Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Danno da ictus può causare pianto senza motivo apparente

I sopravvissuti possono sperimentare una condizione neurologica chiamata sindrome psuedobulbare.

sad senior man Image by freepik

Cara Carol: Mio marito ha avuto diversi ictus ed è ora in una casa di cura dove trascorro gran parte di ogni giorno con lui. Sta mostrando segni di demenza vascolare, ma ciò che trovo più sconvolgente è quanto piange. Non è mai stato un uomo emotivo, quindi qualsiasi pianto segnalerebbe un grande cambiamento, ma ora piange per nulla o anche per qualcosa di buono.

Mi sento impotente a confortarlo e persino mi chiedo se dovrei farlo, visto che a volte è felice di piangere. Mi è stato detto che questo pianto spontaneo deriva dal danno da ictus e alcune persone anche ridono in momenti inappropriati. Sto cercando supporto e vorrei far sapere agli altri che non sono soli. Grazie per essere qui per noi.
- LH

 

Cara LH: grazie per aver condiviso la tua esperienza. È naturale per te voler confortare tuo marito e lo cureresti se potessi. Tuttavia, ci sono così tante cose che non possiamo cambiare. Ciò a cui stai assistendo si chiama sindrome pseudobulbare (PBA), una condizione neurologica causata dai danni dell'ictus al cervello, che possono causare riso e/o pianto inappropriati.


È importante ricordare che queste manifestazioni post-ictus apparentemente emotive non riflettono accuratamente come si sente la persona. Ad esempio, ridere quando sente che qualcuno è morto è una risposta causata dalla PBA, non dalle emozioni della persona.


Mio zio ha avuto una serie di ictus nel corso degli anni e dopo l'ictus che l'ha portato a trasferirsi in una casa di cura, ho assistito a una crescente incidenza di PBA. Come con tuo marito, per lui, era solo pianto. Questo duro militare, che una volta aveva un grande senso dell'umorismo, diventava rosso e singhiozzava perché la TV non era angolata proprio come voleva.


La prima volta che ho visto questo sono rimasta sbalordita, dal momento che, come la maggior parte delle persone, non avevo sentito parlare di PBA, ammesso che, all'epoca, fosse stata definita. Ho imparato rapidamente che, proprio come la sua incapacità di mettere il nome proprio su un oggetto (una condizione chiamata afasia che è anche comune dopo gli ictus), mi sentivo impotente a fare altro che cercare di confortarlo.


Si pensa che oltre la metà dei sopravvissuti all'ictus abbia PBA, ma poche persone colpite avevano sentito parlare in precedenza del disturbo. Purtroppo, parte di questa mancanza di informazioni proviene dall'imbarazzo che impedisce alle persone di discuterne. Peggio ancora, le persone con PBA possono isolarsi per evitare che gli episodi avvengano in pubblico. È importante diffondere la consapevolezza della PBA in modo che lo stigma e l'imbarazzo possano essere rimossi.


Cosa puoi fare? Aiuta tuo marito a capire che la PBA non è insolita dopo un ictus. Quando assisti a un episodio, incoraggialo a rilassarsi con respiri lenti e profondi, quindi distrailo con musica, foto di famiglia o uno spettacolo televisivo che gli piace. Inoltre, sebbene la PBA non sia depressione, a volte gli antidepressivi aiutano, quindi il suo medico potrebbe voler considerare dei farmaci. Cerca in rete altro materiale sulla sindrome pseudobulbare


Stai facendo un ottimo lavoro in favore di tuo marito, LH. Ti mando auguri affettuosi e un grande abbraccio da caregiver per il tuo cammino.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.