Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Smontato il «GPS interno» del cervello

Smontato il  «GPS interno» del cervelloImmaginiamo di essere in grado di riconoscere la nostra auto, ma di non riuscire a ricordare dove è parcheggiata.


I ricercatori della University of California di San Diego hanno indotto permanentemente nei ratti questa esperienza umana fin troppo comune (una versione simile).


Da ciò che hanno osservato forse possono ricavare indizi sul motivo per cui ictus e Alzheimer possono distruggere il senso di orientamento di una persona. I risultati sono pubblicati on-line nell'edizione attuale di Cell Reports.


Le cellule di griglia e altre cellule nervose specializzate nel cervello, note come "cellule di posizione", formano il GPS interno del cervello, la cui scoperta ha fatto acquisire a degli scienziati anglo-americani e norvegesi il premio Nobel di quest'anno per la medicina.


Nella ricerca che si basa sulla scienza vincitrice del premio Nobel, gli scienziati della UC San Diego hanno messo a punto una procedura micro-chirurgica che consente di rimuovere l'area del cervello del ratto che contiene le cellule di griglia e mostra ciò che accade a questo sistema di navigazione cablato quando vengono a mancare queste cellule di griglia.


Uno degli effetti, non a caso, è che i ratti vanno molto male nell'eseguire compiti che richiedono competenze interne di formare mappe, come per esempio ricordare la posizione di una piattaforma di riposo nel test del labirinto d'acqua. "La perdita della possibilità di formare la memoria spaziale non è stata una sorpresa", ha detto il co-autore senior Robert Clark, PhD, professore di psichiatria. "E' quello che ci si aspetta in base alle caratteristiche fisiologiche della zona del cervello" conosciuta come «corteccia entorinale», la prima regione del cervello ad essere distrutta dall'Alzheimer.


Ma i topi conservano una serie di altre capacità di memorizzare e di navigare, che gli scienziati avevano in precedenza ipotizzato che sarebbero state distrutte dalla mancanza delle cellule di griglia. "La sorpresa è scoprire il tipo di formazione della memoria che non è stato distrutto dalla rimozione dell'area delle cellule di griglia", ha detto Clark.


In particolare, gli scienziati della UC San Diego sono riusciti a dimostrare che, anche senza le cellule di griglia, i ratti riescono comunque a marcare le variazioni spaziali nel loro ambiente. Possono, per esempio, notare quando un oggetto in un ambiente familiare è spostato di qualche centimetro e possono riconoscere gli oggetti, come ad esempio una tazza di caffè o un vaso di fiori, e ricordare in seguito di aver visto prima questi oggetti.


La registrazione elettrica dei segnali trasmessi dall'ippocampo ha suggerito che gli animali avevano sviluppato «cellule di posizione» (quelle che si ritiene trasmettano un senso di posizione), e che queste cellule «sparavano [segnali]» quando un animale passava in un luogo familiare. "Le loro cellule di posizione erano meno precise e meno stabili, ma erano presenti e attive", ha detto Clark, che è anche ricercatore del Veterans Affairs San Diego Healthcare System. "E' stata una sorpresa perché avevamo tolto i segnali modulati dallo spazio delle cellule di griglia a questi neuroni".


Gli assoni delle cellule di griglia si proiettano nell'ippocampo ed è stato ipotizzato che, senza questa trasmissione di informazioni dalla corteccia entorinale all'ippocampo, le cellule di posizione non sarebbero state in grado di svilupparsi. "Questo non è il caso", ha detto. "Il nostro lavoro mostra una nuova divisione del lavoro all'interno dei circuiti di memoria del cervello", ha detto. "La rimozione della rete di cellule di griglia rimuove la memoria per i luoghi, ma lascia del tutto intatta tutta una serie di altre abilità di memoria importanti come la memoria di riconoscimento e la memoria degli eventi che spaventano".

 

*******
Hanno collaborato allo studio Jena Hales, Magdalene Schlesiger, Jill Leutgeb e Stefan Leutgeb della UC San Diego; e Larry Squire del Veterans Affairs San Diego Healthcare System e della UC San Diego. Questo lavoro è stato finanziato, in parte, dal National Institute of Neurological Disorder and Stroke, dal National Institute of Mental Health e dal Department of Veterans Affairs.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of California, San Diego  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Jena B. Hales, Magdalene I. Schlesiger, Jill K. Leutgeb, Larry R. Squire, Stefan Leutgeb, Robert E. Clark. Medial Entorhinal Cortex Lesions Only Partially Disrupt Hippocampal Place Cells and Hippocampus-Dependent Place Memory. Cell Reports, 2014; 9 (3): 893 DOI: 10.1016/j.celrep.2014.10.009

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.