Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Covid-19: perché le persone con disabilità dell'apprendimento hanno più rischio?

covid

Parlando di persone con disabilità di apprendimento e Covid-19, le statistiche sono schiaccianti. Nel Regno Unito, le persone con disabilità di apprendimento hanno una probabilità almeno 4 volte più alta di morire dalla malattia rispetto alla popolazione generale, secondo una relazione governativa di novembre 2020, con un tasso di mortalità che secondo la stima dei ricercatori potrebbe in realtà essere 6 volte maggiore.


Questa cifra complessiva nasconde ancora maggiori disparità tra i diversi gruppi di età. Durante il primo blocco, il tasso di mortalità per le persone con disabilità dell'apprendimento tra i 18 e i 30 anni era 30 volte superiore a quello dei loro coetanei non disabili nell'apprendimento. Ancor più preoccupante: un rapporto della no-profit Mencap ha scoperto che l'80% di tutte le morti delle persone con disabilità dell'apprendimento nell'ultimo anno era correlato al Coronavirus.


Il rapporto del governo suggerisce alcune possibili ragioni per questo. Cita alcune delle sfide intrinseche che vengono dal vivere con una disabilità di apprendimento, tipo avere un rischio più elevato di malattie come il diabete, avere più probabilità di vivere in gruppo o in casa di cura, trovare difficile il distanziamento sociale vivendo in comunità e dipendere dall'assistenza a domicilio per il supporto quotidiano.


Un altro piccolo studio ha scoperto che i rischi sembravano essere più elevati per quelli con disabilità di apprendimento da moderata a profonda, e con altre condizioni che comprendono l'epilessia, la salute mentale, la sindrome di down e la demenza.


Ma è utile la cautela dall'affidarsi a semplici spiegazioni mediche, che potrebbero inavvertitamente perpetuare gli stereotipi su questo gruppo: che sono ammalati, vulnerabili e bisognosi di 'cura'. Invece, abbiamo bisogno di una discussione più ampia sulle cause di questa mortale disuguaglianza.


Dobbiamo quindi prendere in considerazione il modo in cui la società vede le persone che non rientrano nella stretta visuale di 'normalità', che definisce ciò che deve essere umano come esclusivamente senza disabilità. Questo modo di pensare rende più difficile creare una società che progetta i bisogni, le scelte e i diritti di tutti i suoi membri.


In tutta la pandemia, riteniamo che ci sia stata una significativa mancanza di considerazione dei bisogni delle persone con disabilità dell'apprendimento. Questo è stato chiarito nel caso della sorella di Jo Whiley, Frances. A febbraio, Jo, presentatrice della BBC, si è chiesta pubblicamente perché era stato offerto un vaccino Covid a lei e no a sua sorella disabile Frances. In seguito, Frances ha contratto il Covid-19 e ha trascorso diversi giorni in ospedale dove è diventata molto malata.


Mentre Frances era in ospedale, Jo è stata costretta a rivolgersi a Twitter per chiedere aiuto su come incoraggiare sua sorella a tenere la maschera di ossigeno. È scioccante che questo tipo di problemi stesse sorgendo ancora un anno nella pandemia, dato l'alto numero di persone con difficoltà di apprendimento che avevano contratto il Covid e che avevano quindi avuto bisogno di ossigeno come qualsiasi altro paziente.


Frances ora è stata fortunatamente dimessa dall'ospedale e la difesa pubblica di Jo, insieme alle preoccupazioni sollevate dai genitori e dalle campagne di vari gruppi, ha portato il governo inglese ad alzare la priorità di vaccinazione per tutte le persone che si trovano su un registro dei medici di base per una disabilità dell'apprendimento.

 

Una storia di disuguaglianza sanitaria

Anche se siamo in circostanze eccezionali a causa del Covid-19, le preoccupazioni sulla qualità della cura per le persone con disabilità dell'apprendimento non sono nuove, né lo sono gli alti tassi di mortalità in questo gruppo.


Nel 2019, il NHS (National Health System, servizio sanitario nazionale in GB) ha pubblicato una relazione che ha esaminato la morte di oltre 1.000 persone con disabilità dell'apprendimento da 2016 al 2018. Il rapporto ha rilevato che l'età media della morte per gli uomini con una disabilità di apprendimento era 60 anni rispetto agli 83 degli uomini della popolazione generale. L'età media della morte per le donne con una disabilità di apprendimento era di 59 anni rispetto agli 86.


Nel 2007, un rapporto Mencap aveva sollevato preoccupazioni sugli atteggiamenti discriminatori alle persone con disabilità dell'apprendimento durante l'uso dei servizi sanitari. Nel 2012, Mencap ha documentato ulteriori problemi significativi sul numero sproporzionato di decessi dei pazienti con disabilità dell'apprendimento negli ospedali. Sosteneva che il NHS stava continuando a ignorare questi pazienti in termini di cure di base, cattiva comunicazione, diagnosi ritardata e scarsa adesione ai principi che sottendono la legge sulla capacità mentale.


Tutto ciò mostra una distinta mancanza di progressi e che le morti precoci di persone con disabilità dell'apprendimento sono spesso inutili ed evitabili. Questa è una possibile spiegazione che dovrebbe essere considerata quando si chiede perché hanno un tasso di mortalità Covid più alto.


Anche se le campagne guidate da celebrità possono far accadere il cambiamento, dobbiamo fare una differenza a lungo termine. Ciò include un impegno per ascoltare le persone con disabilità dell'apprendimento, vedere la loro vita come quella di qualsiasi altro cittadino, e lavorare in modo collaborativo per affrontare l'esclusione sociale, la scarsa fornitura di cure e la continua emarginazione oltre la pandemia.

 

 

 


Fonte: Jo Finch (vice direttrice del Centre for Social Work Research) e Janet Hoskin (docente senior Facoltà Istruzione e Comunità), University of East London

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.