Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo studio universitario nell'anzianità può ridurre il rischio di demenza

Gli anziani che seguono corsi universitari possono aumentare le loro capacità cognitive e avere la possibilità di ridurre il rischio di sviluppare l'Alzheimer o altre forme di demenza, secondo una nuova ricerca pubblicata dalla American Psychological Association.


Uno studio australiano chiamato Tasmanian Healthy Brain Project ha reclutato 359 partecipanti da 50 a 79 anni di età che hanno eseguito una serie di test cognitivi prima di completare almeno un anno di studio, a tempo pieno o part-time, all'Università della Tasmania.


I partecipanti sono stati riesaminati ogni anno per i tre anni successivi dei loro studi. Più del 90 per cento dei partecipanti ha dimostrato un aumento significativo della capacità cognitiva, rispetto al 56 per cento di un gruppo di controllo di 100 partecipanti che non hanno seguito alcun corso universitario.


"I risultati dello studio sono entusiasmanti perché dimostrano che non è mai troppo tardi per agire per massimizzare la capacità cognitiva del cervello", ha detto la ricercatrice Megan Lenehan PhD. "Abbiamo in programma di seguire questi partecipanti man mano che invecchiano, per vedere se gli studi universitari possono aiutare a ritardare l'insorgenza o ridurre gli effetti debilitanti della demenza".


Studi precedenti avevano esaminato se l'esercizio fisico, i giochi mentali e una vita sociale attiva possono aumentare la capacità cognitiva e possibilmente arginare il declino cognitivo associato all'invecchiamento.
Questo studio è il primo a esaminare gli effetti positivi simili derivanti da corsi universitari seguiti da anziani, ha detto la Lenehan, della University of Tasmania.


I partecipanti allo studio, che sono stati selezionati per escludere le persone che avevano la demenza, hanno completato una serie di test di base, per misurare la capacità cognitiva, che è la capacità di un individuo di usare le reti del cervello in modo efficiente in aree come la memoria, l'elaborazione delle informazioni, il processo decisionale e la pianificazione.


I partecipanti al gruppo di studi universitari hanno seguito una vasta gamma di corsi, tra cui storia, psicologia, filosofia e arte. La maggior parte degli studenti hanno frequentato i corsi nel campus, ma alcuni hanno completato i corsi on-line. I ricercatori credono che lo studio nel campus possa dare più benefici al potenziamento delle capacità cognitive, per merito dell'interazione sociale con i docenti e con gli altri studenti, ma lo studio non ha analizzato le differenze tra campus e on-line.


I partecipanti hanno completato gli stessi test cognitivi ogni anno, durante lo studio di 4 anni, e il 92 per cento del gruppo di studi universitari ha evidenziato un aumento significativo della capacità cognitiva, mentre il restante 8 per cento, in generale, ha mantenuto le precedenti capacità cognitive.


Per il gruppo di controllo, il 56 per cento ha mostrato un aumento significativo delle capacità cognitive, mentre il 44 per cento non ha avuto alcun cambiamento. L'età dei partecipanti, il genere, le sensazioni di benessere o il livello di connessione sociale, non hanno influenzato i risultati. La ricerca è stata pubblicata on line sulla rivista Neuropsychology®.


La Lenehan ha detto che le ricerche precedenti avevano dimostrato che lo studio universitario presto nella vita può aumentare la capacità cognitiva, e sembra che lo stesso possa essere vero per gli anziani: "E' anche possibile che qualsiasi attività mentalmente stimolante nella tarda vita possa migliorare la capacità cognitiva, tipo altri corsi o programmi di formazione per adulti che aumentano l'interazione sociale".


Lo studio ha rilevato che, nonostante il gruppo di controllo fosse significativamente più vecchio del gruppo degli studi universitari, non c'erano differenze significative nei punteggi basali delle capacità cognitive. I ricercatori non hanno trovato alcuna correlazione tra età e punteggi delle capacità cognitive in qualsiasi momento durante lo studio. Alcuni dei partecipanti al gruppo di controllo potrebbero aver fatto cruciverba o altre attività mentalmente stimolanti che hanno incrementato la loro capacità cognitive, ha detto la Lenehan.


L'articolo della rivista osserva che i partecipanti che hanno seguito lezioni all'università si sono iscritti volontariamente allo studio, quindi probabilmente avevano un maggiore interesse per la formazione continua rispetto alla popolazione anziana generale.


Lo studio è stato troppo breve per rivelare eventuali effetti a lungo termine, per cui i ricercatori prevedono di seguire i partecipanti man mano che invecchiano a fornire ulteriori prove del fatto che gli studi universitari possono ridurre il rischio, o ritardare l'insorgenza, della demenza.

 

 

 


Fonte: American Psychological Association (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Megan E. Lenehan, Mathew J. Summers, Nichole L. Saunders, Jeffery J. Summers, David D. Ward, Karen Ritchie, James C. Vickers. Sending Your Grandparents to University Increases Cognitive Reserve: The Tasmanian Healthy Brain Project.. Neuropsychology, 2015; DOI: 10.1037/neu0000249

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.