Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le microglia nelle neurodegenerazioni: buone o cattive?

Fagociti nelle neurodegenerazioni: buoni o cattivi?Una modifica minima nella TREM2 genera una riduzione marcata dell'attività fagocitica delle cellule microgliali nel cervello dei topi mutanti (verde, a destra) rispetto al controllo (giallo e rosso a sinistra). Fonte: Haass Lab.L'impatto preciso delle microglia nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson è ancora poco chiaro.


Nel cervello, le cellule microgliali migrano verso i siti di danno neurale in risposta ai segnali neuro-infiammatori e eliminano le cellule morenti e i detriti cellulari insolubili inghiottendoli e digerendoli enzimaticamente.


Le microglia quindi hanno sostanzialmente lo stesso ruolo di quello che le cellule immunitarie chiamate 'macrofagi' hanno in altri tessuti. Tuttavia, le risposte neuro-infiammatorie possono anche contribuire alla patogenesi della neurodegenerazione, in quanto le microglia sono conosciute per essere attive in quasi tutti i tipi di demenza.


Ciò può semplicemente riferirsi al loro ruolo di cellule fagocitiche nel degrado dei depositi di proteine ​​extracellulari (placche di amiloide) che sono un segno distintivo dell'Alzheimer. Ma è anche possibile che le microglia attivate promuovano la progressione della malattia secernendo i segnali molecolari che esacerbano le risposte infiammatorie che sono in ultima analisi deleterie per le cellule nervose sane.


Il nuovo studio è stato eseguito da un team interdisciplinare tedesco-svizzero di biologi cellulari, radiologi e neuropatologi guidati dal professor Christian Haass, cattedra di Biochimica Metabolica alla LMU e presidente del Centro Tedesco Malattie Neurodegenerative (DZNE) di Monaco.


Per chiarire se le microglia sono buone o cattive, i ricercatori si sono concentrati sulla funzione del gene TREM2 che, nel cervello, è espresso prevalentemente nelle microglia. Inoltre, le mutazioni che compromettono la sua espressione, o la funzione del suo prodotto proteico, sono associate ad un aumento del rischio di condizioni neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson e demenza frontotemporale (FTD).


Con l'aiuto del sistema di editing genetico CRISPR / Cas9, Haass e i suoi colleghi hanno modificato una singola subunità (base-pair) nella sequenza codificante del gene TREM2 dei topi, che dirige la sintesi della proteina TREM2. Nell'uomo, questa stessa mutazione è associata ad un aumento del rischio di una forma di FTD.


Negli studi precedenti, si è dimostrato che la proteina TREM2 normale è portata nella membrana cellulare per eseguire la sua funzione biologica. La mutazione introdotta dal sistema CRISPR interrompe questo processo, in modo tale che si esprima solo una minima parte della proteina sulla superficie delle cellule microgliali.


Nei topi, questa alterazione genetica porta ad una drastica alterazione della funzione microgliale, come dimostrano vari test. Ad esempio, il ceppo mutante non attiva più le sue cellule microgliali in risposta alla perdita neuronale nel cervello. Di conseguenza, le cellule non riescono a migrare ai siti di danni delle cellule, e le cellule morte, i detriti insolubili e le placche non possono essere smaltiti.


Inoltre, la mutazione ha conseguenze catastrofiche per il metabolismo energetico. Il cervello normale è totalmente dipendente dal glucosio come fonte di energia, ma la perdita della funzione della TREM2 porta ad una diminuzione significativa del consumo di glucosio nel cervello mutante. Inoltre il flusso di sangue al cervello nell'insieme è notevolmente ridotto.


Fenomeni simili sono osservati nei pazienti che portano mutazioni con perdite di funzione nel gene TREM2. Considerate nel complesso, queste osservazioni affermano che l'attivazione microgliale è indispensabile per la funzione cerebrale normale.


Christian Haass sintetizza le implicazioni più ampie dello studio come segue:

"I nostri risultati sottolineano il valore delle microglia per l'omeostasi nel cervello e implicano che queste cellule hanno una funzione immunoprotettiva, almeno nelle prime fasi della patogenesi delle malattie neurodegenerative. Riteniamo che i nostri dati forniscano la logica per un nuovo approccio allo sviluppo di terapie efficaci, basate sul potenziamento della risposta difensiva delle microglia. Se riusciremo a migliorare questa funzione, sia via farmaci che con altri mezzi, potremmo riuscire a ritardare l'insorgenza delle demenze".

 

 

 


Fonte: Ludwig-Maximilians Universität München (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gernot Kleinberger, Matthias Brendel, Eva Mracsko, Benedikt Wefers, Linda Groeneweg, Xianyuan Xiang, Carola Focke, Maximilian Deußing, Marc Suárez‐Calvet, Fargol Mazaheri, Samira Parhizkar, Nadine Pettkus, Wolfgang Wurst, Regina Feederle, Peter Bartenstein, Thomas Mueggler, Thomas Arzberger, Irene Knuesel, Axel Rominger, Christian Haass. The FTD‐like syndrome causing TREM2 T66M mutation impairs microglia function, brain perfusion, and glucose metabolism. The EMBO Journal (2017), published online 30.05.2017. DOI 10.15252/embj.201796516

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.