Ricerche
La forma del cervello è collegata alla nostra personalità e al rischio di malattie mentali
Antonio Terracciano, professore associato della Facoltà di Medicina alla Florida State UniversityUna nuova ricerca rivela che la forma del nostro cervello può fornire indizi sorprendenti su come ci comportiamo e sul nostro rischio di sviluppare disturbi della salute mentale.
Antonio Terracciano, Professore Associato della Florida State University, insieme a un gruppo di ricercatori provenienti da Stati Uniti, Regno Unito e Italia, ha esaminato la connessione tra tratti di personalità e struttura del cervello.
Il loro studio, pubblicato ieri sulla rivista Social Cognitive and Affective Neuroscience, ha esaminato le differenze anatomiche della corteccia (lo strato esterno del cervello) indicate da tre misure (spessore, superficie e quantità di piegatura nella corteccia), e dal modo in cui queste misure si collegano ai cinque principali tratti di personalità, che sono:
- nevrosi - la tendenza ad essere in uno stato emotivo negativo;
- estroversione - la tendenza ad essere socievoli ed entusiasti;
- apertura - quanto siamo di mentalità aperta;
- gradevolezza - una misura di altruismo e cooperatività;
- coscienziosità - una misura di autocontrollo e determinazione.
Lo studio ha esaminato i dati di scansione di più di 500 individui resi pubblici dallo Human Connectome Project, un progetto ambizioso dei National Institutes of Health per mappare i percorsi neurali che stanno alla base della funzione del cervello umano.
"L'evoluzione ha plasmato la nostra anatomia cerebrale in modo da massimizzare l'area e la piegatura, e riducendo lo spessore della corteccia", ha detto l'autore senior Luca Passamonti del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell'Università di Cambridge. "È come tendere e piegare un foglio di gomma; questo aumenta la superficie, ma al tempo stesso il foglio diventa più sottile. La chiamiamo «ipotesi stretching corticale»".
"Lo stretching corticale è un meccanismo evolutivo cruciale che ha permesso al cervello umano di espandersi rapidamente, restando comunque nello spazio del cranio, che è cresciuto a un ritmo più lento rispetto al cervello", ha aggiunto Terracciano. "È interessante notare che questo stesso processo si verifica mentre ci sviluppiamo e cresciamo nel grembo materno e per tutta l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta: lo spessore della corteccia tende a diminuire mentre incrementa l'area e la piegatura".
In altre ricerche, Terracciano e altri avevano dimostrato che, mentre le persone invecchiano, la nevrosi diminuisce (diventiamo più bravi a gestire le emozioni), mentre coscienziosità e gradevolezza salgono (le persone diventano progressivamente più responsabili e meno antagoniste).
I ricercatori hanno scoperto che alti livelli di nevrosi, che possono predisporre le persone a sviluppare disturbi neuro-psichiatrici, sono associati ad un aumento dello spessore così come ad area e piegatura ridotte in alcune regioni della corteccia, come quella prefrontale-temporale.
Al contrario, l'apertura, che è un tratto della personalità collegato alla curiosità, alla creatività, e a una preferenza per varietà e novità, è associata al modello opposto: ridotto spessore e aumento di area e piegatura in alcune parti della corteccia prefrontale.
Tutte le scansioni cerebrali riprese nell'ambito del progetto Human Connectome Project appartenevano a individui sani da 22 a 36 anni di età senza storia di problemi gravi di salute neuro-psichiatrica o altro. La relazione tra la struttura del cervello e i tratti di personalità nelle persone giovani e in buona salute può cambiare con l'invecchiamento e fornisce un quadro di riferimento per migliorare la comprensione delle strutture cerebrali in condizioni come l'autismo, la depressione o l'Alzheimer.
"Il collegamento tra la struttura del cervello e i tratti fondamentali della personalità è fondamentale per migliorare la nostra comprensione del legame tra la morfologia cerebrale e uno stato d'animo particolare, i disturbi cognitivi o quelli comportamentali", ha detto Passamonti. "Abbiamo anche bisogno di capire meglio la relazione tra struttura e funzione del cervello nelle persone sane per intuire ciò che è diverso nelle persone con disturbi neurologici e psichiatrici".
Fonte: Doug Carlson in Florida State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimento: Roberta Riccelli, Nicola Toschi, Salvatore Nigro, Antonio Terracciano, Luca Passamonti. Surface-based morphometry reveals the neuroanatomical basis of the five-factor model of personality. Social Cognitive and Affective Neuroscience, 2017; nsw175 DOI: 10.1093/scan/nsw175
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