficilmente sono inefficaci o che le indicazioni di Medicare per questi farmaci sono "errate". In effetti, i grandi studi controverificati con placebo hanno dimostrato che gli antipsicotici sono i farmaci più efficaci per l'agitazione che tormenta spesso i pazienti con demenza. Quando questi farmaci hanno successo, calmano il tumulto interiore che rende la vita intollerabile a questi pazienti, migliorano la loro qualità di vita in modo drastico.

Prescrizione "off-label" significa semplicemente che il farmaco non ha subito il processo enormemente costoso di approvazione della FDA. I medici sono autorizzati a prescrivere farmaci off-label; in realtà, senza questa prerogativa, gran parte delle cure mediche si interromperebbero. Oltre il 60% dei farmaci prescritti sia da pediatri che dagli oncologi sono "off-label", e quasi tutti i farmaci prescritti dagli ostetrici rientrano in tale categoria. Il vostro medico vi ha mai dato il Valium per aiutarvi a dormire? Se è così, il medico ha "erroneamente" fatturato la vostra assicurazione, secondo l'Ufficio dell'Ispettore Generale, perché il Valium è approvato dalla FDA per l'ansia, non per l'insonnia.

Il fatto spiacevole è che non c'è un singolo farmaco approvato dalla FDA per l'agitazione in demenza, ma la condizione è comune. Circa il 15% delle persone con più di 65 anni hanno la demenza, e la metà di loro svilupperà agitazione a un certo punto. Chiunque abbia visitato una persona cara nell'area Alzheimer di una casa di cura capisce l'agitazione fin troppo bene, perchè comprende combattività, urla, insulti, iperattività estrema e violenza a volte diretta a caregiver e famiglia. L'agitazione è spesso dovuto alla psicosi. Per esempio, mi ricordo un gentiluomo sfortunato con Alzheimer che ha strappato un tubo intravenoso dal suo braccio, perché si è svegliato in una strana stanza e credeva che sua moglie fosse nella stanza accanto e lo stesse chiamando. La stanza che gli sembrava così strana era la stanza della casa di riposo che aveva occupato per tre anni, e sua moglie era morta 15 anni prima.

Questo tipo di agitazione è pericoloso per il paziente, per il personale e molto sconvolgente per i familiari. Quando agli psichiatri geriatrici viene chiesto di curare l'agitazione, cercano prima i potenziali fattori scatenanti che possono essere risolti senza ricorrere a farmaci comportamentali. I colpevoli a volte sono le infezioni, i farmaci che interagiscono l'uno con l'altro, o il dolore. A volte, cambiamenti del contesto possono aiutare, come maggiore contatto con un caregiver, cambio di compagni di stanza, o anche la regolazione della temperatura della stanza. Ma in molti casi, tali misure non aiutano abbastanza.

Gli antipsicotici, come Risperdal, Seroquel, Zyprexa, hanno tutti dimostrato di essere convincentemente più efficaci del placebo nel reprimere l'agitazione nei pazienti anziani. I loro decantati rischi "letali" si basano su dati che sono sorprendentemente poco significativi. Quando ogni antipsicotico è stato studiato separatamente, non  è stata trovata alcuna differenza significativa nella mortalità tra i pazienti con farmaci e quelli con placebo. Ma quando i dati su migliaia di pazienti sono stati combinati, il tasso di mortalità con quattro farmaci specifici è stato del 4,5% nel gruppo di farmaci contro il 2,6% nel gruppo placebo. Le più comuni cause di morte? Insufficienza cardiaca e polmonite sono le più comuni cause di morte per tutti i pazienti con demenza.

I medici non stanno prescrivendo questi farmaci per fare del male ai loro pazienti. Li stanno utilizzando perché non ci sono opzioni migliori. Gli antipsicotici, aiutando i pazienti a stare calmi, sono trattamenti umani per i pazienti che stanno raggiungendo la fine dei loro giorni.

La soluzione è quella di espandere la ricerca su cure più sicure e più efficaci per la demenza. Non è, come proposto da Levinson, di assumere revisori governativi per decidere se i medici stanno prescrivendo farmaci in modo "appropriato". Dio ci aiuti se lo faranno.

 

 


tzleft.carlat_daniel.dementia.drugs.jpgScritto da Daniel Carlat, psichiatra ed editore di The Carlat Psychiatry Report, una newsletter medica formativa per medici e infermieri. Autore di "Unhinged: The Trouble with Psychiatry", è professore associato di psichiatria alla School of Medicine della Tufts University Il suo blog è The Carlat Psychiatry Blog. I pareri in questo commento sono esclusivamente quelli di Daniel Carlat.

Pubblicato in CNN.com il 31 maggio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.