Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possiamo avere solo poche cose per volta nella memoria di lavoro

I ricercatori della University of Oregon hanno intercettato il ritmo dei ricordi mentre insorgono, quasi in tempo reale nel cervello umano.


Attraverso elettrodi per elettroencefalogramma (EEG), attaccati allo scalpo di 25 studenti, un team guidato da David E. Anderson, dottorando di psicologia della UO, ne ha catturato l'attività neurale sincronizzata, mentre tenevano una semplice barra orientata, situata all'interno di un cerchio, nella memoria di breve termine.


Il team, monitorando questi ritmi alfa, è riuscito a decodificare il preciso angolo della barra che i soggetti stavano tenedo stretta e ad usare quell'attività cerebrale per prevedere quali individui potevano conservare i ricordi, con la massima qualità e precisione.


I risultati sono dettagliati nell'edizione del 28 maggio del Journal of Neuroscience. Si vede qui a sinistra un'immagine a colori che illustra come l'elemento in memoria fosse tracciato dall'attività cerebrale ritmica nella banda di frequenza alfa (8-12 battiti al secondo).


Sebbene la ricerca precedente avesse decodificato i pensieri tramite l'attività cerebrale, gli approcci standard sono costosi e limitati nella capacità di rintracciare le rappresentazioni mentali in rapido movimento, ha detto Edward Awh, professore della Dipartimento di Psicologia e dell'Istituto di Neuroscienze della UO. I nuovi risultati mostrano che le misurazioni via EEG dell'attività neurale sincronizzata sono in grado di monitorare con precisione il contenuto della memoria, quasi alla velocità del pensiero, ha detto.


"I risultati forniscono una forte evidenza che queste oscillazioni elettriche nella banda di frequenza alfa hanno un ruolo chiave nella capacità di una persona di memorizzare un numero limitato di elementi nella memoria di lavoro", ha detto Awh. "Identificando particolari ritmi che sono importanti per la memoria, ci stiamo avvicinando alla comprensione dei blocchi di basso livello di questa abilità cognitiva davvero limitata. Se questo ritmo è quello che permette alle persone di tenere le cose a mente, allora capire come è generato quel ritmo - e cosa limita il numero di cose che possono essere rappresentate - può dare intuizioni sui limiti di capacità fondamentali della mente".


I risultati sono emersi da un progetto di ricerca di base, guidato da Awh e dal co-autore Edward K. Vogel, finanziato dal National Institutes of Health, che cercava di comprendere i limiti dell'archiviazione delle informazioni. "Si scopre che è abbastanza limitata", ha detto Awh. "La gente può pensare solo ad un paio di cose alla volta, e perdere cose che sembrano essere estremamente evidenti e memorabili, se quella serie limitata di risorse viene deviata altrove".


La ricerca precedente, soprattutto con la risonanza magnetica funzionale (fMRI), aveva stabilito che l'attività del cervello può monitorare il contenuto della memoria. L'EEG, tuttavia, fornisce un approccio molto meno costoso e può tracciare l'attività mentale con una risoluzione temporale molto maggiore, circa un decimo di secondo, rispetto ai circa cinque secondi della fMRI.


"Con l'EEG otteniamo una misura a grana fine dei contenuti precisi della memoria, pur approfittando della risoluzione temporale superiore delle misure elettrofisiologiche", ha detto Awh. "Questo approccio con EEG è un nuovo potente strumento per il monitoraggio e la decodifica delle rappresentazioni mentali con alta risoluzione temporale. Esso dovrebbe fornirci nuove intuizioni sul modo in cui l'attività cerebrale ritmica supporta i processi della memoria di base".

 

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Oregon  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: D. E. Anderson, J. T. Serences, E. K. Vogel, E. Awh. Induced Alpha Rhythms Track the Content and Quality of Visual Working Memory Representations with High Temporal Precision. Journal of Neuroscience, 2014; 34 (22): 7587 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0293-14.2014

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.