Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il declino da età della qualità del sonno potrebbe essere reversibile

Il sonno è essenziale per la salute umana. Ma con l'aumentare dell'età, molte persone sperimentano un calo della qualità del sonno, che a sua volta riduce la loro qualità di vita.


In un nuovo studio, pubblicato il 1 aprile sulla rivista ad accesso libero PLoS Biology, degli scienziati dell'Istituto Max Planck (MPI) for Biology of Ageing di Colonia hanno indagato i meccanismi con cui l'invecchiamento ostacola il sonno del moscerino della frutta.


I risultati suggeriscono che il declino del sonno relativo all'età può essere prevenuto e potrebbe anche essere reversibile. Per scoprire i meccanismi di base del sonno, legati all'età, gli scienziati del Max Planck hanno studiato il moscerino della frutta (Drosophila melanogaster), un modello classico di organismo nella ricerca sull'invecchiamento.


"Il sonno della Drosophila ha molte caratteristiche in comune con quello degli esseri umani, tra cui il calo della qualità", dice Luke Tain del MPI for Biology of Ageing. "Come per gli esseri umani, i moscerini dormono di notte e sono attivi durante il giorno. Possiamo osservare quando e quanto dormono. Possiamo anche determinare la qualità del loro sonno misurando quanto spesso si svegliano. Questo ci permette di studiare gli effetti di sostanze specifiche o altri fattori che influenzano il sonno, come l'età e la predisposizione genetica".


I ricercatori sull'invecchiamento Athanasios Metaxakis, Luke Tain e Sebastian Gronke, del dipartimento di Linda Partridge, Direttrice del MPI, hanno scoperto che una attività ridotta del percorso di segnalazione IIS conduce ad una migliore qualità del sonno durante la notte e a livelli più alti di attività di giorno. Un percorso di segnalazione è un metodo biologico di trasferimento delle informazioni, e attraverso queste vie, la cellula può rispondere alle condizioni esterne come lo stato di approvvigionamento alimentare.

Può essere rilevante perché:

Il sonno, in particolare la sua mancanza e i disturbi, è implicato nella demenza, anche se non è del tutto chiaro se causa la malattia o è una conseguenza di essa.


"Nel nostro studio, abbiamo descritto il ruolo del percorso IIS nella regolazione del sonno e dell'attività, attraverso i neurotrasmettitori octopamina e dopamina", spiega Tain. "Ciò che rende questa via così interessante è il fatto che si è conservata nell'evoluzione. Ciò significa che i suoi componenti e funzioni sono simili in diverse specie di organismi semplici, dai moscerini della frutta ai topi e anche agli esseri umani. Inoltre, siamo riusciti a migliorare la qualità del sonno somministrando agenti terapeutici".


Gli scienziati hanno anche scoperto che l'attività giornaliera e il sonno notturno sono regolati da due vie di segnalazione distinte, il sonno di notte è mediato attraverso il TOR e la segnalazione dopaminergica. Se l'attività del TOR viene inibita acutamente dal trattamento con l'agente terapeutico Rapamicina, la qualità del sonno migliora sorprendentemente anche nei moscerini anziani, suggerendo che il declino del sonno da età non solo si può prevenire, ma è anche reversibile.


Gli scienziati andranno avanti, basandosi su questi risultati. Luke Tain: "Data l'alta conservazione evolutiva del IIS e della funzione TOR, i nostri risultati suggeriscono dei potenziali bersagli terapeutici per migliorare la qualità del sonno negli esseri umani. Questo sarà il nostro obiettivo a lungo termine. Il prossimo passo però, è scoprire se questi meccanismi funzionano anche negli animali superiori come i topi".

 

 

 

 

 


FonteMax Planck Institute for Biology of Ageing  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.