Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stress sociale e infiammazione del cervello

 

La depressione è la causa principale di disabilità nel mondo: più di 350 milioni di persone sono colpite da questa malattia. Oltre alle conseguenze debilitanti sulla salute mentale, la depressione predispone l'individuo a malattie fisiologiche come quelle cardiache, e a loro volta le malattie cardiache aumentano il rischio di depressione.

Entrambe queste condizioni sono state in qualche modo correlate all'Alzheimer da un numero rilevante di studi. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2020 le malattie cardiache e la depressione saranno la prima e la seconda causa di disabilità nei paesi sviluppati.


Mentre la coesistenza di questi disturbi è ben riconosciuta, c'è una carenza di comprensione dei meccanismi sottostanti la relazione. La Dott.ssa Susan K. Wood, associata di ricerca all'Ospedale Pediatrico di Filadelfia, indaga sui biomarcatori cerebrali della comorbidità tra depressione e malattie di cuore. Per farlo usa un topo modello di uno stress sociale paragonabile al bullismo nelle persone, che produce comportamenti di tipo depressivo e cambiamenti cardiovascolari disfunzionali in un sottogruppo suscettibile di roditori.


Il suo lavoro precedente ha evidenziato il ruolo del neuro-ormone "fattore di rilascio della corticotropina", legato allo stress, nel rendere un individuo vulnerabile alla depressione e alle malattie cardiache indotte da stress. Incuriosita dalle possibili differenze degli altri biomarcatori, nel suo ultimo studio identifica ​​per la prima volta differenze di espressione di geni e proteine nel cervello di roditori che sono vulnerabili o resilienti allo sviluppo di comportamenti e disfunzioni cardiovascolari di tipo depressivo indotti da stress.


Nello studio, condotto in ratti maschi, ha confrontato l'espressione di 88 geni coinvolti nella segnalazione nel cervello tra ratti socialmente stressati e non stressati. Ha scoperto che, rispetto ai controlli non stressati, i topi stressati avevano 35 geni in più con un'espressione alterata. Molti dei geni espressi differentemente sono correlati all'infiammazione. Analisi successive per misurare il livello di proteina hanno rivelato che nel sottoinsieme resiliente di ratti erano soppressi sia l'interleuchina-1β che il monocito chemiotattico protein-1 (marcatori infiammatori noti per il loro ruolo nella depressione e nelle malattie cardiache), e l'interleuchina-1β era maggiore nel gruppo vulnerabile.


La dott.ssa Wood ha misurato i livelli di geni e proteine ​​in condizioni di riposo 24 ore dopo 5 sole esposizioni giornaliere di 30 minuti allo stress sociale.


L'identificazione dei fattori nel cervello che distinguono la suscettibilità e la resilienza alla comorbidità tra depressione e malattie cardiache sarebbe un passo importante nel predire, prevenire e curare questi disturbi. La dott.ssa Wood continua questi studi come professore assistante alla School of Medicine della University of South Carolina, con la speranza che questi risultati possano aiutare a scoprire nuovi obiettivi per trattare la mente e il corpo.


Questi risultati sono stati presentati il 21 Aprile 2013 alla Experimental Biology 2013 a Boston in Massachusetts.

 

 

 

 

 


Fonte:  Federation of American Societies for Experimental Biology, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Pubblicato in Science Daily il 21 Aprile 2013 (click for English version) - Traduzione di Franco Pellizzari

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

Notizie da non perdere

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)