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Costituito consorzio internazionale per disvelare la genetica dell'Alzheimer
E' stato annunciato oggi da un gruppo multi-nazionale di ricercatori il lancio del Progetto Internazionale della Genomica dell'Alzheimer (IGAP), una collaborazione formata per scoprire e mappare i geni che contribuiscono alla malattia di Alzheimer.
Lo sforzo di collaborazione, che comprende università sia Europee che degli Stati Uniti, combinerà le conoscenze, il personale e le risorse dei quattro consorzi che svolgono attività di ricerca sulla genetica dell'Alzheimer.
I quattro gruppi sono:
- The European Alzheimer's Disease Initiative (EADI) in Francia guidato da Philippe Amouyel, MD, Ph.D., dell'Institute Pasteur de Lille e della Lille University.
- The Alzheimer's Disease Genetics Consortium (ADGC) in USA guidato da Gerard Schellenberg, Ph.D., dell'University of Pennsylvania School of Medicine.
- The Genetic and Environmental Risk in Alzheimer's Disease (GERAD) in Gran Bretagna, guidato da Julie Williams, Ph.D., della Cardiff University.
- The Neurology Subgroup of the Cohorts for Heart and Aging Research in Genomic Epidemiology (CHARGE), USA, guidato da Sudha Seshadri, MD, della Boston University.
"L'identificazione dei geni che contribuiscono al rischio di Alzheimer e che influenzano la progressione della malattia, aiuterà a condurci alla causa della malattia, identificare le proteine e altri nuovi obiettivi per lo sviluppo di farmaci, e a fornire metodi genetici per la determinazione di quali persone sono maggiormente a rischio per l'Alzheimer, quando le misure preventive saranno disponibili," ha detto il Dott. Schellenberg. "Questo è un lavoro estremamente importante nel portare al livello successivo la nostra capacità di individuare e trattare l'Alzheimer", ha detto il Dott. Amouyel.
Nonostante ogni singolo consorzio stia attualmente lavorando con migliaia di partecipanti - comprese le persone con Alzheimer e quelle senza demenza - gli scienziati nei quattro gruppi riconoscono che solo lavorando insieme si può accumulare un insieme abbastanza grande di partecipanti per accelerare la scoperta del gene. La creazione dell'IGAP genera un database di risorse condivise con i dati genetici di oltre 40.000 individui.
I dottori Amouyel, Schellenberg, Seshadri e Williams sono entusiasti della collaborazione che riunisce, per la prima volta, tutti i grandi gruppi di genetica nel mondo che lavorano sull'Alzheimer. Essi condividono grandi aspettative che lo sforzo di cooperazione aumenterà in modo considerevole le conoscenze sull'Alzheimer. "Lavorare insieme su questa mole di dati ci avvicinerà di anni alla comprensione di questa malattia crudele, e per lo sviluppo di nuovi trattamenti per l'Alzheimer", ha affermato Williams.
Il finanziamento dell'IGAP è supportato dall'Alzheimer's Association (www.alz.org) e dalla Fondation Plan Alzheimer (www.fondation-alzheimer.org). "Siamo lieti di finanziare questo progetto che riunirà ben gruppi di ricerca consolidati e apprezzati in tutto il mondo per consentire una condivisione senza precedenti e l'analisi dei dati genetici Alzheimer", hanno detto William Thies, Ph.D., capo medico e dirigente scientifico dell'Alzheimer's Association e Philippe Lagayette, presidente della Fondation Plan Alzheimer in Francia.
[...] "L'impegno stellare e il costo dell'Alzheimer e demenze correlate, mineranno presto la possibilità di fornire assistenza sanitaria in tutto il mondo", ha detto il Dott. Schellenberg. "Questo dà a collaborazioni innovative come questo nuovo progetto internazionale di genomica un incentivo addizionale ad agire velocemente e con coraggio per fare nuove scoperte".
"I nostri primi sforzi saranno di riunire tutti i dati provenienti dai diversi gruppi in modo che possano essere analizzati", ha detto il Dott. Amouyel. "Il prossimo passo sarà quello di effettuare nuove analisi su temi non ancora presenti in tutti gli studi di genetica per aumentare ulteriormente il numero di persone analizzate nei nostri studi e aumentare la capacità di individuare nuovi geni."
Fonte: Alzheimer's Association
Pubblicato su PRNewsWire.com il 1 febbraio 2011
Traduzione di Franco Pellizzari.
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