Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quando un paziente di demenza è ricoverato in ospedale

Senza alcun dubbio o esitazione ora possiamo dichiarare che è di vitale importanza mantenere una routine quotidiana per i pazienti affetti da demenza.


Ma quando succede qualcosa per cui è richiesta una visita in ospedale, il loro mondo sarà sconvolto e lo stesso accade al caregiver.


I livelli di ansia e di confusione salgono alle stelle. Purtroppo quando questo avviene, cominciano ad accadere cose brutte, che a volte scatenano una catena di eventi che possono essere difficili da fermare.


Nel momento in cui accompagni il tuo caro al pronto soccorso entri nel momento iniziale più critico del suo ricovero, sia esso lungo o corto. Anzitutto non lasciare che il personale vi separi. Cercheranno di tenervi occupati nella hall per compilare i documenti mentre il paziente è sbattuto al triage [=smistamento, codifica per condizione].


Non lasciare che questo accada! Sii fiducioso e in controllo perché il personale inizierà a fare al paziente domande vitali che guideranno il corso di gran parte del trattamento successivo. Il fatto che il paziente sia cognitivamente compromesso potrebbe anche non essere notato dall'infermiere del triage. Hai bisogno di essere lì per rispondere a tali domande: devi verificare tutte le risposte!


Capisco che gli ospedali stanno prendendo questi pazienti alla lettera: li vedono come adulti - e naturalmente lo sono. Tuttavia i caregiver devono rimanere coinvolti ed essere certi che si capisca che sì, sono adulti, ma con problemi cognitivi. Non tutti sanno che un sintomo importante della demenza è la scarsa capacità decisionale. Una volta che il personale "lo capisce", si avrà una enorme differenza al momento di decidere l'approccio da usare, soprattutto con questi livelli così elevati di confusione.


Una cosa è chiedere loro dove sono nati e sentire in risposta la città sbagliata, o anche uno stato in cui non sono mai stati. Ma quando viene chiesto se sono allergici a un qualsiasi farmaco o quando hanno avuto per l'ultima volta un intervento chirurgico, le risposte non corrette possono portare a gravi complicazioni.


Stai pronto. Questo può essere un esercizio di frustrazione. A volte non importa quante volte devi intervenire per dire al personale medico dell'ospedale che il paziente ha la demenza. Una delle prime cose che insegno nella formazione di personale ospedaliero in merito alla cura della demenza è che tutte le informazioni devono essere verificate. Ci manca la formazione sulla demenza nei nostri ospedali qui negli Stati Uniti e in molti altri paesi. Ho lavorato duro per anni per cambiare questo. Sono felice di dire che sto cominciando a vedere dei progressi.


Con l'aumento dell'incidenza di pazienti affetti da demenza che entra nei nostri ospedali, queste strutture devono essere informate sul modo corretto di affrontare i loro comportamenti e sui modi migliori per comunicare con loro. Questo continua ad essere uno dei miei più grandi obiettivi, ma finché non ci arriviamo, il caregiver deve essere voce e avvocato dei propri cari durante questi ricoveri. Se si dispone di una procura, meglio portare i documenti ufficiali con sè, e tenerli durante l'intero soggiorno.


Assicurarsi di dire a tutti che il paziente ha la demenza e tutti devono passare attraverso di voi. E intendo proprio tutti! Noi, i caregiver, siamo gli unici che possono assicurare che la loro permanenza in ospedale sia sicura e tranquilla. Siamo un ingranaggio essenziale nella ruota della tranquillità dei nostri cari, del personale dell'ospedale e di noi stessi.

 

 

 

 

 


Fonte:  Gary Joseph LeBlanc in HernandoToday  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.