Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio israeliano individua nuova proteina collegata all'Alzheimer

Brain with Alheimer'sCervello con Alheimer di Un nuovo indizio per l'Alzheimer è stato trovato dai ricercatori dell'Università di Haifa. Hanno scoperto un legame tra la demenza, che sta raggiungendo proporzioni epidemiche a causa dell'invecchiamento della popolazione mondiale, e il livello di attività di una proteina chiamata eIF2alpha.

Lo studio, pubblicato recentemente sulla rivista Neurobiology of Aging, fa ben sperare per eventuali nuovi trattamenti.


Il Prof. Kobi Rosenblum, capo del Dipartimento Sagol di Neurobiologia dell'università, ha detto che l'alterazione delle prestazioni di questa proteina con la terapia farmacologica, potrebbe costituire un trattamento per la malattia progressiva incurabile.


La ricerca di Alzheimer si è focalizzata negli ultimi anni sopratutto sulla lotta alla malattia quando i sintomi sono già comparsi, anche se i ricercatori sanno da molto tempo che [la malattia] è presente nel cervello molti anni prima che i sintomi ne evidenzino la presenza. Negli stadi avanzati della malattia, spiega Rosenblum, piccoli grumi di proteina amiloide chiamati placche sono identificati mentre si formano nel cervello. Queste placche, ha detto, sono tipiche dei malati di Alzheimer e minano il funzionamento del cervello.


Molta ricerca è stata rivolta alla comprensione di queste placche e per cercare di eliminarle o limitarne la formazione e crescita. La ricerca ha anche coinvolto la maggior parte della demenza familiare (trasmessa geneticamente), che è causata da mutazioni conosciute. Questa nuova ricerca ha cercato di capire i meccanismi nello sviluppo dell'Alzheimer che sono collegati alla risposta molecolare alla sofferenza metabolica che aumenta con l'età.


Lo studio, condotto dalla studentessa di ricerca Yifat Segev nel laboratorio per la ricerca dei meccanismi molecolari e cellulari alla base dell'apprendimento e della memoria dell'università di Haifa, diretto da Rosenblum, in collaborazione con il Prof. Danny Michaelson dell'Università di Tel Aviv, ha cercato di identificare i fattori che potrebbero essere legati all'Alzheimer anche prima che le placche si formino e che sono collegati all'età, fattore di rischio primario della malattia.


Secondo la Segev, questa è la prima volta che si trova un legame tra l'attività dell'eIF2alpha e il gene apoE4 in relazione all'Alzheimer. Essa nota che si stanno studiando, e sviluppando rapidamente, trattamenti per la modifica del meccanismo dell'eIF2alpha, e che più si capisce sulla connessione tra questo meccanismo e l'Alzheimer, meglio i ricercatori possono trovare il modo per identificare e rallentare la progressione della malattia.


Un precedente studio, collaborazione tra ricercatori canadesi e il laboratorio di Rosenblum, ha rivelato che le capacità cognitive potrebbero essere migliorate modificando l'attività della proteina eIF2alpha, che regola la creazione di proteine in tutte le cellule, comprese le cellule nervose. Quella ricerca ha dato ai ricercatori di Alzheimer un barlume di speranza: forse è possibile migliorare le abilità cognitive o addirittura prevenire i danni cognitiva nei pazienti con Alzheimer in una fase precoce della malattia, intervenendo sui meccanismi che regolano la produzione di proteine nelle cellule nervose.


Lo studio attuale ha confrontato topi che esprimono il gene umano apoE4 (noto come fattore di rischio centrale per l'Alzheimer), con un gruppo di topi con il gene parallelo apoE3, che non costituisce un fattore di rischio per la malattia. I topi del primo gruppo hanno mostrato un cambiamento nel meccanismo di regolazione per la produzione di proteine che coinvolge la proteina eIF2alpha, che ha danneggiato le capacità cognitive di questi topi in giovane età. Questo tipo di meccanismo di cambio, è caratteristico dell'invecchiamento, e quindi porta anche a capire la tendenza di questi topi verso l'invecchiamento precoce.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Judy Siegel-Itzkovich in Jerusalem Post il 21 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto: Wikimedia Commons

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)