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Attacchi epilettici in tarda età possibili segni precoci di Alzheimer

Sinapsi e neuroniI pazienti con epilessia che avevano decadimento cognitivo lieve amnesico (aMCI) o Alzheimer (AD) mostrano prima un declino cognitivo rispetto ai pazienti che non hanno l'epilessia, secondo un rapporto pubblicato da JAMA Neurology, una pubblicazione di JAMA Network.


L'AD aumenta il rischio di crisi epilettica, ed i pazienti con AD e disturbi epilettici hanno un deterioramento cognitivo maggiore, una progressione più rapida dei sintomi e, durante l'autopsia, si rileva una perdita neuronale più grave rispetto a quelli senza crisi epilettiche, secondo le premesse dello studio.


"L'attività epilettica associata all'AD merita maggiore attenzione perché ha un impatto dannoso su questi pazienti, può facilmente restare non riconosciuta e non trattata e può riflettere processi patogeni che contribuiscono anche ad altri aspetti della malattia", scrivono gli autori dello studio, Keith A. Vossel, MD, M.Sc., del Gladstone Institute of Neurological Disease di San Francisco in California, e colleghi.


Lo studio comprendeva 54 pazienti:  12 con una diagnosi di aMCI più epilessia, 35 con AD più epilessia e 7 con AD più attività epilettiforme subclinica.


I pazienti con aMCI che avevano l'epilessia presentavano sintomi di declino cognitivo 6,8 anni prima rispetto ai pazienti con aMCI che non avevano l'epilessia (64,3 vs 71,1 anni). I pazienti con AD che avevano l'epilessia presentavano declino cognitivo 5,5 anni prima rispetto ai pazienti con AD che non avevano epilessia (64,8 vs 70,3 anni), dicono i risultati.


"L'identificazione accurata e il trattamento dell'epilessia in tali pazienti possono migliorare il loro decorso clinico"
, conclude lo studio.

 

 

 

 

 


Fonte: The JAMA Network Journals.

Riferimento: Vossel KA, Beagle AJ, Rabinovici GD, et al. Seizures and Epileptiform Activity in the Early Stages of Alzheimer Disease. JAMA Neurology, 2013; DOI: 10.1001/jamaneurol.2013.136

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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