Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


6 modi con cui il tuo cervello può proteggersi dall'Alzheimer

C'è una buona notizia e una cattiva sull'Alzheimer. La cattiva notizia è che è in aumento e che si prevede che il numero di malati triplicherà per il 2050. La buona notizia è che la maggior parte delle persone può ridurre drasticamente il rischio di sviluppare la malattia che rovina il cervello.


“Ultimamente abbiamo visto delle ricerche interessanti che ci danno la speranza di trovare in futuro la bacchetta magica, ma nel frattempo le persone possono comunque fare molto per proteggere il cervello e allontanare i sintomi del morbo”, afferma il Dr Gary Small, direttore di psichiatria geriatrica all'UCLA Longevity Center.


In quello che può sembrare un paradosso, anche se tutti noi infine sviluppiamo le placche amiloidi e i grovigli neurofibrillari che sconvolgono la funzione cognitiva nel cervello dei malati di Alzheimer, non tutti soffriamo dei sintomi della malattia.


“La patologia di Alzheimer è il raggruppamento di proteine ​​gommose che distruggono le connessioni nel cervello, e i sintomi di Alzheimer sono cose come perdersi alla guida nel proprio quartiere o dimenticare i nomi dei figli”, spiega il neurologo dottor Majid Fotuhi, Responsabile Medico del Neurocore Brain Performance Center. “Tuttavia, la patologia non sempre è in correlazione con i sintomi”.


Il fattore-X è lo stile di vita, aggiunge: “Solo negli ultimi anni, c'è stato un cambiamento di paradigma nel modo in cui guardiamo l'invecchiamento del cervello. Sin dal 1960 si pensava che l'Alzheimer fosse causato da placche e grovigli. Ma ora sappiamo che, nonostante le placche e grovigli, le scelte di vita fanno una grande differenza sull'insorgenza della demenza più tardi nella vita”.


6 modi per cui il tuo cervello può proteggersi dall'ADL'ippocampo trae il nome dalla somiglianza con il cavalluccio di mare. (Foto: Wikipedia)La chiave, dice, è l'ippocampo, una coppia di strutture di circa 7x2cm, sepolte in profondità nel cervello che sono fondamentalmente responsabili della registrazione e del recupero dei ricordi. Quando l'ippocampo è robusto, può compensare placche e grovigli. Ma si restringe naturalmente con il tempo - circa lo 0,5% all'anno dopo i 50 anni - e vari fattori di stile di vita possono accelerarne la degenerazione.


“L'ippocampo è molto vulnerabile a cose come l'insonnia, l'ipertensione, il diabete, l'obesità, la depressione, una cattiva alimentazione e la mancanza di esercizio fisico”, dice Fotuhi, autore del libro «Boost Your Brain» (Potenzia il tuo cervello). “Più sono i fattori di rischio ai quali è esposto, più si restringe“.


Per fortuna, gli esperti dicono che è possibile ridurre i fattori di rischio attraverso: 

  1. Esercizio fisico: L'esercizio fisico è “il modo più efficace per mantenere giovane il cervello”, dice Fotuhi. Egli suggerisce sessioni di 45 minuti quattro volte alla settimana. Small aggiunge che gli allenamenti dovrebbero includere un mix di esercizi aerobici, di resistenza e di equilibrio.

  2. Esercizio mentale: Imparare cose nuove e stimolare il cervello con enigmistica e giochi di memoria aiuta a mantenere la mente acuta. “E' un caso di usalo o lo perdi”, dice Fotuhi.

  3. Mangiare bene: Ridurre cibi elaborati e zuccheri per mantenere sotto controllo il peso e lo zucchero nel sangue. “Il diabete raddoppia il rischio di demenza; l'obesità lo quadruplica“, osserva Small, autore del libro «Two Weeks to a Younger Brain» (Due settimane per un cervello più giovane). I nutrienti specifici ritenuti in grado di aumentare la salute del cervello includono gli acidi grassi omega-3, il resveratrolo e le vitamine B12, C, D ed E.

  4. Ridurre lo stress: il cortisolo, l'ormone lotta-o-fuga rilasciato in situazioni di stress sembra causa dei disturbi della memoria, almeno temporanei. Gli esperti raccomandano di praticare regolarmente tecniche di rilassamento come meditazione, tai chi, yoga e esercizi di respirazione profonda.

  5. Dormire a sufficienza: “Se non dormi a sufficienza, il tuo cervello si ridurrà”, dichiara Fotuhi. “Devi essere sicura/o di dormire 8 ore, e se hai l'apnea del sonno, devi curarla”.

  6. Farsi esaminare: Proprio come ti sottoponi a colonscopia per controllare cosa sta succedendo nell'intestino, devi farti esaminare la salute del cervello. “Se fai un check-up sulla salute del cervello e trovi cose che devono essere riparate, più tempo hai per farlo, meglio è”, dice Fotuhi.


“Non è mai troppo presto nè troppo tardi per iniziare a proteggere il cervello”, aggiunge Small. “Probabilmente i fattori di rischio modificabili dell'Alzheimer rappresentano la metà dei casi in tutto il mondo”.

 

 

 


Fonte: Gary Greenberg in NewsMax (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.