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Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
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Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
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[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
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Le attività quotidiane sono associate a più materia grigia negli anziani

Livelli più alti di attività fisica nella quotidianità (come la pulizia della casa, portare a camminare il cane e il giardinaggio, così come l'esercizio fisico) sono associati a una quantità maggiore di materia grigia nel cervello degli anziani, secondo uno studio condotto dai ricercatori della Rush University e pubblicati da ieri, 14 febbraio, sul Journal of Gerontology: Psychological Sciences.


La materia grigia nel cervello include le regioni responsabili del controllo del movimento muscolare, di percepire sensi, pensiero e sentimenti, della memoria, della parola e di altro ancora. Il volume della materia grigia è un valore della salute del cervello, ma spesso la sua quantità inizia a diminuire nella tarda età adulta, anche prima che compaiano i sintomi di una disfunzione cognitiva.


"Più materia grigia è associata a una migliore funzione cognitiva, mentre la sua diminuzione è associata al Morbo di Alzheimer (MA) e alle altre demenze correlate", ha detto Shannon Halloway PhD, prima autrice della ricerca e postdottorato della facoltà di infermieristica. "Uno stile di vita sano, come l'attività fisica dei lavori quotidiani, è benefico per la salute del cervello e può aiutare a ridurre l'atrofia (calo) della materia grigia".

 

Uso dell'accelerometro per misurare l'attività

Lo studio ha misurato i livelli di attività fisica di 262 anziani del Rush's Memory and Ageing Project, uno studio di coorte epidemiologico continuo. I partecipanti vengono reclutati dalle comunità di pensionati e dalle strutture abitative sovvenzionate di Chicago e nei dintorni, per partecipare alle valutazioni cliniche annuali e alle scansioni di risonanza magnetica e per donare alla ricerca il cervello e altre parti del corpo dopo la morte.


I partecipanti allo studio sullo stile di vita hanno portato con loro un dispositivo non invasivo chiamato «accelerometro», ininterrottamente per 7-10 giorni. L'obiettivo era misurare con precisione la frequenza, la durata e l'intensità delle attività del partecipante nel tempo.


L'attività fisica della quotidianità è "più realistica per gli anziani", rispetto a un programma di esercizi strutturato che potrebbe richiedere loro di andare in palestra, secondo la Halloway. "L'accessibilità diventa un problema con l'invecchiamento, il trasporto può essere un problema, l'ambiente della palestra può intimidire chiunque, ma soprattutto gli anziani".

 

Gli accelerometri danno valori di attività più precisi

L'uso degli accelerometri era solo uno dei modi in cui questa analisi differiva da alcune altre indagini sulla salute delle persone anziane. La maggior parte della ricerca che esplora gli effetti dell'esercizio si basa su questionari, che chiedono ai partecipanti di "auto-riferire" i loro livelli di attività, ha detto la Halloway, aggiungendo che i questionari tendono a chiedere in modo poco specifico sui tipi e sull'intensità dell'esercizio.


Il vero problema con i questionari, tuttavia, è che "a volte, riceviamo rapporti di attività veramente imprecisi", ha ammesso la Halloway. "Le persone di solito sopravvalutano, e alcuni sottovalutano, l'attività quotidiana che ricevono da cose che non considerano esercizio fisico come, per esempio, le faccende domestiche".


Per quanto riguarda l'accelerometro, ha detto, "non è usato in modo così diffuso come vorremmo (negli studi sull'esercizio fisico)", anche se gli accelerometri forniscono risultati più precisi di quelli auto-riferiti.

 

Approfondita l'attività degli over 80

Un'altra particolarità dello studio della Halloway rispetto ad altri è stata l'opportunità che ha avuto di valutare gli effetti dell'esercizio su individui over 80. In effetti, l'età media in questo studio era di 81 anni, rispetto ai 70 degli altri studi usati come riferimento.


"Una grande forza del Rush Alzheimer's Disease Center è la sua incredibile capacità di seguire i partecipanti e il suo alto tasso di ritenzione dei partecipanti", ha detto la Halloway. Di conseguenza, il Progetto Memory and Ageing cattura un numero di partecipanti in quella fascia di età avanzata.


Tuttavia, nell'analisi della Halloway non era compreso alcun partecipante con una diagnosi o con sintomi di demenza, o anche con un lieve deterioramento cognitivo, con una storia di chirurgia cerebrale, o con anomalie cerebrali come i tumori, rilevati dalla risonanza magnetica.


Lo studio ha confrontato i volumi di materia grigia osservati nella risonanza magnetica dei partecipanti con le registrazioni dei loro accelerometri e altri dati, tutti ottenuti nello stesso anno. L'analisi della Halloway ha rilevato che l'associazione tra l'attività fisica effettiva dei partecipanti e i volumi di materia grigia è rimasta dopo un ulteriore controllo per età, genere, livelli di educazione, indice di massa corporea e sintomi di depressione, che sono tutti associati a livelli più bassi di materia grigia nel cervello.


"Le nostre attività fisiche quotidiane sono di supporto alla salute del cervello e gli adulti di tutte le età dovrebbero continuare a provare ad aumentare l'attività fisica per ottenere questi benefici", ha detto la Halloway. "Per il futuro il nostro obiettivo è sviluppare e testare interventi comportamentali che si concentrano sull'attività fisica della quotidianità per gli anziani con un rischio più alto di declino cognitivo dovuto a malattie cardiovascolari".

 

 

 


Fonte: Rush University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Shannon Halloway, Konstantinos Arfanakis, JoEllen Wilbur, Michael E Schoeny, Susan J Pressler. Accelerometer Physical Activity is Associated with Greater Gray Matter Volumes in Older Adults without Dementia or Mild Cognitive Impairment. The Journals of Gerontology: Series B, Published: 08 Feb 2018, DOI 10.1093/geronb/gby010

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