Iscriviti alla newsletter

Scienziati russi hanno trovato amiloide funzionante nel cervello sano

Protein FXR1 colourised with amyloid redLa proteina FXR1, estratta dal cervello di topi sani, è colorata con il rossiccio dell'amiloide e ha un bagliore verde mela alla luce polarizzata, metodo standard di identificazione dell'amiloide.

I ricercatori del Dipartimento di Genetica e Biotecnologia dell'Università di San Pietroburgo hanno scoperto un'amiloide funzionante in un cervello sano. La generazione di amiloidi, una forma particolare di proteine ​​fibrillari, si ritiene che causi l'Alzheimer, il Parkinson e la corea di Huntington.


Però si è scoperto che nei neuroni sani, la proteine ​​FRX1 in forma amiloide controlla la memoria e le emozioni.


Lo studio, che ha esaminato il ruolo funzionale delle proteine amiloidi nel cervello, pubblicato su Scientific Reports, è il frutto di una collaborazione tra scienziati dell'Università di San Pietroburgo e i colleghi della filiale di San Pietroburgo dell'Istituto Vavilov di Genetica Generale.


Essi hanno condotto esperimenti su topi di laboratorio e hanno dimostrato che la proteina FRX1 nel cervello di animali giovani e sani funziona in una forma amiloide.


Gli studi pubblicati in precedenza indicavano che questa proteina controlla la memoria a lungo termine e le emozioni: i topi che hanno il gene della FRX1 'spento' ricordano rapidamente labirinti anche complessi, e gli animali che hanno un eccesso di questa proteina non soffrono di depressione, anche dopo uno stress intenso. Inoltre, nell'uomo, un guasto nel gene che codifica la FRX1 è legato all'autismo e alla schizofrenia.


Alexey Galkin, professore del Dipartimento di Genetica, dottore in biologia, ha dichiarato:

"I nostri risultati mostrano chiaramente che lo sviluppo di un rimedio universale che distrugge tutti gli amiloidi nel cervello è totalmente inutile. Abbiamo bisogno invece di cercare una cura per ogni specifica patologia.

"Sappiamo che il cervello sano immagazzina solo alcuni ormoni proteici in forma amiloide. Vengono stipati in granuli secretori nell'ipofisi, ma quando arriva il tempo, i granuli secretori scoppiano e le proteine ​​funzionano in una forma normale monomerica.

"Abbiamo inizialmente dimostrato che la proteina può realmente funzionare nel cervello in forma amiloide, sia come oligomero che come aggregato insolubile. Inoltre, la forma amiloide FRX1 può legare le molecole di RNA e proteggerle dalla degradazione".


La forma amiloide della proteina ​​FXR1 è stata scoperta dagli scienziati usando il metodo di individuazione del proteoma amiloide sviluppato da un gruppo di ricerca nel 2016.


Gli amiloidi in genere hanno un ruolo importante in molti organismi: per esempio, una di queste proteine è presente nelle cellule del pigmento umano e influenza l'abbronzatura della pelle.


Tuttavia, oggi, gli scienziati sono interessati agli amiloidi principalmente per la necessità di trovare una cura per le malattie neurodegenerative, dove queste proteine ​hanno un ruolo chiave.

 

 

 


Fonte: St Petersburg University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Julia Sopova, Elena Koshel, Tatiana Belashova, Sergey Zadorsky, Alexandra Sergeeva, Vera Siniukova, Alexandr Shenfeld, Maria Velizhanina, Kirill Volkov, Anton Nizhnikov, Daniel Kachkin, Elena Gaginskaya, Alexey Galkin. RNA-binding protein FXR1 is presented in rat brain in amyloid form. Scientific Reports, 12 Dec 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.