Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello con Alzheimer ha livelli più bassi di una proteina chiave

Ricercatori hanno scoperto che una variante di proteine legate da alcuni studi genetici per l'Alzheimer è costantemente presente nel cervello delle persone affette dalla malattia.

In ulteriore indagini sulle colture biochimiche e cellulari, hanno dimostrato che questa proteina, nota come ubiquilin-1, ha una funzione critico correlata all'Alzheimer: essa "chaperona" (=accompagna) la formazione della proteina precursore dell'amiloide, una molecola la cui malformazione è stata direttamente legata alla patologia di Alzheimer.

"Abbiamo visto che in tutti i 20 cervelli di Alzheimer che abbiamo esaminato, il livello della proteina ubiquilin-1 era più basso, e questo è [un fatto] completamente nuovo", ha dichiarato José Barral, assistente professore del ramo medico dell'Università del Texas di Galveston, co-autore di un articolo sullo studio ora online sul Journal of Biological Chemistry. "I nostri esperimenti hanno esaminato le conseguenze della diminuzione di ubiquilin-1, e hanno dimostrato che è necessaria per la corretta gestione della proteina precursore dell'amiloide".

L'APP è stata un obiettivo importante degli investigatori di Alzheimer per quasi due decenni, da quando gli scienziati l'hanno identificata come la fonte delle cosiddette "placche di proteine", aggregazioni anomale di proteine quasi sempre presenti nei cervelli delle vittime di Alzheimer. Il significato della ubiquilin-1 è stato rivelato dopo che i ricercatori della UTMB hanno stabilito che l'ubiquilin-1 è una proteina chaperone per l'APP. Nel processo di piegatura delle proteine, simile all'origami, con cui arrivano alla loro forma corretta, le proteine chaperone agiscono come accompagnatori; si legano alle loro proteine ospiti e fanno in modo che non si comportino male.

Il tipo comportamento scorretto dell'APP di cui i ricercatori Alzheimer sono più preoccupati è la formazione di aggregazioni tossiche della proteina o dei suoi prodotti di degradazione, sia all'interno che all'esterno delle cellule cerebrali. Attraverso una serie di esperimenti biochimici e cellulari di coltura, la squadra UTMB è stato in grado di dimostrare che l'ubiquilin-1 ha ridotto questa aggregazione.

"L'ubiquilin-1 impedisce alla molecola APP di cadere in una conformazione in cui non deve esserci", ha detto Darren Boehning, professore associato alla UTMB, co-autore del studio del Journal of Biological Chemistry. "Questo coicide con un tema che stiamo vedendo in tutte le malattie neurodegenerative e le malattie dell'invecchiamento: l'idea che molti di questi disturbi sono associati con un minore controllo di qualità dei chaperoni".

Altri autori dello stuudio del Journal of Biological Chemistry includono la studentessa laureata Emily Stieren, la ricercatrice Amina El Ayadi, lo studente laureato Xiao Yao, lo studente laureato Efraín Siller, il professor Andres Oberhauser e l'Assistant Professor Megan Landsverk del Baylor College of Medicine. Il National Institutes of Health e la Jean C. e William D. Willis Neuroscience Research Endowment hanno sostenuto questo lavoro.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Fonte: Materiale della University of Texas Medical Branch a Galveston, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: ES Stieren, A. El Ayadi, Y. Xiao, E. Siller, ML Landsverk, AF Oberhauser, JM Barral, D. Boehning. Ubiquilin-1 is a molecular chaperone for the amyloid precursor protein. Journal of Biological Chemistry, 2011; DOI: 10.1074/jbc.M111.243147.

Pubblicato in ScienceDaily il 1 Settembre 2011  - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.