Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quattro segni sorprendenti della demenza

Un nuovo studio ha scoperto che la difficoltà di masticazione può segnalare la demenza. Ma qualsiasi cosa, dall'indice di massa corporea all'umore, potrebbe essere un segno che si sta sviluppando questa perdita progressiva delle funzioni cognitive.


C'è una crescente evidenza che i piccoli cambiamenti nel modo di camminare, masticare, dormire e sentirsi, potrebbero essere sottili indicatori precoci della demenza.


La demenza è caratterizzata da una progressiva perdita di funzioni cognitive quando vengono distrutte le cellule cerebrali. I suoi principali sintomi includono cambiamenti di personalità, perdita di memoria, trascuratezza nell'igiene personale, e problemi con il linguaggio e la socializzazione.


Anche se l'Alzheimer ne è la causa più comune, la demenza può essere innescata anche da un ictus, dall'abuso di sostanze a lungo termine, dal Parkinson, da lesioni gravi alla testa, e da altre condizioni di salute. Ma molto prima di mostrare segni evidenti di demenza, alcuni cambiamenti nel comportamento potrebbero segnalare che la condizione sta per insorgere.

  1. Problemi a masticare cibi duri: L'atto di mordere una mela può predire le probabilità di sviluppare demenza, secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society (JAGS). I ricercatori del Karolinska Instituet e della Karistad University in Svezia, hanno studiato un campione di 577 persone over-77 e hanno scoperto che coloro che avevano difficoltà a masticare cibi duri, come le mele, avevano un rischio molto più elevato di declino mentale. I ricercatori svedesi hanno offerto una possibile spiegazione: poiché la masticazione è difficile quando si hanno pochi o nessun dente - come nel caso di alcuni anziani - si mastica di meno, riducendo il flusso di sangue al cervello e aumentando quindi il rischio di demenza.

  2. Camminare lentamente: Il modo di camminare potrebbe predire il rischio di demenza, secondo un rapporto presentato alla Conferenza Internazionale di Alzheimer 2012. Diversi studi presentati lì hanno trovato una correlazione tra anomalie nel cammino e segni di declino cognitivo nei test neuropsicologici. Un altro studio presentato alla conferenza ha analizzato i comportamenti di cammino in casa di 19 soggetti anziani che utilizzano la tecnologia motion-sensor. Hanno scoperto che quelli con un ritmo lento avevano un volume del cervello più piccolo, che spesso è il caso delle persone con demenza.

  3. Difficoltà a dormire: Altre cattive notizie per i nottambuli. Il ciclo del sonno attuale può portare a demenza più avanti. In uno studio pubblicato nel dicembre 2011 in Annals of Neurology, 1.300 donne sane over-75 sono state seguite per cinque anni. Per la fine di quel periodo, il 39 per cento aveva sviluppato una qualche forma di decadimento cognitivo lieve o demenza. I ricercatori hanno scoperto che le donne con i ritmi circadiani più deboli (quelle che fanno meno attività fisica nelle prime ore del giorno) avevano l'80 per cento in più di probabilità di sviluppare decadimento cognitivo lieve o demenza rispetto alle donne che erano attive nelle prime ore del giorno.

  4. Essere depressi: Sentirsi tristi non è solo un male per il benessere emotivo; la depressione può richiedere un tributo anche alla salute del cervello. Uno studio pubblicato negli Archives of General Psychiatry ha valutato le cartelle cliniche di più di 13.000 residenti in California per sei anni. Quelli con la depressione in vecchiaia avevano il doppio della probabilità di sviluppare l'Alzheimer, mentre quelli con depressione sia in mezza età che in vecchiaia avevano un rischio più che triplo di sviluppare la demenza vascolare.

 

 

 

 

 


Fonte:  Alysha Reid in TheMenopauseGang.com  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)