Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esperimento su SLA suggerisce terapia sicura, che potrebbe valere anche per l'Alzheimer

 

Ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis e del Massachusetts General Hospital riferiscono che un trattamento sperimentale per una forma ereditaria della malattia di Lou Gehrig ha superato un test clinico preliminare per la sicurezza.

I ricercatori hanno dimostrato che la terapia non produce effetti collaterali gravi in pazienti con la malattia, nota anche come sclerosi laterale amiotrofica (SLA). I risultati del trial di fase 1, disponibile on-line su Lancet Neurology, dimostrano anche che il farmaco è stato introdotto con successo nel sistema nervoso centrale.


Nell'immagine inferiore i grumi nelle cellule umane
provocati da una proteina mutata che causa una
forma ereditaria di sclerosi laterale amiotrofica.
Una terapia che blocca la produzione di questa
proteina ha superato i test di sicurezza di fase 1.
(Credit: Matthew J. Crisp)

Il trattamento utilizza una tecnica che spegne il gene mutato che causa la malattia. Questo approccio non era mai stato testato contro una condizione che danneggia le cellule nervose nel cervello e nel midollo spinale.


"Questi risultati ci permettono di andare avanti nello sviluppo di questo trattamento e suggerisce anche che è il momento di pensare di applicare questo stesso approccio ad altri geni mutati che causano disturbi del sistema nervoso centrale"
, dice l'autore Timothy Miller, MD, PhD, professore assistente di neurologia all'Università di Washington. "Queste potrebbero includere alcune forme di Alzheimer, di Parkinson, di Huntington e altre condizioni".


La SLA distrugge i nervi che controllano i muscoli, portando poco a poco alla paralisi e alla morte e per trattarla, l'unico farmaco approvato dalla FDA, il Riluzolo, ha solo un effetto marginale. In gran parte i casi di SLA sono sporadici, ma circa il 10 per cento sono legati a mutazioni ereditarie. Gli scienziati hanno identificato delle variazioni in 10 geni che possono causare la SLA e sono ancora alla ricerca di altri.


Lo studio si è concentrato su una forma di SLA causata da mutazioni in un gene chiamato SOD1, che rappresenta il 2 per cento di tutti i casi di SLA. I ricercatori hanno trovato più di 100 mutazioni nel gene SOD1 che causano la SLA. "A livello molecolare, queste mutazioni colpiscono le proprietà della proteina SOD1 in vari modi, ma tutti portano alla SLA", spiega Miller, che è direttore del Christopher Wells Hobler Lab for ALS Research all'Hope Center for Neurological Disorders della Washington University.


Piuttosto che cercare di capire come ogni mutazione provoca la SLA, Miller e i suoi colleghi si osno concentrati sul modo di bloccare la produzione della proteina SOD1 con una tecnica chiamata terapia antisenso.

Per generare una proteina, le cellule devono copiare dal gene le istruzioni che ne permettono la costruzione. La terapia antisenso impedisce alla cellula di usare tali copie, consentendo ai ricercatori di silenziare selettivamente i singoli geni. "La terapia antisenso è stata considerata e testata per vari disturbi nel corso degli ultimi decenni", dice Miller. "Per esempio, la FDA ha recentemente approvato una terapia antisenso chiamata Kynamro per l'ipercolesterolemia familiare, una malattia ereditaria che aumenta i livelli di colesterolo nel sangue".


Miller e colleghi della University of California di San Diego hanno inventato un farmaco antisenso per la SOD1 e l'hanno testato con successo in un modello animale della malattia.


Merit Cudkowicz, MD, capo della neurologia al Massachusetts General Hospital, è stato co-autore della sperimentazione clinica di fase I per la sicurezza descritta nel nuovo documento. I medici del Barnes-Jewish Hospital, del Massachusetts General Hospital, del Johns Hopkins Hospital e del Methodist Neurological Institute di Houston hanno somministrato terapia antisenso (o un placebo) a 21 pazienti con SLA legata alla SOD1.Il trattamento consisteva di infusioni spinali che durano 11 ore.


Gli scienziati non hanno trovato alcuna differenza significativa negli effetti collaterali tra i gruppi di controllo e di trattamento. I più comuni sono mal di testa e mal di schiena, entrambi spesso associati con l'infusione spinale. Subito dopo le iniezioni, i ricercatori prelevavano campioni di liquido spinale, permettendo loro di confermare che il farmaco antisenso stava circolando nel liquido spinale dei pazienti in trattamento.


Per trattare la SLA correlata alla SOD1 nella prossima sperimentazione di fase II, i ricercatori avranno bisogno di aumentare il dosaggio del farmaco antisenso. Con l'aumento della dose, dovranno vegliare affinché la terapia non causi infiammazione nociva o altri effetti collaterali legata all'abbassamento del livello di proteina SOD1. "Tutte le informazioni che abbiamo finora suggeriscono che la riduzione di SOD1 è sicura", avvisa Miller. "In effetti disabilitare del tutto la SOD1 nei topi sembra avere poco o nessun effetto. Pensiamo che sarà OK nei pazienti, ma non lo sapremo con certezza fino a quando abbiamo condotto ulteriori studi".


La terapia di un giorno potrebbe essere utile per le forme più comuni di SLA non ereditato, alcune delle quali possono essere collegate a problemi con la proteina SOD1. "Prima di poter considerare l'utilizzo di questa stessa terapia per la SLA sporadica, abbiamo bisogno di maggiori prove che la SOD1 è un attore importante in queste forme del disturbo", dice Miller.


L'esperimento è stato reso finanziariamente possibile da Isis Pharmaceuticals, comproprietaria di un brevetto sul farmaco antisenso per SOD1.

 

 

 

 


Fonte: Washington University School of Medicine.

Riferimento: Timothy M Miller, Alan Pestronk, William David, Jeffrey Rothstein, Ericka Simpson, Stanley H Appel, Patricia L Andres, Katy Mahoney, Peggy Allred, Katie Alexander, Lyle W Ostrow, David Schoenfeld, Eric A Macklin, Daniel A Norris, Georgios Manousakis, Matthew Crisp, Richard Smith, C Frank Bennett, Kathie M Bishop, Merit E Cudkowicz. An antisense oligonucleotide against SOD1 delivered intrathecally for patients with SOD1 familial amyotrophic lateral sclerosis: a phase 1, randomised, first-in-man study. The Lancet Neurology, 2013; 12 (5): 435 DOI: 10.1016/S1474-4422(13)70061-9.

Pubblicato in Science Daily (original English version) il 23 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.