Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ridurre la tossicità dell'Alzheimer impedendo al rame di attaccarsi all'amiloide

amyloid incubated without top and with copper belowAggregati amiloide incubati senza rame a 1 ora (A), 6 ore (B) e 24 ore (C), e con rame agli stessi momenti (D-E-F). Fonte: Zoya Leonenko DOI

È diventato evidente di recente che le interazioni tra rame e amiloide-β (Aβ) hanno un impatto neurotossico sul cervello dei pazienti con morbo di Alzheimer (MA). I ricercatori del Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST) hanno riferito una nuova strategia per alterare la neurotossicità del MA usando un reagente chimico progettato razionalmente.


Questa strategia, sviluppata dalla prof.ssa Mi Hee Lim del Dipartimento di Chimica, può modificare la sfera di coordinazione del rame che si lega all'Aβ, inibendo in modo efficace il legame tra rame e Aβ e alterandone l'aggregazione e la tossicità. Il loro studio è stato pubblicato il mese scorso su PNAS.


I ricercatori hanno sviluppato una piccola molecola che è in grado di interagire direttamente con la sfera di coordinazione dei complessi rame-Aβ, in seguito a cambiamenti via coniugazione covalente, ossidazione, o entrambi in condizioni aerobiche. Il team di ricerca ha semplicemente usato la chimica del rame-diossigeno (o ossigeno molecolare o ossigeno biatomico o ossigeno diatomico) per progettare un reagente chimico.


Resta molto impegnativo rispondere alla domanda di come avvengono i cambiamenti al peptide [amiloide] per mezzo di una piccola molecola. Il sistema include metalli di transizione e proteine ​​amiloidogeniche ed è piuttosto eterogeneo, dal momento che cambiano in continuazione.


È fondamentale controllare attentamente diverse variabili, come la presenza di diossigeno e del tipo di ioni di metalli di transizione e di proteine ​​amiloidogeniche, per identificare i meccanismi sottostanti e puntare le specificità del reagente chimico.


Il team di ricerca ha impiegato vari metodi biofisici e biochimici per stabilire i meccanismi dei cambiamenti sulla sfera di coordinazione dei complessi rame-Aꞵ. Tra questi, sono state analizzati i cambiamenti al peptide [amiloide] usando principalmente la spettrometria di massa a ionizzazione elettronebulizzata.


La spettrometria di massa (MS) è stata usata per verificare tali modifiche al peptide, calcolando lo spostamento della massa esatta. Il gruppo di ricerca ha anche eseguito la dissociazione indotta da collisione (CID, collision-induced dissociation) dello ione bersaglio rilevato dalla MS per individuare quale amminoacido residuo è specificamente modificato. La CID frammenta il legame ammidico che si trova tra i residui di aminoacido. Questa analisi frammentale ci permette di identificare i siti specifici di modificazioni del peptide.


I complessi di rame e Aβ rappresentano una connessione patologica tra gli ioni metallici e l'Aβ nel MA. Recenti scoperte indicano che il rame e l'Aβ possono contribuire direttamente alla neurodegenerazione producendo oligomeri tossici di Aβ e specie reattive dell'ossigeno.


La prof.ssa Lim ha detto:

“Questo studio ci dà la prima evidenza sperimentale che il 14° residuo di istidina nei complessi rame-Aβ può essere specificamente modificato attraverso la coniugazione covalente o l'ossidazione, o entrambi. Considerando le implicazioni neurotossiche delle interazioni tra rame e Aβ, tali modifiche alla sfera di coordinazione del rame nell'Aβ potrebbero alterarne efficacemente le proprietà e la tossicità”.

“Questo studio multidisciplinare con enfasi su approcci, reattività e meccanismi, può aprire potenzialmente una nuova strada per sviluppare farmaci candidati che contrastano le malattie neurodegenerative”.

 

 

 


Fonte: Korea Advanced Institute of Science and Technology (> English text) - Traduzione di Matteo Pellizzari.

Riferimenti: Jiyeon Han, Hyuck Jin Lee, Kyu Yeon Kim, Geewoo Nam, Junghyun Chae, and Mi Hee Lim. Mechanistic approaches for chemically modifying the coordination sphere of copper–amyloid-β complexes.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.