Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Aggressione' nel paziente di Alzheimer può essere qualcos'altro

Uomo Anziano Arrabbiato Uomo Anziano Arrabbiato Che Indica La Sua Barretta Con Collera VoiArrivi da dietro e tocchi la spalla di tuo padre, che ha l'Alzheimer; lui si gira e cerca di colpirti. "E' aggressivo" è l'etichetta che gli viene subito appiccicata adosso.

Ma lo è davvero? O ha semplicemente reagito essendo spaventato da qualcuno che non ha sentito o non ha visto arrivare e l'ha toccato?


Nella persona con Alzheimer diminuisce la visione periferica, e di conseguenza non può vedere né percepire chi si avvicina. Quindi, quando non permettiamo alla persona con Alzheimer di vederci prima che lo tocchiamo, è possibile che abbiamo provocato noi la risposta fisica che ne risulta? Che sia spaventato o che si senta attaccato, l'uomo sta istintivamente proteggendosi.


Questo non lo fa essere "aggressivo"; lui sta semplicemente rispondendo in un modo autoprotettivo. E poiché non ha più la capacità percettiva di distinguere tra un "colpetto" e uno "schiaffo", né ha un filtro per controllare la sua reazione, la sua risposta protettiva può essere dotata di una certa forza! Ma ancora una volta, questo non lo fa essere aggressivo, è solo reattivo al nostro approccio discutibile.


Molti casi etichettati come "comportamento aggressivo", sono in realtà le conseguenze nefaste dell'avvicinarsi alla persona nel modo sbagliato da parte dei famigliari e dei caregivers. Si consideri questo esempio: Tua moglie non si spoglia per fare la doccia, quindi cominci a toglierle i vestiti. Lei ti agita contro le braccia e ti urla contro. Sta diventando aggressiva o è spaventata perché magari non ti riconosce e non capisce quello che stai cercando di fare?


Come familiari e caregivers, abbiamo bisogno di capire che il mondo di Alzheimer della persona è ormai compromesso dai sensi impoveriti, dalla prospettiva limitata, e dalla capacità declinante di dare una sequenza alle fasi e ad elaborare i comandi e le indicazioni. In più dobbiamo considerare dov'è proprio adesso la persona con Alzheimer, mentre le stiamo parlando o verso la quale ci dirigiamo o alla quale si stiamo avvicinando. E' nella nostra stessa realtà (il momento presente) o è nella sua, che può essere nel presente o da qualche parte nel passato.


La donna che non riconosce il suo marito da 50 anni, è forse da qualche parte nel passato, quando era più giovane e forse neanche sposata, quindi chi è questo signore anziano che sta cercando di spogliarla?


Questa è la realtà dolorosa del caregiver familiare. E questa realtà può complicare i nostri sforzi per restare calmi e consapevoli del nostro approccio quando si vive con o ci si prende cura di una persona cara con l'Alzheimer.


Naturalmente ci sono alcune persone con Alzheimer che diventano aggressive, nonostante tutti gli approcci positivi e i migliori sforzi. E hanno bisogno di essere trattate con interventi considerati attentamente. Ma è importante sapere esattamente con cosa abbiamo a che fare: cosa viene prima, l'uovo o la gallina? Abbiamo avuto un qualsiasi ruolo nella creazione del problema? Dobbiamo rispondere a queste domande prima di etichettare qualcuno come aggressivo.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Joan Wright in PatriotLedger.com il 26 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto: © | Dreamstime.com

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.