Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tenere attivo il cervello: i segreti del buon invecchiamento

L'invecchiamento può sembrare inevitabile, ma non è necessariamente così quando si tratta di cervello.

Così dicono dei ricercatori nel numero del 27 Aprile della rivista Trends in Cognitive Sciences sulla base di prove controintuitive che per mantenere un cervello giovane quello che conta è ciò che si fa in età avanzata, piuttosto che quello che so è fatto in precedenza nella vita.


Lars Nyberg
"Anche se alcune funzioni della memoria tendono a scemare invecchiando, diversi anziani mostrano delle funzioni ben conservate e questo è legato ad un cervello ben conservato, simile a quello giovane", afferma Lars Nyberg (foto), professore di Neuroscienze dell'Università di Umeå in Svezia.


L'educazione non salva il cervello: gli accademici hanno la stessa probabilità di chi ha abbandonato la scuola superiore di sperimentare perdita di memoria con la vecchiaia, dicono i ricercatori. Non contare nemmeno sul lavoro. Quelli con una carriera complessa o esigente, potrebbero godere di un vantaggio limitato, ma tali benefici diminuiscono rapidamente dopo il pensionamento. L'impegno è il segreto del successo. Coloro che sono stimolati socialmente, mentalmente e fisicamente mostrano una maggiore prestazione cognitiva con un cervello che appare più giovane dei suoi anni. "Ci sono prove abbastanza solide che stare fisicamente e mentalmente attivi è una strada verso il mantenimento del cervello", dice Nyberg.


I ricercatori dicono che questo nuovo approccio all'invecchiamento di successo rappresenta un importante cambiamento in cui si  focalizza il campo [della neurologia]. Molta attenzione in passato invece è stata posta nel comprendere i modi in cui il cervello convive o compensa il declino cognitivo nell'invecchiamento. Il team di ricerca sostiene ora l'importanza di evitare quei cambiamenti dovuti all'età del cervello, per prima cosa. I geni hanno un ruolo, ma sono fondamentali le scelte di vita e gli altri fattori ambientali, soprattutto in età avanzata.


Gli anziani in generale hanno più difficoltà a ricordare riunioni o nomi, dice Nyberg. Ma queste perdite di memoria spesso si verificano più tardi di quanto molti spesso pensano, dopo i 60 anni. Le persone anziane continuano anche ad accumulare conoscenze e ad utilizzare in modo efficace ciò che sanno, spesso fino a molto avanti nell'età.

"Nel loro insieme, una vasta gamma di scoperte forniscono la prova convergente della marcata eterogeneità nel cervello che invecchia", scrivono gli scienziati. "Alcuni anziani non mostrano che pochi o nessun cambiamento nel cervello rispetto ai giovani adulti, con prestazioni cognitive intatte, supportando la nozione di manutenzione del cervello. In altre parole, il mantenimento di un cervello giovane, invece di rispondere a, e compensare, le variazioni, può essere la chiave per una memoria di successo nell'invecchiamento".

 

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della Umeå universitet, via AlphaGalileo.

Riferimento:
Lars Nyberg, Martin Lövdén, Katrine Riklund, Ulman Lindenberger, Lars Bäckman. Memory aging and brain maintenance. Trends in Cognitive Sciences, 2012; 16 (5): 292 DOI: 10.1016/j.tics.2012.04.005.

Pubblicato
in ScienceDaily il 27 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.