Senza alcun dubbio o esitazione ora possiamo dichiarare che è di vitale importanza mantenere una routine quotidiana per i pazienti affetti da demenza.
Ma quando succede qualcosa per cui è richiesta una visita in ospedale, il loro mondo sarà sconvolto e lo stesso accade al caregiver.
I livelli di ansia e di confusione salgono alle stelle. Purtroppo quando questo avviene, cominciano ad accadere cose brutte, che a volte scatenano una catena di eventi che possono essere difficili da fermare.
Nel momento in cui accompagni il tuo caro al pronto soccorso entri nel momento iniziale più critico del suo ricovero, sia esso lungo o corto. Anzitutto non lasciare che il personale vi separi. Cercheranno di tenervi occupati nella hall per compilare i documenti mentre il paziente è sbattuto al triage [=smistamento, codifica per condizione].
Non lasciare che questo accada! Sii fiducioso e in controllo perché il personale inizierà a fare al paziente domande vitali che guideranno il corso di gran parte del trattamento successivo. Il fatto che il paziente sia cognitivamente compromesso potrebbe anche non essere notato dall'infermiere del triage. Hai bisogno di essere lì per rispondere a tali domande: devi verificare tutte le risposte!
Capisco che gli ospedali stanno prendendo questi pazienti alla lettera: li vedono come adulti - e naturalmente lo sono. Tuttavia i caregiver devono rimanere coinvolti ed essere certi che si capisca che sì, sono adulti, ma con problemi cognitivi. Non tutti sanno che un sintomo importante della demenza è la scarsa capacità decisionale. Una volta che il personale "lo capisce", si avrà una enorme differenza al momento di decidere l'approccio da usare, soprattutto con questi livelli così elevati di confusione.
Una cosa è chiedere loro dove sono nati e sentire in risposta la città sbagliata, o anche uno stato in cui non sono mai stati. Ma quando viene chiesto se sono allergici a un qualsiasi farmaco o quando hanno avuto per l'ultima volta un intervento chirurgico, le risposte non corrette possono portare a gravi complicazioni.
Stai pronto. Questo può essere un esercizio di frustrazione. A volte non importa quante volte devi intervenire per dire al personale medico dell'ospedale che il paziente ha la demenza. Una delle prime cose che insegno nella formazione di personale ospedaliero in merito alla cura della demenza è che tutte le informazioni devono essere verificate. Ci manca la formazione sulla demenza nei nostri ospedali qui negli Stati Uniti e in molti altri paesi. Ho lavorato duro per anni per cambiare questo. Sono felice di dire che sto cominciando a vedere dei progressi.
Con l'aumento dell'incidenza di pazienti affetti da demenza che entra nei nostri ospedali, queste strutture devono essere informate sul modo corretto di affrontare i loro comportamenti e sui modi migliori per comunicare con loro. Questo continua ad essere uno dei miei più grandi obiettivi, ma finché non ci arriviamo, il caregiver deve essere voce e avvocato dei propri cari durante questi ricoveri. Se si dispone di una procura, meglio portare i documenti ufficiali con sè, e tenerli durante l'intero soggiorno.
Assicurarsi di dire a tutti che il paziente ha la demenza e tutti devono passare attraverso di voi. E intendo proprio tutti! Noi, i caregiver, siamo gli unici che possono assicurare che la loro permanenza in ospedale sia sicura e tranquilla. Siamo un ingranaggio essenziale nella ruota della tranquillità dei nostri cari, del personale dell'ospedale e di noi stessi.
Fonte: Gary Joseph LeBlanc in HernandoToday (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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