Iscriviti alla newsletter

Pazienti di Alzheimer con sintomi della Sindrome di Down, e viceversa

Casey Perry con suo figlio di sei anni, che ha la sindrome di Down.Casey Perry con suo figlio di sei anni, che ha la sindrome di Down.I malati di Alzheimer potrebbero sviluppare caratteristiche simili alla sindrome di Down, secondo una nuova sorprendente scoperta che collega la demenza legata all'età alla condizione genetica.


Gli individui con la sindrome di Down fronteggiano una serie di problemi fisici e di sviluppo. Come madre di un ragazzo di sei anni con la sindrome di Down, Casey Perry ha avuto la sua parte di problemi. Lei è particolarmente preoccupata per il rischio alto del figlio di sviluppare l'Alzheimer in giovane età. La signora Perry ha detto: "Il cinquanta per cento delle persone con sindrome di Down avranno l'Alzheimer ad insorgenza precoce a 30/40 anni. Questo è davvero spaventoso. Ed è, come madre, quello che in sostanza mi tiene sveglia la notte".


Mentre i ricercatori medici sanno da tempo che le persone con sindrome di Down hanno il rischio di sviluppare l'Alzheimer, è stato di recente scoperto un nuovo legame tra le due patologie. Il dottor Hunt Potter ha scoperto che i malati di Alzheimer tendono a sviluppare cellule nervose simili a quelle della sindrome di Down. Egli ha detto: "E' un percorso che ci sta dando una nuova visione sia dell'Alzheimer che della sindrome di Down, che non avremmo avuto se non avessimo scoperto questa connessione. Questo significa che abbiamo un nuovo approccio per sviluppare una terapia che possa beneficiare entrambe le popolazioni".


Le ultime ricerche sul legame sindrome di Down-Alzheimer sono state presentate al convegno annuale di quest'anno del National Down Syndrome Congress. Il Dr Dean Hartley, direttore delle iniziative scientifiche dell'Alzheimer's Association, ha detto: "[I ricercatori] hanno costruito modelli animali della sindrome di Down, che sono stati molto utili per osservare lo sviluppo di queste patologie. E sono stati utili sia per la comunità della sindrome di Down che per quella dell'Alzheimer. Quindi è questo genere di risorse che è importante condividere".


Questa nuova branca della ricerca porta speranza ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie, ed è una notizia particolarmente buona per la comunità della sindrome di Down. La sindrome di Down è una condizione genetica relativamente comune alla nascita - che colpisce circa un bambino ogni 700 negli Stati Uniti - ma è anche una delle aree di ricerca meno finanziate.


La signora Perry spera che il collegamento con l'Alzheimer aumenterà la spesa per la ricerca nella sindrome di Down, che è mancata fino ad ora. Ha detto: "Le persone con sindrome di Down ci danno forse una traccia di cosa sta succedendo nell'Alzheimer, che è molto più comune, di cui si sa di più, e sempre più famiglie ne sono colpite. Non è che si voglia che queste cose terribili debbano capitare a chiunque. Ma se questo può essere il bandolo della matassa, allora penso davvero che sia qualcosa di importante".


I dati delle ultime ricerche (che dimostrano che i malati di Alzheimer tendono a sviluppare caratteristiche della sindrome di Down) costituiscono una scoperta potenzialmente rivoluzionaria, tanto più perchè si prevede che il numero dei pazienti di Alzheimer in tutto il mondo raggiungerà i 100 milioni entro il 2050.

 

 

 

 

 


Pubblicato in Channel News Asia (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.