Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Si invecchia per quello che si mangia? Si possono ringiovanire le cellule immunitarie

I ricercatori della University College London (UCL) hanno dimostrato come nel processo di invecchiamento sia coinvolta l'interazione tra alimentazione, metabolismo e immunità.


I due nuovi studi, finanziati dal «Biotechnology and Biological Sciences Research Council» (BBSRC), potrebbero contribuire a migliorare la nostra immunità alle malattie attraverso l'intervento dietetico e contribuire a rendere più efficaci le terapie esistenti per il sistema immunitario.


Con l'avanzare dell'età il nostro sistema immunitario declina. Gli anziani subiscono una maggiore incidenza e gravità sia di infezioni che di cancro. Inoltre, la vaccinazione diventa meno efficiente con l'età.


In precedenti lavori finanziati dal BBSRC, il gruppo del professor Arne Akbar dell'UCL aveva dimostrato che l'invecchiamento nelle cellule del sistema immunitario chiamate «linfociti/T» è controllato dalla molecola «p38 MAPK» che agisce da freno per impedire alcune funzioni cellulari. Essi hanno scoperto che questa frenatura può essere invertita mediante un inibitore della p38 MAPK, delineando la possibilità di ringiovanire le cellule T invecchiate, con un trattamento farmacologico.


In un nuovo studio pubblicato oggi su Nature Immunology, il gruppo indica che la p38 MAPK è attivata da bassi livelli di nutrienti, insieme con i segnali associati all'età (senescenza), all'interno della cellula. Si sospetta da tempo che l'alimentazione, il metabolismo e l'immunità siano collegati e questo documento fornisce un meccanismo prototipo del modo in cui nutrienti e segnali di senescenza convergono per regolare la funzione dei linfociti/T.


Lo studio suggerisce anche che la funzione dei linfociti T vecchi può essere ricostituita bloccando una delle diverse molecole coinvolte nel processo. La ricerca è stata condotta all'UCL insieme a colleghi del Complejo Hospitalario de Navarra di Pamplona in ​​Spagna.

*****


Il secondo articolo, pubblicato su The Journal of Clinical Investigation, dimostra che il blocco della p38 MAPK potenzia la forma delle cellule che avevano mostrato segni di invecchiamento, migliorando la funzione dei mitocondri (le batterie cellulari) e enfatizzando la loro capacità di dividersi.


L'energia supplementare necessaria alla cellula per dividersi è generata dal riciclo di molecole intracellulari, un processo chiamato autofagia. Questo mette in evidenza l'esistenza di una via di segnalazione comune nei vecchi linfociti/T senescenti che controlla la loro funzione immunitaria così come il metabolismo, sottolineando ulteriormente l'intima associazione tra invecchiamento e metabolismo dei linfociti/T.


Questo studio è stato condotto da ricercatori dell'UCL, del Cancer Research UK, dell'Università di Oxford e dell'Università di Tor Vergata di Roma.


Il professor Arne Akbar ha detto: "La nostra aspettativa di vita alla nascita è ormai il doppio di quella di 150 anni fa e la durata della vita sta aumentando. I costi sanitari associati con l'invecchiamento sono immensi e ci sarà un numero crescente di persone anziane nella nostra popolazione che avrà una qualità minore di vita dovuta in parte al declino immunitario. È pertanto essenziale comprendere le ragioni per cui l'immunità diminuisce e se è possibile contrastare alcuni di questi cambiamenti".

"Una questione importante è se questa conoscenza potrà essere usata per migliorare l'immunità nell'invecchiamento. Molte aziende farmaceutiche hanno già sviluppato inibitori della p38 nel tentativo di curare le malattie infiammatorie. Una nuova possibilità di uso è che questi composti riescano a migliorare l'immunità degli anziani. Un'altra possibilità è che si possa intervenire attraverso la dieta, invece dei farmaci, per migliorare l'immunità, perchè metabolismo e senescenza sono due facce della stessa medaglia".

 

 

 

 

 


Fonte:  Biotechnology and Biological Sciences Research Council via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti

  1. Alessio Lanna, Sian M Henson, David Escors, Arne N Akbar. The kinase p38 activated by the metabolic regulator AMPK and scaffold TAB1 drives the senescence of human T cells. Nature Immunology, 2014; DOI: 10.1038/ni.2981
  2. Sian M. Henson, Alessio Lanna, Natalie E. Riddell, Ornella Franzese, Richard Macaulay, Stephen J. Griffiths, Daniel J. Puleston, Alexander Scarth Watson, Anna Katharina Simon, Sharon A. Tooze, Arne N. Akbar. p38 signaling inhibits mTORC1-independent autophagy in senescent human CD8+ T cells.J Clin Invest. doi:10.1172/JCI75051. Copyright © 2014, The American Society for Clinical Investigation.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.